Serial thriller


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kickboxer7
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MessaggioInviato: Ven 11 Mar, 2005 6:44 pm    Oggetto: Serial thriller   

Visto che le richieste d'impressioni su singoli autori presuppongo l'aver letto l'autore, cosa che non è scontata, vorrei allora porre una domanda generale: i serial killer nei libri sono ancora una figura attuale, o in declino? che ne pensate?
Mr Valis
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MessaggioInviato: Lun 14 Mar, 2005 11:57 am    Oggetto:   

Io comincio a trovarlo un tema un po' abusato.
Tanto che quando ho letto la sintesi della trama di "Niente di vero tranne gli occhi" di Faletti, giuro, ho pensato a uno scherzo. Ma non mi dire: l'ennesimo serial killer con l'ennesimo rituale con cui dispone le sue vittime?
Mah.
Non escludo a priori che si possa dire qualcosa di interessante *anche* parlando di serial killer, però secondo me non dev'essere la solita variazione sul tema.

Ciao
Lorenzo
Si può scrivere "sopra le righe" solo se sappiamo molto bene dove passano le righe. (Gianfranco Manfredi)
kickboxer7
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MessaggioInviato: Ven 18 Mar, 2005 1:53 pm    Oggetto:   

Ti do ragione, Lorenzo: l'argomento è stato molto sfruttato, la maggior parte dei grossi autori americani ci ha scritto qualcosa; da Bloch in poi, soprattutto con la trilogia di Harris, c'è stata una rincorsa al serial killer: Connelly, Deaver, Cornwell, Crais, Patterson, Preston & Child, tutti hanno sfornato un romanzo con un assassino seriale. Quello di Faletti non è certo un nome di riferimento, ma il fatto è che vende, nonostante la mediocrità dei suoi romanzi, e lo fa con una tematica che mostra la corda e che ha bisogno di idee nuove.

Ti confesso che la domanda non era del tutto disinteressata: nel mio romanzo in corso d'opera il SK c'è, ma non è il centro della vicenda, quanto più un elemento di disturbo a una storia di valori familiari e di brutture radicate nel tessuto sociale.
Credo che il tema del Sk possa esercitare ancora una certa attrattiva (e la mia firma forse rivela la mia opinione), ma dipende dalla capacità dell'autore di costruirci una trama intorno che esuli dallo scontro poliziotto (o chi per esso) - assassino. Con questo non voglio dire che io riuscirò nel mio intento, non sono poi questa grande penna, ma la tua critica all'approccio in generale è un po' pure la mia, sono pienamente d'accordo con te!
Demonfly
Vice Sovrintendente
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MessaggioInviato: Mer 27 Apr, 2005 3:38 pm    Oggetto:   

Mr Valis ha scritto:
Non escludo a priori che si possa dire qualcosa di interessante *anche* parlando di serial killer, però secondo me non dev'essere la solita variazione sul tema.

Ciao
Lorenzo


Che ne pensi di un serial killer donna? Smile
Una dark lady che asporta qualcosa... Wink

Ciao
Mr Valis
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MessaggioInviato: Mer 27 Apr, 2005 4:11 pm    Oggetto:   

Demonfly ha scritto:
Che ne pensi di un serial killer donna? Smile
Una dark lady che asporta qualcosa... Wink


Già fatti anche milioni di serial killer donne. Fatale di Manchette è un gran bel libro, per esempio.
Il fatto non è raccontare un rituale diverso, ma avere delle storie e dei personaggi degni di questo nome...

Ciao
L.
Si può scrivere "sopra le righe" solo se sappiamo molto bene dove passano le righe. (Gianfranco Manfredi)
Demonfly
Vice Sovrintendente
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MessaggioInviato: Gio 28 Apr, 2005 10:11 am    Oggetto:   

Mr Valis ha scritto:
Demonfly ha scritto:
Che ne pensi di un serial killer donna? Smile
Una dark lady che asporta qualcosa... Wink


Già fatti anche milioni di serial killer donne. Fatale di Manchette è un gran bel libro, per esempio.
Il fatto non è raccontare un rituale diverso, ma avere delle storie e dei personaggi degni di questo nome...

Ciao
L.


