Parlarvi di Bollinger è come avvicinarsi a un "mostro sacro".

Per i film di James Bond è una di quelle numerose costanti classiche e raffinate che rendono i film della spia inglese unici al mondo per fascino e spregiudicatezza. E allora eccovi una breve cronistoria dello Champagne Bollinger nei 35 anni trascorsi tra le mani di James Bond e delle sue innumerevoli e affascinanti Bond-girl.

In "Una cascata di Diamanti", Bond e Tiffany Case in viaggio sulla Queen Elizabeth viene offerta una bottiglia da un quarto di Bollinger servita in un secchiello d’argento.

In "Vivi e lascia morire" (del 1973), Roger Moore ne ordina una fredda ma non ghiacciata, con due bicchieri ovviamente.

In" Moonraker" (del 1979) è ancora Bollinger ad essere protagonista: viene gustato da 007 all’inizio del film, sull’aereo per l’Africa, mentre accarezza le lunghe gambe di una bellissima spia nemica. A Venezia, all’Hotel Danieli James Bond, rivolto alla bottiglia, dichiara alla dottoressa Goodhead: “Se è del ’69, lei aspettava me”.

Lo stesso Champagne assieme alle ostriche, allieta la nottata di passione di 007 con la Contessa Lisl in "Solo per i tuoi occhi" (del 1981).

Successivamente in "Octopussy" (del 1983) Bond a letto con Magda al Lake Palace Hotel di Adaipur nella stanza numero 27 ne beve una bottiglia sempre servita ghiacciata.

In "Bersaglio Mobile" all'interno del ristorante Jules Verne sulla Tour Eiffel, il Bollinger è del ’75. Stesso champagne anche al party nella reggia francese di Max Zorin, per un brindisi con Stacey Sutton.

Timothy Dalton in "Zona Pericolo" (del 1987) preferisce il Bollinger Grand Reserve, bevuto nel teaser, poi acquistato da Harrod’s sostituendo quello richiesto da M, visto che “la marca indicata sulla lista era discutibile”.

In “Vendetta privata” (del 1989) il Bollinger è di nuovo una costante: al matrimonio di Felix Leiter a Key West e poi all’Hotel Mar Y Tierra di Isthmus City, dove 007, nei panni di un navigato multimiliardario, ne ordina addirittura un’intera cassa.

A Montecarlo in "Goldeneye "( del 1995), Pierce Brosnan, custodisce un Bollinger ’88 con bicchiere ghiacciato in un frigorifero segreto sotto il bracciolo dell’Aston Martin DB5, per distogliere la psicologa del servizio dal suo lavoro.

In "Il Domani non muore mai" (del 1997) all’inizio del film, il Bollinger trasforma Bond in un abile linguista, mentre si trova ad Oxford per “un breve approfondimento della lingua danese” in compagnia di una bellissima e affascinante insegnante.

In" Il Mondo non basta" (del 1999), Bollinger è protagonista dei "glaciali "giochi erotici di Elektra con Bond.

In " La morte può attendere" (del 2002), un Bollinger del ’61 accompagna l'aragosta, le uova di quaglia, il riso e le alghe: una cena per rigenerare chi è reduce da quattordici mesi di prigionia e di torture!

In "Casino Royale" (del 2006) Daniel Craig una preziosa bottiglia di Grande Annèe 1990 viene nominata da 007 dopo aver amoreggiato sul pavimento della sua stanza con Solange (Caterina Murino) al One and Only Club delle Bahamas.