Con quest'opera prima Sergio Calamandrei ci guida in un'avventura che è un intreccio di storie e di personaggi, d'incontri e di riflessioni.
L'ambientazione fa subito capire dove dobbiamo collocare questo lavoro. Si svolge, infatti, nella Biblioteca Nazionale di Firenze e non mancano le pagine dedicate ad un Circolo di aspiranti scrittori. La volontà dell'autore non sembra quella di voler descrivere Firenze (dunque non parlerei quindi di mancata descrizione della città) ma piuttosto quella di parlare di libri.
Siamo dunque più dalle parti della letteratura che non altrove. Per certi aspetti questo è quasi un metaromanzo, in cui la trama principale è intersecata da altri racconti. Non si amalgamano bene? Non direi. Direi invece che anche le storie "parallele" al giallo che ne costituisce la trama portante procedono tutte nella giusta direzione per farne un romanzo denso e articolato.
L'autore riesce a cogliere sempre la giusta occasione per offrire al lettore occasioni di riflessioni sempre nuove, man mano che la ricerca investigativa attorno al delitto procede.
E non manca l'esplorazione psicologica, il lavoro di definizione e tratteggio dei personaggi.
E', dunque, di un libro completo e “pieno”. Un libro in cui si sente che l’autore ha riversato anni di riflessione e di vita e un lungo ed intenso impegno di scrittura.
Il risultato, quindi, non può che essere ottimo: un romanzo piacevole, variegato e coinvolgente, un testo che, pur edito al di fuori delle “major” dell’editoria, ha tutte le caratteristiche per essere un libro “importante”, che ben avrebbe figurato nelle principali collane gialle dei massimi editori nazionali, un libro che non può mancare nella vostra libreria (io ne ho già acquistate varie copie, che ho regalato ad amici).
Non perdetevi allora questa occasione per scoprire un nuovo, brillante autore.
|