Mi capita spesso di leggere servizi giornalistici, su settimanali o quotidiani, pieni di errori grossolani. Talvolta mi alzo anche di notte per studiare certi fatti di cronaca. Mi sembra che nel condurre una inchiesta c'è molta improvvisazione sia da parte degli inquirenti che da parte dei giornalisti. Esempio: a Trieste durante la conferenza stampa su Unabomber sentivo gli inquirenti che parlavano di una testa pensante che costruisce gli ordigni esplosivi e al tempo stesso mandante degli attentati con manovali del crimine al suo servizio. Al che non capivo se era il Procuratore di Trieste che parlava o Giuttari, capo del Gides che indaga sul Mostro. Mandante, esecutori, sisde che depista. Ville dell'orrore. Io penso, ma forse mi sbaglio, che servirebbe un pò di razionalità. La verità quasi sempre è molto più semplice di quello che si crede. Quando rapirono il piccolo Tommy quante ne hanno dette e scritte? Ergo, io vorrei che la rubrica avesse questo scopo. Una ricerca approfondita della verità senza voli pindarici. Condotta magari come facevano i vecchi maestri del crimine. Sullo stile di Maigret o Colombo. Altro esempio: prendiamo il caso di Denise Pipitone. Ogni giorno salta fuori una pista: è a Milano, no è a Roma, no è in Spagna. Santo Dio ma chi porta via una bimba di 4 anni alle 12 di un giorno qualsiasi? Ma insomma mi sembra chiaro che se mettono sotto torchio la sorellastra salta fuori la verità. Stesso errore fatto con la Franzoni. Questo non è un Paese serio. E' un Paese dove un fatto di risonanza serve per scrivere libri. Anch'io ho scritto un libro-inchiesta sul Mostro di Firenze. Però ho dato una indicazione precisa, ho fatto un nome, ho detto dove viveva. Pertanto il mio scopo è quello di addentrarmi nel fatto, nella notizia, in maniera precisa, mirata, senza svolazzi, senza costruire castelli di sabbia che poi crollano. Cercare prima di tutto il movente. Che movente aveva Annamaria Franzoni per uccidere Samuele? Cosa mi sono sentito sempre rispondere da chi indagava: "Boh! E' stato un raptus!". Cosa nasconde veramente il rapimento di Denise? Che fine hanno fatto i fratellini di Gravina? Una signora di Gravina mi ha rivelato tempo fa che in  paese c'è una setta segreta dedita al satanismo, alla magia nera e alla pedofilia: non vorrei che la sparizione di Ciccio e Torre fosse legata all'opera di questa setta. Talvolta ci sono delle falle inspiegabili nelle indagini. Chi ha ucciso Serena Mollicone? Serena aveva visto un piccolo boss che discuteva con un ragazzo del luogo. C'era insomma un alterco ed era intervenuta. Nel paese di Arce circolava droga come in tanti altri paesi e città, e correva voce che ci fossero dei festini a base di cocaina e sesso. Ora potrebbe essere che Serena aveva visto o sentito qualcosa che non doveva sentire o vedere. Poi c'è la stranezza che il papà di Serena venne prelevato dagli inquirenti mentre era in corso il funerale della figlia. E' un particolare inquietante. E' come se qualcuno avesse voluto avere la certezza che il padre di Serena non fosse uscito dalla chiesa prima di un determinato momento...

-------------------------

Roberto Fiasconaro, 59 anni, vive a San Stino di Livenza, in provincia di Venezia, da molti anni collabora con la RCS Periodici, ma ha avuto delle collaborazioni anche con Gente e Stop.  Si occupa da sempre di cronaca nera e giudiziaria. E' stato un teste in diverse inchieste: Unabomber, Mostro di Firenze, Cogne e altre ancora. Ha contribuito a catturare il pluriomicida Roberto Succo, scoop per La Domenica del Corriere, e sempre per lo stesso settimanale ha scoperto per primo in Italia la verità sulle Foibe. Collabora con la rivista Noir che ha pubblicato un estratto del suo libro-inchiesta sul Mostro di Firenze dal titolo Un Mostro in guanti bianchi da cui il regista Renzo Martinelli dovrebbe realzzare un film in 3 puntate per Rai fiction. E' sempre stato convinto che la verità anche la più difficile si può trovare. Basta volervo e sacrificare tantissimo per raggiungere questo traguardo che non è facile e non è alla portata di tutti se non si ha alle spalle un bagaglio di esperienza notevole.