DEMIAN


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mauro smocovich
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MessaggioInviato: Dom 21 Mag, 2006 11:00 am    Oggetto: DEMIAN   

come ho detto in altri luoghi qui sul forum
una grande delusione
ho spostato qui il mio intervento per sentire anche gli altri cosa ne pensano

nutrivo delle speranze su demian perché era l'occasione per la bonelli per riscattarsi e fare un fumetto maturo
e poi c'è stata la grande delusione!

posticcio, senza mordente, noioso, edulcorato....
mah!
un mister no che fa a cazzotti con i marsigliesi per salvare le donzelle
ho trovato poi ignobile servirsi del volto di izzo per creare il personaggio scrittore in fin di vita col tumore! che tristezza

finti misteri di una improbabile setta francese sulla scia dei cavalieri del sacro graal...
che altro dire?
una porcheria si può dire?

al fumetto franco belga non gli fa nemmeno da indice delle storie
_________________
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
elio
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MessaggioInviato: Dom 21 Mag, 2006 12:56 pm    Oggetto:   

Ho letto il numero 0 (di cui presto invierò una recensione)! Alla luce di quanto detto da Mauro non credo che ne leggerò altri numeri...
La cosa che mi sembra strana è che Ruju è uno sceneggiatore secondo me molto capace; non so cosa possa essere sucesso

Elio
Meglio tenere la bocca chiusa e passare da scemi che aprirla e togliere ogni dubbio!
(Mark Twain)
mauro smocovich
«Boss»
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MessaggioInviato: Lun 22 Mag, 2006 9:23 am    Oggetto:   

Secondo me Ruju c'entra poco.
Non voglio per forza infierire ma visto che Bonelli ha voce in capitolo in una gran fetta di mercato del fumetto italiano si potrebbe sforzare e censurare meno i suoi autori e le loro storie.
Posso capire per le collane secolari l'idea di volerle mantenere su un gusto popolare medio (ma siamo sicuri che il gusto popolare medio voglai questo?)
Ma quando esce una miniserie... e porca miseria sforzati un po'!
In fondo durerà solo pochi numeri e puoi mirare a un pubblico più maturo!

In Demian c'è un finto Jean Gabin con impermeabile nero che appare dal nulla in ogni dove. Mentre Demian va a petto nudo con al massimo la camicia sbottonata!
Demian viene salvato da un uomo e donna anziani con cane (vi ricorda niente XIII?)
I bruti e cattivi che picchiano in continuazione giovani donzelle.
Demian che salva Virginie rompendo una finestra con un calcio e la leva dalle mani di un bruto cerebroleso che non sa nemmeno parlare con tanto di fiamma ossidirca in mano!!!! per torturare Virginie e le dice "Virginie non vuole bene a Francois, nessuno vuole bene a Francois!!!)
Due tre caratteristiche marsigliesi messe lì tanto per gradire:
panier, beurs, pastis, bouillabaisse per tutti!
E mentre tutta questa "violenza" (al lettore direi) imperversa nella storia Demian legge con gli occhiali sotto la luna Baudelaire e regala Prevert all'amata.

Mi sembra di aver infierito abbastanza...
Concludo con le parole filosofiche di Demian "non esistono il bianco e il nero, non esistono il bene e il male! E' tutto più complicato, più difficile!"

Sscusate lo sfogo ma attualmente mi sto facendo una superdose di fumetto francese dove autori come Pouy, Manchette, Brussolo, Benacquista, Raynal, Malet, Daeninckx, Pennac etc firmano le sceneggiature!
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
mauro smocovich
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MessaggioInviato: Lun 22 Mag, 2006 9:24 am    Oggetto:   

Ah, caro Elio, comunque io ti consiglio di leggerlo. Almeno il primo numero. Giusto per documentarti su quali fondali stia navigando attualmente la Bonelli...
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
lamatagliente
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MessaggioInviato: Lun 22 Mag, 2006 5:35 pm    Oggetto:   

Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad

A questo punto entro in scena anch'io. Per motivi diversi sto leggendo anch'io parecchia narrativa(libri) , fumetti(una carrellata di serie franco-belghe di spionaggio) e telefilm (le originali brigate del tigre anni 70) oltre a essere un cultore da decenni del noir francese e di tutto quello che riguarda Marsiglia e la Corsica. Chi mi legge ne sa qualcosa...
Demian è veramente una delusione. non so quanto sia colpa dello sceneggiatore o quanto di una macchina editoriale che sìimpone sul mercato ,sugli autori e sui lettori.
Di fatto si sente in Italia bisogno di ARIA NUOVA. Il resto delle critiche espresse da mauro trovano il mio più completo consenso, non mi sembra il caso che le ripeta.

Evil or Very Mad Evil or Very Mad Twisted Evil Twisted Evil E mi firmo pure
Stefano Di Marino
elio
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MessaggioInviato: Mar 30 Mag, 2006 7:11 pm    Oggetto:   

Ho letto il n°1 e se questo dovrebbe essere lo standard del fumetto Italiano siamo rovinati!!!!
E' strano poter pensare di essere di fronte allo stesso editore di serie come Julia e, a suo tempo, Nick Rider.
Voglio leggere storie a fumetti italiane meno scontate e banali...

Spero che qualcuno abbia il coraggio di scriverle...

Il vostro triste e affranto appassionato di fumetti Elio che non ne può più di fare la figura del peraccottaro!
Meglio tenere la bocca chiusa e passare da scemi che aprirla e togliere ogni dubbio!
(Mark Twain)
altros
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MessaggioInviato: Mar 06 Giu, 2006 9:59 am    Oggetto: DEMIAN   

TUTTA LA PRODUZIONE DI BONELLI NON E' PARAGONABILE AL FUMETTO FRANCO-BELGA PURTROPPO FORTEMENTE
TRASCURATO DAI NOSTRI EDITORI .

LA BONELLI ORAMAI SI RIVOLGE AD UN PUBBLICO CHE ACQUISTA I SUOI ALBI PER INERZIA SOLO PER TENERE AGGIORNATE
LE VARIE COLLANE.

LE STORIE DEI VARI PERSONAGGI SONO SCONTATE, INFANTILI
PRIVE DI ORIGINALITA' RIVOLTE AD UN PUBBLICO DI ADOLESCENTI.


IN OGNI CASO PENSO CHE OGNUNO DI NOI ABBIA UN DEBITO NEI CONFRONTI DELLA CASA EDITRICE DI VIA BUONARROTI.

VI LASCIO CON UNA UNA DOMANDA NON E' CHE IN REALTA' SIAMO CAMBIATI NOI VECCHI INOSSIDABILI "QUARANTENNI" ?
mauro smocovich
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MessaggioInviato: Mar 06 Giu, 2006 10:42 am    Oggetto:   

la domanda è pertinente

questa la mia personalissima risposta secondo il mio personalissimo punto di vista: la bonelli si rivolge a un pubblico di età sotto i 20 anni ma soprattutto poco esigente o a quello che superati i venti, nonostante si renda conto che le storie sono banali etc, non vuole lasciare incompiuta la propria collezione o rimane "attaccato" a vecchie avventure del cuore e a personaggi "inossidabili" (vedi tex)

rimane il fatto
anzi lo si sottolinea in questo modo
che la bonelli si rivolge a un pubblico "immaturo" (con tanto di virgolette e di rispetto)
un pubblico che si "accontenta" di personaggi abbozzati, avventure bislacche, qualche gag, stereotipi vari

eppure esisteva una bonelli che pubblicava ken parker...


per altros: ti consiglierei di non usare il maiuscolo. su internet equivale ad urlare. Alzare la voce
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
Demonfly
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MessaggioInviato: Mar 06 Giu, 2006 10:53 am    Oggetto:   

Ho abbandonato la Bonelli nel 2003, ed era dal 1974 che leggevo le sue storie... troppe, troppe delusioni. L'unica nota positiva era rimasta Julia... ma poi ho deciso di abbandonare anche lei.
La cosa brutta e' che non mi mancano per niente... Rolling Eyes
Alessandro
www.alexmai.it
nuovo romanzo: Marionette
altros
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MessaggioInviato: Mar 06 Giu, 2006 4:55 pm    Oggetto:   

Chiedo scusa per il carattere maiuscolo ma non ero a conoscenza del significato.

