Nelle librerie troviamo un buovo romanzo della giornalista e scrittrice svedese Liza Marklund, che con il titolo Linea di confine (Du gamla, du fria, 2011) narra una nuova avventura, è la nona, della giornalista Annika Bengtzon.

Annika Bengtzon è tornata a Stoccolma e riprende servizio presso il suo giornale. Ha passato tre anni a Washington, DC come corrispondente.

Riprende il suo lavoro e inizia una nuova indagine. Per Stoccolma si aggira un serial killer che aggredisce delle giovani donne, mamme di bambini piccoli che vengono assalite alle spalle e pugnalate a morte.

Si è riunita con Thomas, suo marito, funzionario al Ministero della Giustizia. Thomas è partito alla volta di Nairobi per partecipare a una conferenza che ha come oggetto la sicurezza internazionale.

Durante una ricognizione al confine con la Somalia, tutta la delegazione viene presa in ostaggio e i rapitori, per il loro rilascio fanno delle richieste assolutamente irragionevoli, che vengono respinte dai vari governi europei. Quando i rapitori vengono a conoscenza che le richieste sono respinte minacciano di uccidere gli ostaggi uno a uno. Ostaggi che vengono costretti a subire pesanti torture sia fisiche che psicologiche e poi giustiziati uno dopo l’altro

Annika segue le indagini del killer ma appena può parte alla volta di Nairobi e indagando come solo lei sa fare trova delle tracce dei rapitori e cerca di pagare un riscatto per liberare Thomas, al quale è stata tagliata la mano sinistra.

Qualcosa però non funziona e quando il pagamento fallisce e tutto sembra perduto, la giornalista viene informata che del gruppo dei rapiti c’è un sopravvissuto al quale è stata tagliata proprio la mano sinistra....

Reporter professionista come l'eroina della sua serie, Liza Marklund conosce molto bene il mondo dei media, troppo spesso a caccia d'intrattenimento più che d'informazione, e i meccanismi usati per distorcere la realtà a proprio uso e consumo, e lo restituisce con competenza e realismo. Combinando sapientemente ragion di stato ed emozioni private in un crescendo di tensione, conferma la sua indiscussa abilità di fare dei fatti personali politica e della politica un fatto personale.

un brano:

«L'uomo guardava dritto verso la videocamera con occhi piccoli e inespressivi. Era il male, quello che Annika vedeva? Un'arma del potere usata da chi maltrattava le donne e dai dittatori e dai terroristi con la stessa megalomane certezza del proprio diritto a decidere per gli altri: devi fare quello che ti dico e se non lo fai ti uccido?»

l’autrice:

Eva Elisabeth "Liza" Marklund è nata nel 1962 a Pålmark in Svezia. Viene definita  la First Lady del giallo svedese, giornalista, scrittrice e moderatrice TV, è l'autrice della serie poliziesca di Annika Bengtzon, un successo internazionale. Con il marito e i tre figli, vive tra la Svezia e la Spagna.

Dei suoi romanzi sono state vendute più di quindici milioni di copie in trenta paesi conquistando anche gli Stati Uniti tanto che uno scrittore  famoso come James Patterson ha voluto scrivere un romanzo a quattro mani proprio con lei (Cartoline di morte – Longanesi).

La serie di Annika Bengtzon non è scritta secondo la sequenza temporale della vita della protagonista. Volendo leggere i romanzi seguendo temporalmente la vita di Annika Bengtzon la cronologia è la seguente:

Studio Sex

Paradiset

I dodici sospetti

Delitto a Stoccolma

Il lupo rosso

Il testamento di Nobel

Finché morte non ci separi

Freddo Sud

Linea di confine

Di Liza Marklund, Marsilio ha già pubblicato Il Lupo Rosso, Il testamento di Nobel, Finché morte non ci separiFreddo sud e Delitto a Stoccolma.

La quarta:

Dopo tre anni trascorsi a Washington, AnnikaBengtzon è da poco rientrata alla redazione di Stoccolma della Stampa della sera, pronta ad affrontare una nuova inchiesta: in un sobborgo della capitale, sotto un mucchio di neve nei pressi di una scuola materna, è stato ritrovato il corpo di una donna, l'ennesima giovane madre accoltellata alle spalle. La quarta vittima in poco tempo.

Mentre Annika è assorbita dalle indagini su quello che ormai gli organi d'informazione hanno deciso essere un serial killer, Thomas, il marito ritrovato ora funzionario al ministero della Giustizia, è a Nairobi per partecipare a un convegno sulla sicurezza internazionale.

Un viaggio intrapreso quasi per noia che si trasformerà nel peggiore degli incubi.

L'intera delegazione di cui Thomas fa parte viene sequestrata al confine tra Kenya e Somalia, i rapitori esigono un riscatto irragionevole e impossibile da esaudire. Per Annika, comincia un periodo di trattative estenuanti e, sembrerebbe, senza speranza: nessun governo europeo ha intenzione di cedere alle folli richieste avanzate da un gruppo di ribelli dell'Africa Orientale, così gli ostaggi cominciano a cadere, giustiziati, uno dopo l'altro.

Linea di confine di Liza Marklund (Du gamla, du fria, 2011)

Traduzione Laura Cangemi

Marsilio Editori, collana Farfalle, pagg. 460, euro 18,50