Storia di un barista solitario…

Un tizio scomparso, presunto morto. Richie Whelam uscito dieci anni prima dal “Cousin Marv’s” e poi sparito. Qui lavora come barista Bob Saginowski, solitario, gentile, timido, un tipo sfigato, senza amici, frequenta la chiesa, dubbi e tormenti. La scoperta di un cane picchiato in un bidone e l’incontro con Nadia, la vicina di casa, lo stimolano, fanno rivivere. Il bar del cugino Marv è il punto di ritrovo per le scommesse dei ceceni di Chovka che hanno in mano la zona. Una rapina e arrivano i guai. Devono riprendere i soldi rubati altrimenti la fine è quella.

Spicchi di vita: Marv in casa con la sorella attaccata al televisore, sesso a pagamento, papà in carrozzella nella casa di riposo; Eric Deeds (padrone del cane picchiato), delinquente, assassino, spacciatore di droga, violentato in carcere, fa fuori chi non rispetta i patti; il poliziotto portoricano Torres a cinque anni sospeso nel vuoto per un guasto ad una ruota panoramica scopre l’ineluttabilità della morte, prega, va in chiesa come Bob, legge la Bibbia, beve troppo, rimorso per avere tradito la moglie.

Azione e personaggi, personaggi e azione che si intersecano fra di loro. La malavita, la violenza, le torture, gli spari e la morte, la chiesa che viene venduta. Bob al parco con Nadia e il cane Rocco, il mondo che gira e non si può controllare. Il tutto tra ombre, miseria dell’animo e piccola luce che si accende nel buio.