Per quanto riguarda la produzione Bonelli nel passato li acquistavo tutti,
poi gradualmente (come penso sia capitato anche a voi) li ho abbandonati.

Il mio preferito era Mister No ma non lo acquisto più da almeno 5 anni,
tuttavia ancora oggi rileggo con piacere qualche vecchia storia di questo personaggio cosi' come sono rimasto legato a qualche vecchia storia di Tex (Terra promessa, Giubbe Rosse, Mingo il ribelle, I ribelli del Canada) .

Le grandi delusioni sono state Nathan Never (diventato ridicolo dal n.80 in poi) e tutti gli ultimi personaggi.

L'unico che ancora oggi acquisto è Magico Vento.

L'unico fumetto da edicola che in questo periodo mi appassiona oltre
Ken Parker è la ristampa di Dago curata dalla Eura (da non perdere assolutamente di questa casa editrice è la collana Euramaster che pubblica grandi personaggi del fumetto franco-belga come Largo Winch).
lamatagliente
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MessaggioInviato: Mer 07 Giu, 2006 11:52 am    Oggetto:   

Twisted Evil Twisted Evil Twisted Evil
Diciamola tutta. L'analisi di Mauro mi sembra la più spassionata ed esatta. Bonelli è rimasto ancorato a certi suoi schemi narrativi legati al cinema anni 50, che, per carità, una generazione fa potevano avere la loro validità, ma da lì non si è smosso.
Un'esperienza personale. Quasi venti anni fa presentai un progetto che poi diventò il romanzo Pista cieca.
mi dissero che era un'idea da Intrepido(con una certa supponenza verso la suddetta testata) e che in Italia storie di mafia e di spionaggio non sarebbero mai andate.
E adesso arriva Demian che è un coacervo dei luoghi comuni di suddetti generi.
Ok, io posso avere il dente avvelenato.. la volpe e l'uva e tutto il resto, ma, nel mio settore credo di poter dire la mia con un minimo di autorevolezza(per quel che conta, anche Tognazzi nel Petomane si vantava di essere il migliore della sua specialità... così anch'io).
Scherzi e considerazioni amare a parte il problema non è che non ci siano autori che abbiano voglia di scrivere storie interessanti in Italia. Il problema è che nei fumetti non è possibile stamparle.
ken parker credo sia stato un fenomeno irripetibile e mi risulta che con la Bonelli poi i rapporti non erano così buoni. Poi Berardi si è allineato con Julia. Su questo fumetto non discuto, comunque mi sembra dignitoso.
Di fatto il mercato dei fumetti in Italia è stato monopolizzato(ricordate le care vecchie riviste?Orient Express, l'Eternauta, Comic Art... andate un po' a vedere cquale è stata la loro vicenda editoriale e vi renderete conto che poi non c'era più spazio.) E dopo l'ondata anni 50 che ancora regge le serie storiche come Tex,Zagor, Mister No che credo abbiano lettori più o meno della mia età o più anziani è venuta la moda di Dylan Dog,che all'inizio fu veramente una vent'ata d'aria fresca e che era diretto a quel pubblico che cita Mauro sotto i venti anni. Poi ho avuto l'impressione che ci sia stato un mix di presunzione di aver capito ciò che questo pubblico vuole e di volontà di imporgli comunque il proprio gusto... educandolo. I Twisted Evil Twisted Evil l risultato sono le serie degli ultimi anni che sono tutte uguali.
Comunque, con tirature più basse, un po' di buon fumetto franco belga si trova tradotto anche in italia.
altros
«Macchina di Rube Goldberg» Macchina di Rube Goldberg
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MessaggioInviato: Mer 07 Giu, 2006 1:05 pm    Oggetto:   