Mi parli di questa SK? Smile
Se vuoi vedere la mia SK in azione, cerca sul forum di WMI il racconto Pesci, oppure su www.scrivendo.it (sono sempre Demonfly)...
Mi fai sapere? Smile
Ciao
Alessandro
www.alexmai.it
nuovo romanzo: Marionette
MagicamenteMe
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Località: Motel Bates
MessaggioInviato: Gio 28 Apr, 2005 3:02 pm    Oggetto:   

Credo che quella del serial killer sia una "comoda scappatoia" per gli autori. Tutto sta a vedere come questi killer sono interpretati. Ci sono dei clichè in ogni genere letterario, è naturale che poi alla fine questi clichè mostrino la corda agli amanti del genere.
Avete letto Pennac? Il paradiso degli orchi e la prosivendola offrono una bella variazione sul tema.
E io?
Io uccido!
rainwolf
Killer - Lupo Solitario
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MessaggioInviato: Dom 01 Mag, 2005 12:45 pm    Oggetto:   

Io sono un po’ stufa dei s.k.: tra un po’, datanti che ce ne sono, organizzeranno le gite dell’AUSER al mare come per gli anziani, magari insieme alle patologhe legali.
Penso però che non importa tanto il personaggio, quanto il senso che questo personaggio ha per il racconto e ciò che ha da dire nell’insieme del romanzo. Ho trovato spiazzante e straordinario “Zombie” di Joyce Carol Oates, avete presente? Certo che anche lì il S.K. era ferocissimo, ma ciò che mi è risultato più raggelante è ciò che gli gravita intorno.
In quanto alle serial killer donne sono un po’ perplessa: da donna mi sembra poco plausibile. Come spiegare, le donne mi sembrano più “pratiche”.
Mi spiego con un esempio: ricordate la saponificatrice di Correggio"? Ha ucciso tre vecchiette (per denaro) e ne ha fatto sapone.
Ora, un s.k. maschio avrebbe perso un sacco di tempo nel rituale, nella costruzione della valenza simbolica eccetera eccetera: per la saponificatrice invece far bollire le vecchiette fatte a pezzi e farne sapone da rivendere era un modo semplice ed efficace per disfarsi dei cadaveri. Come dire, era una soluzione pratica. (Questa e altre storie sono in “Assassine” di Cinzia Tani, molto carino). Come dicevo prima, dipende sempre da come viene scritta la storia, ma una s.k. donna non mi intriga molto.
Io ho trovato deliziosamente cattivo “Il gallo è morto” di Ingrid Noll, l’assassina del romanzo è straordinaria: è quanto più vicino alla s.k. donna abbia letto.
E, tra l'altro, adoro Pennac: è uno splendido esempio di reinterpretazione di cliché abusati, ed ha una straordinaria ironia e tenerezza
Domanda: non vi sembra che questi s.k. siano troppo spesso un po’ privi di ironia? Non cominciano a farvi l’effetto di grigi impiegati della morte?
Ciao, marina
mauro smocovich
Boss
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MessaggioInviato: Dom 01 Mag, 2005 6:43 pm    Oggetto:   

effettivamente gli sk sono grigi impiegati della morte
la letteratura fa loro solo dell'onore che non hanno in realtà
hannibal ne è un esempio
il mito del serial killer...
pensateci
jack lo squartatore... e tutti gli altri
il mito di distruggere vite umane e non essere presi
o qualche volta no
qualcuno è stato preso ma Gacy ha venduto i suoi disegni a fior di milioni di dollari e Bundy riceveva lettere da ammiratrici in carcere!

mitizzare l'omicidio...
l'omicidio è qualcosa di ben più squalldio e triste e banale e ripugnante
voi l'avete mai preso un coltello e avete trafitto la carne?
come i macellai, carne morta solo per "provare"
e il sangue sulle mani che effetto pensate vi farebbe?
attenti alle risposte perché questo forum è monitorarto dal RIS Wink
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
Demonfly
Vice Sovrintendente
Messaggi: 242
Località: Roma
MessaggioInviato: Dom 01 Mag, 2005 7:57 pm    Oggetto:   

rainwolf ha scritto:

Come dicevo prima, dipende sempre da come viene scritta la storia, ma una s.k. donna non mi intriga molto.


