Dopo il successo de La legione degli immortali e Il vessillo di porpora, Massimiliano Colombo torna ad affascinare i lettori con un grande romanzo storico: Draco. L’ombra dell’imperatore, portato da Piemme Editore in libreria in questi giorni.

   

Dalla quarta di copertina:

355 d.C. Sono trascorsi quasi vent’anni dalla morte di Costantino il Grande, e la stabilità dell’Impero romano è sottoposta a una duplice minaccia: i barbari che premono ai confini, e le lotte intestine rese più aspre dai tentativi di molti generali di autoproclamarsi imperatori. Costanzo II, sul trono dell’Impero d’Oriente, ossessionato dalla paura di perdere il potere, ha istituito una rete di spie per intercettare ogni oppositore. È così che Victor, di origini franche, diventa l’ombra del giovane Giuliano, destinato a vestire la porpora e diventare il prossimo Cesare delle Gallie. Solitario e incurante del pericolo, intelligente e perspicace ma addestrato a eseguire gli ordini senza porsi domande, Victor è un esecutore, il braccio armato di menti che nel segreto delle stanze decidono il corso della storia. Formalmente incaricato del suo addestramento militare, affiancherà Giuliano in ogni sua mossa, per renderlo innocuo nei confronti delle ambizioni di Costanzo. Giuliano, però, è un uomo di studi, non un condottiero, un filosofo che crede ancora negli dei e non nel Cristo che li ha ormai soppiantati per legge. E Victor non è l’unico uomo nell’ombra. C’è qualcuno che osserva le sue mosse, e per proteggere se stesso e Giuliano sarà costretto ad abbandonare molte delle sue certezze e intraprendere una strada più insidiosa del previsto.Battaglie, sotterfugi, tradimenti, amicizie e amori fanno da sfondo al lento e inesorabile sgretolarsi di un impero, in un romanzo che sa cogliere la grandezza celata nella decadenza.

  

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Ecco l’incipit:

Il vento caldo dell’estate spinse la poiana sopra l’assolata pianura, verso i campi coltivati ai margini della grande città. Sotto lo sguardo del predatore si snodavano lucenti corsi d’acqua, scudo liquido che abbracciava le salde mura erette a difesa dell’abitato.

La cinta muraria della città era interrotta da torrioni, mute sentinelle lungo le vie che correvano in ogni direzione. Di lì era facile raggiungere Aquileia e poi proseguire per Costantinopoli, oppure andare a occidente e tagliare a settentrione, verso Vienne e le Gallie, fino a Lutezia. Di lì si poteva avere il controllo delle vie per il Reno e l’alto corso del Danubio; di lì l’imperatore e la sua corte guidavano la lotta per il dominio dell’impero.

Chi voleva regnare su Roma, doveva farlo dall’antica capitale degli Insubri, la città chiamata Mediolanum.

     

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Massimiliano Colombo è nato a Bergamo nel 1966 e vive a Como. Da anni coltiva la sua passione per gli eserciti del passato, la storia antica e il ricco e straordinario mondo delle ricostruzioni e dell’oggettistica militare, di cui è diventato cultore ed esperto partecipando a concorsi nazionali e internazionali e collaborando con varie riviste del settore.

    

Draco. L’ombra dell’imperatore di Massimiliano Colombo (Piemme Editore), 462 pagine, euro 19,50 (in eBook, euro 9,99) - ISBN 978-88-566-2767-1