Caro Stefano, conosci la stima ed il rispetto che ho nei tuoi confronti ma,
a mio modesto avviso, imputare la crisi del fumetto italiano solo alla
Bonelli è riduttivo.
Secondo me, è il mio parere personale, il problema è più vasto.
Nel nostro paese il fumetto è visto, in generale, come un sottoprodotto
rivolto a lettori non particolarmente esigenti e maturi, le grandi case editrici lo prendono in considerazione marginalmente per non parlare poi
della distribuzione e delle librerie.
Le varie "fanzine" in circolazione parlano solo di prodotti "Bonelli",
le mostre-fumetto oramai si occupano più di fantasy e di giuochi di ruolo
(vedi Lucca) che di storie ed autori di fumetti.
Gli appasionati del fumetto franco-belga devono fare salti mortali per essere aggiornati sui vari prodotti o anche per poterseli procurare.
In Francia od in Belgio mi sembra che la situazione sia completamente diversa, basta entrate in una qualsiasi libreria francese per rendersi conto dello spazio e dell'importanza che viene dato a tale prodotto, in quei paesi i fumetti si trovano anche nei grandi magazzini, il fumetto è un fenomeno culturale e di costume enon sono un proddoto marginale da edicola come in Italia.
Per il resto è vero la Bonelli monopolizza il mercato italiano, i suoi prodotti sono scadenti e banali sia nei disegni che nelle storie. Secondo me si produce quello che si riesce a vendere. Sei sicuro che il nostro paese abbia la cultura e la maturità per accogliere in modo adeguato prodotti piu' maturi e complessi.
Mi sembra che nell'acquisto di libri occupiamo gli ultimi posti a livello mondiale.
Con stima
lamatagliente
«Killer professionista»
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MessaggioInviato: Mer 07 Giu, 2006 3:02 pm    Oggetto:   

Razz
La tua analisi coglie sicuramente i punti giusti e, a ben vedere, completa quella mia e di Mauro.
Il problema che l'editoria libraria consideri il fumetto un genere inferiore è reale. Ricordiamoci però che sopratutto di questi tempi ci sono molte riviste e quotidiani "seri"che inseriscono con successo bei volumi antologici sui fumetti. Si ricade quasi sempre(non sempre...non sempre) su materiale "monopolizzato". Mi sembra che siamo d'accordo sul fatto che la già citata casa editrice condizioni e monopolizzi il mercato. Il pubblico (che sicuremante qui in Italia è meno recettivo anche riguardo ai libri come sottolienei) non è però così amorfo.
Il problema (e questo riguarda anche i libri) sta nella distribuzione e la distribuzione s'impone con la tiratura e i soldi. Se non vedo un determinato prodotto(libro o fumetto che sia) magari non ho neppure l'occasione di decidere se mi piace o meno. Se un editore (e qui torno a parlare di fumetti) occupa tutti gli spazi, prende tutti i disegnatori, per altre iniziative resta pochissima visibilità. Forse a molti potrebbero piacere i fumetti franco-belgi se solo avessero modo di vederli e comprarli. Era una produzione che, quando ero bambino ai tempi degli albi Ardimento e dei Classici audacia, era diffusa e vendeva anche bene.
Proviamo a pensare a quello che è successo al cinema di genere italiano, alla narrativa e al fumetto. Ci sono troppe coincidenze.
La crisi del fumetto poi, credo sia non solo italiana. Il vero avversario dei fumetti sono i video giochi che ormai hanno raggiunto un tale livello di sofisticazione e interattività da risultare molto più appaganti di un comics che, scusatemi la definizione ma viene da uno che comunque ama i fumetti, sono a metà tra il libro e il film. iI videogiochi non sostituiscono i film e neppure i libri però sono un serio concorrente per i fumetti. La crisi c'è su tutti i mercati. Ovvio che in un ambito "debole" come il nostro si senta di più.
In ogni caso, cercando , qualcosa di interessante si trova sempre.
ciao
stefano
mauro smocovich
«Boss»
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MessaggioInviato: Mer 07 Giu, 2006 4:37 pm    Oggetto:   