Se ti va, cerca nella sezione La mia scrittura del forum di Writers Magazine qui sopra il racconto Pesci. La mia SK e' la' Smile
Poi dimmi che ne pensi Smile
Alessandro
www.alexmai.it
nuovo romanzo: Marionette
rainwolf
Killer - Lupo Solitario
Messaggi: 243
MessaggioInviato: Lun 02 Mag, 2005 9:32 pm    Oggetto:   

Demonfly ha scritto:


Se ti va, cerca nella sezione La mia scrittura del forum di Writers Magazine qui sopra il racconto Pesci. La mia SK e' la' Smile
Poi dimmi che ne pensi Smile


Ho letto “Pesci”, l’idea l’ho trovata molto carina.
Partendo dal presupposto che non so come si svolge il romanzo, non mi sembra però che Julia sia da considerarsi una s.k., manca la pedanteria del rituale (a meno che non sia come Seven, un rituale per ognuno dei sette peccati capitali), mi sembra piuttosto una ragazza pratica che usa i mezzi che ha a disposizione (scelta che potrebbe essere legata sia allo studio preliminare della situazione che al caso, questo non lo so).
Posso farti un paio di osservazioni molto femminili?
Mi pare di capire la storia è quella di una vendetta che la protagonista compie: se scegli il punto di vista di lei, dovresti considerare che le donne hanno un immaginario diverso da quello degli uomini: non usano metafore “gastronomiche”, si disgustano per cose diverse.
Calzini al malleolo.
Canottiera da muratore.
Scarsa frequentazione con l’igiene.
Pelle grassa e punti neri.
Alitosi.
Queste cose ci colpiscono, ci disturbano.
Lei è un angelo vendicatore, è bellissima: non si farebbe toccare da lui.
Lei troverà senza problemi il modo di legarlo, i tipi così pieni di sé non si fanno domande, specie su se stessi, nemmeno quella che una donna invece si farebbe immediatamente e cioè se fidarsi di un estraneo/a con un filo per la pesca al marlin in mano. O a limite a posteriori, un attimo prima di finire nella vasca dei pesci con un bel nastro isolante sulla bocca. Vivo.
Sì perché vedi, Alessandro, una donna che commette una vendetta (specie se feroce, se tocca nel profondo), ciò che più vuole è che la vittima sappia cosa gli sta succedendo, e perché.
Crudele, insensato, feroce, ma “femminilmente logico”.
Sembra Julia Roberts, ma falla pensare come Uma Thurman. Si vede che le vuoi bene, ma le donne sono complicate, sai?

Ti va di farmi sapere di più della storia (poi magari una volta o l'altra ti mando qualcosa che ho scritto io, se ti va)
Ciao, Marina
rainwolf
Killer - Lupo Solitario
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MessaggioInviato: Lun 02 Mag, 2005 9:35 pm    Oggetto:   

mauro smocovich ha scritto:
effettivamente gli sk sono grigi impiegati della morte
la letteratura fa loro solo dell'onore che non hanno in realtà
hannibal ne è un esempio
il mito del serial killer...
pensateci
jack lo squartatore... e tutti gli altri
il mito di distruggere vite umane e non essere presi
o qualche volta no
qualcuno è stato preso ma Gacy ha venduto i suoi disegni a fior di milioni di dollari e Bundy riceveva lettere da ammiratrici in carcere!

mitizzare l'omicidio...
l'omicidio è qualcosa di ben più squalldio e triste e banale e ripugnante
voi l'avete mai preso un coltello e avete trafitto la carne?
come i macellai, carne morta solo per "provare"
e il sangue sulle mani che effetto pensate vi farebbe?
attenti alle risposte perché questo forum è monitorarto dal RIS Wink


Per non parlare di Giles De Reis, che fini in odore di santità!
E’ che siamo talmente assuefatti alla spettacolarizzazione della morte che il punto di vista della vittima finisce con il sembrare pedante retorica.
Permettiamo alla cronache di trasudare dettagli, beviamo pessima televisione fatta da insetti vampiri: di Cogne sappiamo tutti i dettagli, DNA, impronte, alibi, esperti, sangue della vittima, pigiamino della vittima, DNA della vittima: e ci dimentichiamo l’unica cosa che dovremmo sapere della vittima.
Che era solo un bambino.

Per arrotondare lo stipendio, nei week and ho fatto la cuoca in un agriturismo: tagliare carne faceva parte del mestiere. La carne ha consistenza, oppone resistenza, la morte ha colore, odore, sa di metallo e talvolta di escrementi, quasi sempre di paura. Guardate un animale in trappola, pensate a un essere umano.
Ti credo che sono vegetariana.

