Leggere questo racconto nel pomeriggio non è che sia il massimo: già fa caldo, poi tutta la cappa che nasce dalle parole sul video... ci vorrebbe qualcosa da bere: mi sa però che mi orienterò su un succo di frutta, niente daiquiri
detto questo, secondo me la scrittura è buona e comunica fino in fondo quello che l'autore aveva in testa, soprattutto il senso di oppressione languida che domina la storia, anche se a voler essere pignoli con un po' di "refrigerio" di meno si sarebbe evitata qualche ripetizione che rischia di distogliere il lettore incontentabile e rompere l'incatesimo (infuocato). Sulla serial killer e la verisimiglianza forse c'è troppo poco su cui puntare l'attenzione, ma una donna che uccide in quel modo non suona molto "giusta", come pure il fatto che scriva "pig" in Italia (benché sia un'eccezione forse irrilevante, questa). Comunque, alla fine parliamo di qualcosa che è fiction, e quindi ci può stare anche la serial killer sanguinaria, così come ci poteva stare in Basic Instinct