Non è infatti la Bonelli la causa del male del fumetto in Italia.
La bonelli fa i suoi affari e continui pure a farli.
E non tocca a me dire alla Bonelli cosa dovrebbe fare editorialmente.
Mi dispiace però che una casa editrice che si è consolidata e ha accaparrato molta manovalanza buona
non faccia nulla per rinnovarsi
"sfrutti" (virgolette enormi) il talento di tutti questi bravi sceneggiatori e disegnatori per fare sempre le stesse cose
convinta che se vendono venderanno sempre.
Stia attenta invece la bonelli
dico io
non si può sempre vendere la stessa minestra.
E se hai i mezzi e le possibilità di lanciare una nuova collana anche solo per 18 numeri. Sforzati. Tenta il mercato, Sonda con roba nuova!
Magari faceva un vero noir e andava bene!
Invece si sono tenuti bassi e hanno fatto una porcheria.
Sono davvero curioso di sapere quanto venderà questo demian e in quanti lo abbiano apprezzato.
Così si perdono i lettori.
E non è vero che non c'è pubblico che voglia altro in Italia.
La collana (molto "popolare") uscita con La Repubblica spaziava dal fumetto italiano bonelliano ai francesi, (i maestri dell'orzo, xiii) agli americano di alto livello (watchmen, sandman) a satrapi! a Maus! ai giapponesi tanguchi e otomo!

il buon fumetto gli italiani lo sanno apprezzare
ma se non glielo metti sotto il naso in edicola prendono quel che trovano
e molti devono andare ancora a cercarselo come morfinomani nelle fumetterie specializzate e pubblicati da case editrici come edizioni bd (Lucarelli, Crovi, Carlotto, Manchette, Lansdale!!!! e Jacques Tardi e speriamo faranno altro), qpress (sta facendo qualcosa di Benacquista ed è appena apparsa sul mercato), beccogiallo (casi criminali rivisitati a fumetto, hanno vinto il premio anafi!).
Il fumetto belga per esempio (ecco una casa editrice che ha le possibilità e le mette a frutto) viene ora pubblicato da Euraeditoriale
che dopo tanti anni di lanciostory e skorpio e dopo tanti anni di "sfruttamento" (sempre virgolette enormi) di fumetto latino americano ora tenta la strada nuova per l'Italia e pubblica John Doe e Detective Dante e finalmente qualcosa del fumetto franco belga con Aldebaran, Largo Winch, sempre I Maestri dell'orzo che sembra una saga di famiglia che fabbrica birra ma è un suspense bellisiimo attraverso un secolo di storia...
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
lamatagliente
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MessaggioInviato: Mer 07 Giu, 2006 5:14 pm    Oggetto:   

Razz Razz Razz
Uè Mauro,
mi sa che cominciamo a vederla proprio uguale...
Se ti interessa cercando su Amazon France si trova anche il romanzo che Winch ha scritto ispirandosi allo sceneggiato dei Maestri dell'orzo. E' un po' diverso dai fumetti( come del resto sono giustamente differenti i fumetti di largo winch dai romanzi originali... dei telefilm non parliamo perchè mi piange il cuore...) e copre un periodo storico più ristretto (mi sembra sino alla fine della prima guerra mondiale) però merita.
Ecco van hamme è un grande (virgolettoni giganteschi) dal quale ho imparato moltissimo e per me resta un modello.
è curioso, ritornando a Demian e a questa discussione, che non si sia sentita una sola voce a favore. Forse l'ordine di scuderia è"non ti curar di loro ma guarda e passa". o forse i lettori e gli autori di quella casa editrice non navigano su questo sito (fortissime dubito).
battute a parte di mazzate ne abbiamo tirate ma, mi sembra di interpretare, caro Mauro, che la nostra delusione-rabbia nasce dal fatto che quando ancora avevamo i capelli in testa (o quasi)i fumetti Bonelli qualche ora di divertimento ce l'hanno regalata. Poi si è congelato tutto.
ed è probabilmente questo che ci accende. Evil or Very Mad
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