Ciao, marina
Demonfly
Vice Sovrintendente
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Località: Roma
MessaggioInviato: Lun 02 Mag, 2005 10:05 pm    Oggetto:   

rainwolf ha scritto:
Ho letto “Pesci”, l’idea l’ho trovata molto carina.


Grazie Smile

rainwolf ha scritto:

Partendo dal presupposto che non so come si svolge il romanzo, non mi sembra però che Julia sia da considerarsi una s.k., manca la pedanteria del rituale (a meno che non sia come Seven, un rituale per ognuno dei sette peccati capitali), mi sembra piuttosto una ragazza pratica che usa i mezzi che ha a disposizione (scelta che potrebbe essere legata sia allo studio preliminare della situazione che al caso, questo non lo so).


Infatti in seguito si scopre che non e' proprio una serial killer... il rituale e' l'evirazione, ogni volta raggiunta in modo diverso. E' proprio attraverso lo studio del simbolismo ad essa legato che le indagini fanno dei passi avanti... verso la verita', che ovviamente e' diversa da cio' che appare Wink

rainwolf ha scritto:

Posso farti un paio di osservazioni molto femminili?
Mi pare di capire la storia è quella di una vendetta che la protagonista compie: se scegli il punto di vista di lei, dovresti considerare che le donne hanno un immaginario diverso da quello degli uomini: non usano metafore “gastronomiche”, si disgustano per cose diverse.
Calzini al malleolo.
Canottiera da muratore.
Scarsa frequentazione con l’igiene.
Pelle grassa e punti neri.
Alitosi.
Queste cose ci colpiscono, ci disturbano.


Sono a caccia di osservazioni femminili. Se ti va di fare da lettrice-cavia, mandami una email Smile

rainwolf ha scritto:

Lei è un angelo vendicatore, è bellissima: non si farebbe toccare da lui.
Lei troverà senza problemi il modo di legarlo, i tipi così pieni di sé non si fanno domande, specie su se stessi, nemmeno quella che una donna invece si farebbe immediatamente e cioè se fidarsi di un estraneo/a con un filo per la pesca al marlin in mano. O a limite a posteriori, un attimo prima di finire nella vasca dei pesci con un bel nastro isolante sulla bocca. Vivo.
Sì perché vedi, Alessandro, una donna che commette una vendetta (specie se feroce, se tocca nel profondo), ciò che più vuole è che la vittima sappia cosa gli sta succedendo, e perché.
Crudele, insensato, feroce, ma “femminilmente logico”.


Fare sesso per lei fa parte del rituale. Ha fatto la prostituta di altissimo livello per anni, e la vendetta e' legata ad un fatto risalente a quei tempi... Rebecca si sostituisce ai giudici, non crede nella giustizia. Solo all'ultima vittima spieghera' perche' lo ha fatto, perche' era lui l'obiettivo finale. Gli altri dovevano semplicemente pagare...

rainwolf ha scritto:

Sembra Julia Roberts, ma falla pensare come Uma Thurman. Si vede che le vuoi bene, ma le donne sono complicate, sai?

Ti va di farmi sapere di più della storia (poi magari una volta o l'altra ti mando qualcosa che ho scritto io, se ti va)
Ciao, Marina


So che sono complicate... pero' sei la prima lettrice donna che va cosi' a fondo nell'analisi, complimenti! Rinnovo l'invito, se vuoi saperne di piu', e mandami pure la tua produzione Smile
Alessandro
www.alexmai.it
nuovo romanzo: Marionette
rainwolf
Killer - Lupo Solitario
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MessaggioInviato: Lun 02 Mag, 2005 10:51 pm    Oggetto:   

Volentieri!!!
Grazie, appena posso ti mando una mail, adesso è tardi e se mi metto a scrivere, domattina sono rintronata Cool e la mia capa mi spara (in maniera del tutto grezza, primitiva e priva di alcun senso estetico o letterario).
Laughing Ciao a presto, marina
Demonfly
Vice Sovrintendente
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MessaggioInviato: Mar 03 Mag, 2005 8:39 pm    Oggetto:   

scrivimi su demonfly@fastwebnet.it Smile
Alessandro
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nuovo romanzo: Marionette
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