Mi provochi...
Non appena finisco di leggere L'assassino che è in me di Thompson (tra un'oretta, insomma), passo di qui e ti spiego il punto due.

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Diario.
Lunedì 13 dicembre.
Compitini: recensione Thompson - assassino in me
Spiegare in un linguaggio comprensibili a chi non è deviato mentalmente come me, perché il noir dei racconti di Lucarelli rappresenta qualcosa in più.

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Il primo che mi domanda cosa ci faccio sveglia tutte le notti fino alle 3/4 vince un premio.

Che ci fai sveglia ogni notte fino alle 3/4?

ho vinto... ho vinto... hoooo vintoooo!!!!!!!!! il mio premio?

Lucido questi.

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Vita notturna, passione smodata per le lame... essì, mi sa che devo averti già incontrata altrove . Ti do il benvenuto sul forum, Proserpina, e mi permetto di tentare una risposta alla tua terza domanda (anche se in quanto retorica risposta non vorrebbe).

Cosa faranno i lettori dell'ultim'ora? Semplice, aspetteranno una nuova operazione commerciale da celebrare in un sabba librario. Noir, giallo storico, commedia esistenziale, farà poca differenza: andrà bene anche il prossimo Melissa P. per intenderci (ma ci sarà davvero, un prossimo Melissa P.?). L'importante sarà sentirsi per 100 o 500 pagine meccanismo insignificante di un superiore ingranaggio di massa, come gli ospiti di un salotto letterario...

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Leggo solo oggi l'articolo di Carlo Lucarelli e i commenti dei lettori del sito. "Ora tocca a noi" e' senz'altro un invito alla serieta' ad insistere a studiare a non farsi mai beccare tra gli impreparati. Qualcosa che in Italia spesso succede. Si pensa si dice e poi si e' obbligati a letture ultragonfiate e ultravalutate perche' gli italiani non ci pensano. Inventare uno stile (anche di vita e di mentalita') e mantenerlo non e' facile, ma se ci si riesce vuol dire che qualcosa di buono c'e'. Credo che il messaggio debba essere letto con molta attenzione oltre che dai lettori dagli editori i quali spesso pensano e aspirano al grande scrittore che capita loro in mano a prezzo zero e loro li' a fare gran soldi e a divulgare in tutto il mondo il fiuto di cui dispongono. Sono d'accordo con tutti. Saluti

Non è forse la scrittura un metodo di trasmissione di emozioni attraverso le parole?
Non è forse questo che ci porta ad acquistare libri, riviste e tutta la carta stampata?
Perché, pur essendo il giallo, il noir, il thriller, un genere che trasmette sensazioni forti, entusiasmanti, trascinanti, gli altri generi non dovrebbero essere considerati al pari?
Sarebbe come stabilire una gerarchia e, a mio parere, la magia celata nei libri, capaci di creare emozioni, non potrebbe sottostarvi.
Anche se in tali pagine si celano racconti banali o mal scritti, se il lettore ne ha ricavato qualcosa, lo scrittore ha comunque fatto un buon lavoro.
Apprezzo molto Lucarelli, ma non condivido questo punto di vista.