Presentata in occasione della Fiera del Libro per ragazzi, che si è tenuta come ogni anno a marzo a Bologna, Nube mortale è la prima avventura della collana Young Sherlock Holmes.

Scritta dall'autore radiofonico e televisivo, giornalista, saggista e sceneggiatore britannico Andrew Lane, amante del famoso detective londinese al punto di possedere numerose edizioni rare dei libri che ne narrano le gesta, ed edita in Italia da De Agostini, questa serie, composta ad oggi da quattro volumi pubblicati più uno in uscita rivolti non solo a giovani lettori ma anche ad amanti del genere di ogni età, si prefigge, ampliando gli accenni che sulla giovinezza di Sherlock Holmes sono stati fatti da Arthur Conan Doyle nelle sue opere, di rievocare la vita adolescenziale dell'illustre investigatore cioè gli episodi che gli sono capitati precedentemente alla sua prima apparizione ufficiale, nel 1887, nel romanzo Uno studio in rosso, dove, a circa trentatré anni d'età, viene descritto da John Watson, ex medico militare appena tornato dalla guerra in Afghanistan che diventerà il suo miglior amico e biografo ufficiale, come un uomo d'azione dalla logica stringente con capacità e abilità ben definite.

La vicenda narrata, scritta con uno stile che ricorda la prosa dell'inventore dei primi gialli della storia della letteratura europea che hanno avuto una diffusione planetaria, si svolge nel 1868 e vede uno Sherlock quattordicenne, mentre passa l’estate nella tenuta dei suoi eccentrici zii nell’Hampshire, risolvere il suo primo caso di omicidio e rapimento.

Durante l'indagine, che lo vedrà sventare, insieme ad un coetaneo di nome Matthew Arnatt, un complotto geniale per uccidere militari inglesi messo in atto da un cattivo molto particolare che risponde al nome di barone Maupertuis, il giovane sarà aiutato da un arguto cacciatore di taglie americano di nome Amyus Crowe, ingaggiato da Mycroft Holmes come tutor  per suo fratello minore, e da sua figlia Virginia.

Tutti questi personaggi, ben connotati psicologicamente, rendono la storia, in cui diverse situazioni vengono appositamente lasciate incompiute per essere sviluppate nei volumi successivi della serie, concitata e ricca di colpi di scena.

Se proprio vogliamo cercare il pelo nell'uovo, che però non fa perdere di intensità ad un romanzo estremamente ben costruito e dalla trama avvincente anche se con meno dettagli rispetto agli originali, possiamo affermare che il giovane Holmes è molto meno freddo del computer umano originariamente creato da Conan Doyle.

Nonostante ciò però, possiamo esser sicuri che questo libro soddisferà sia i giovani lettori, che saranno rapiti dalle serrate lotte contro il male del protagonista e dei personaggi che lo accompagnano, sia i fan adulti che potranno finalmente conoscere come avrebbe potuto essere la vita di Sherlock Holmes durante l'adolescenza.