A dire il vero, sono rimasto un po' deluso su Nightshade dell'ultimo Segretissimo (non so questa riproposizione di Alacran, che mi sembra più interessante, già dalla critica): pensavo Mercy incidesse di più nella storia come presenza, a livello di scrittura e di psicologia, mi è invece sembrata solo un comprimario degli altri, (forse ha a che fare che il romanzo è a protagonista collettivo e ha la tipica struttura narrativa europea cioè a struttura debole, per rubare una schematizzazione americana da scuola di scrittura?) non certo una protagonista assoluta, come farebbe capire la serie a lei intitolata. Complimenti invece allo scrittore Cappi per lo studio del Vietnam e dei personaggi della Cia e vietnamiti, erano molto bene caratterizzati e molto realistici, si capisce la bravura eccezionale dell'autore in questo aspetto saggistico-documentario.
Generalmente parlando, a livello di spy-story all'italiana, interessante e lodevole invece l'accostamento 'salgariano' del Critico con l'avventura multinazionale, ma a mio avviso Salgari godeva anche del 'sense of Wonder' proprio dell'epoca, che nell'età contemporanea fatta di incubi ad aria condizionata aereoportuale, dove tutto è già noto e simile, purtroppo, manca del tutto, ma qui non è colpa degli scrittori, ma dell'epoca. |