Confessione (Kokuhako, 2008) è il romanzo d’esordio della scrittrice giapponese Kanae Minato, un esordio veramente fantastico con oltre un milione di copie vendute, inoltre dal romanzo vine tratto un film e un manga.

Il racconto colpisce come un pugno nello stomaco il lettore quando legge di cosa si tratta. Parte immediatamente con il discorso che una giovane professoressa, Moriguchi Yuko, rivolge alla sua classe.

Quello che descrive agli alunni della sua classe è sconvolgente: accusa due alunni di aver coscientemente ucciso la sua bambina di quattro anni che è stata trovata annegata nella piscina dell’istituto. La polizia ha archiviato il caso come incidente, ma la giovane madre ha la certezza assoluta della colpevolezza di due ragazzi e ora li accusa. Non pronuncia i loro nomi ma la descrizione che ne fa rende certa la loro identificazione da parte dei compagni.

Moriguchi Yuko completa il suo discorso annunciando che non ha sporto alcuna denuncia alla polizia (i ragazzi hanno meno di 14 anni e a loro non può essere mossa nessuna accusa)  ma ha messo in atto una sua tremenda vendetta ai i due colpevoli ha fatto bere latte contaminato dal virus HIV.

Nel romanzo troviamo anche esposti i gravi problemi di bullismo nelle scuole giapponesi, la criminalità giovanile, i genitori che in alcuni casi sono dei veri mostri e molto altro come entrare nella mente dei due colpevoli e conoscere come è nato il loro progetto di uccidere la figlia della professoressa.

Ribadiamo che non si tratta solo di un racconto di una vendetta ma nel romanzo c’è molto altro che colpisce in maniera veramente dura il lettore.

L’autrice: 

Kanae Minato nasce nel 1973 in una piccola isola della prefettura di Hiroshima. Esordisce nel 2007 con il racconto La sacerdotessa (che poi diventerà il primo capitolo di Confessioni), con il quale vince il Premio per scrittori esordienti mistery. Nel 2008 arriva il grande successo con La Confessione (da cui sono stati tratti un film e un manga), che vende oltre un milione di copie e si aggiudica il prestigioso Premio dei librai (2009). Il suo secondo romanzo è intitolato Shojoako («Ragazze»). Di recente è apparsa in Giappone la sua nuova opera: Ykanransha («La ruota panoramica notturna»).

La “quarta”: 

La rivelazione è di quelle agghiaccianti, soprattutto se a farla è una giovane professoressa che ha da poco perso la sua bambina e ad ascoltarla sono i suoi alunni, la classe alla quale Moriguchi Yuko rivolge un discorso di addio: «La mia Manami non è morta accidentalmente; è stata uccisa da qualcuno di voi».

La figlia dell’insegnante di scienze aveva quattro anni quando, un mese prima della fine dell’anno scolastico alla scuola media S, in una cittadina del Giappone, è stata trovata morta nella piscina dell’istituto. A causa di quello che tutti hanno ritenuto un incidente, la madre ha deciso di abbandonare per sempre il suo lavoro. Ma al termine dell’ultimo giorno di scuola, alla classe che ascolta immobile giunge il glaciale annuncio: lí nella I B, presenti in aula, ci sono due assassini.

Freddamente, quasi scientificamente definendoli A e B, la professoressa rende identificabili ai compagni i due ragazzi e rivela la sua scoperta di come essi abbiano premeditato e compiuto l’omicidio di una bambina indifesa. Inoltre, con altrettanta freddezza, l’insegnante comunica la sua decisione: non ha intenzione di denunciare i due assassini alla polizia. Ha invece già messo in atto una personale vendetta, atroce e immediata ma escogitata in modo che le devastanti conseguenze si manifestino lentamente, affinché i giovani criminali abbiano il tempo di pentirsi e trascorrere il resto dei loro giorni sopportando il fardello della colpa di cui si sono macchiati.

Nelle settimane successive, attraverso un diario, un blog, una lettera, appare in tutta la sua spaventosa portata il perché del gesto compiuto da Nao e Shuya, due adolescenti diversi tra loro ma entrambi apparentemente senza problemi. Dietro lo squilibrio psichico e morale dei due ragazzi, emergono le responsabilità delle rispettive famiglie, tra una madre iperprotettiva e una assente, e di una società dove sempre piú il disagio giovanile sfocia in efferati delitti. E ancora, violente e tragiche, affiorano le conseguenze della vendetta subita, non solo e non tanto sul loro fisico, ma soprattutto sul loro già instabile equilibrio interiore. Fino all’erompere di un’imprevedibile e sconvolgente conclusione.

Come un Delitto e castigo contemporaneo, Confessione svela il nichilismo degli adolescenti perduti del Giappone d’oggi, una società nella quale la capacità di agire con distacco, l’autocontrollo sulle proprie emozioni e reazioni, la lucidità nella follia rendono ancor piú inquietante e apocalittico lo smarrimento delle giovani generazioni.

 

Confessione di Kanae Minato (Kokuhako, 2008)

Traduzione Gianluca Coci

Giano editore, collana Nerogiano, pagg. 270, euro 17,50