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ThrillerMagazine
«Questore»
Messaggi: 16777172
MessaggioInviato: Mar 18 Lug, 2006 12:02 pm    Oggetto: Fotografie   

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Leggi il racconto.
millydoc
«Sostituto Curatore»
Messaggi: 16
Località: Gerenzano (VA)
MessaggioInviato: Mar 18 Lug, 2006 12:02 pm    Oggetto: Scontato   

Ciao,
mi spiace dire che il racconto forse è un po' scontato. Il finale si capisce già da prima della metà. Il racconto ha alcuni aspetti molto positivi, ma purtroppo manca, secondo me, della tensione sul finale e della curiositàdi capire come va a finire.
Chiara
mauro smocovich
«Boss»
Messaggi: 347
MessaggioInviato: Mar 18 Lug, 2006 2:29 pm    Oggetto:   

un'osservazone giusta
il finale è prevedibile
ma per me
questo è un racconto in cui non conta tanto il finale
il protagonista è un killer
penso sappia anche lui come andrà a finire
e quali "colpi di scena" può prospettare una storia simile
ma è il senso di abbandono, malinconia sconfitta
che secondo me vale
come lo sappiamo noi lo sa il protagonista come finirà
e c'è molta rassegnazione in questo
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
millydoc
«Sostituto Curatore»
Messaggi: 16
Località: Gerenzano (VA)
MessaggioInviato: Mar 18 Lug, 2006 4:08 pm    Oggetto:   

Infatti questo è uno degli aspetti interessanti del racconto: la rassegnazione di un uomo che ormai è arrivato a un punto da cui sa di non poter tornare e, nonostante la prevedibilità di ciò che potrà accadere, l'impossibilità di poterlo cambiare. Credo anche però, che questo aspetto non sia necessariamente in contrasto con un finale un po' meno "annunciato"
Chiara
carlobata
«Macchina di Rube Goldberg» Macchina di Rube Goldberg
Messaggi: 0
MessaggioInviato: Mar 18 Lug, 2006 9:00 pm    Oggetto: trama più articolata   

Il racconto, ben scritto e di abbastanza facile lettura, a mio giudizio manca di una trama più articolata che - magari con qualche "imprevisto" o colpo di scena - stimoli il lettore a proseguire con curiosità sempre crescente.
Il finale in effetti è un po' scontato e lascia intravedere una discordanza tra lo stato d'animo di Mario prima e dopo l'essere salito in stanza con la ragazza della stanza 12: è stanco di fuggire da tutto o vuole continuare a poter tirare fuori ogni tanto la fotografia della figlia?


Ultima modifica di carlobata il Mar 18 Lug, 2006 9:13 pm, modificato 1 volta in totale
riccardo strada
«Ospite»

MessaggioInviato: Mar 18 Lug, 2006 9:05 pm    Oggetto: fotografie   

sono contento che qualcuno abbia rotto il ghiaccio dei commento e...con un rompighiaccio così appuntito.. commenti e critiche fanno sempre bene.
sono in parte d'accordo con chiara sulla "prevedibilità" in quanto non puntavo affatto al colpo di scena; quello che mi premeva mentre scrivevo era una descrizione più "emotiva" che alla fine cozzasse anche con la coerenza della storia: il protagonista ha capito o no? vuole vivere, morire, amare? non lo sa nemmeno lui perchè è travolto da cose che vanno oltre la concretezza dei fatti come ad esempio il rapporto padre-figlia che ritorna... e che sono cmq aspetti che per me andavano in primo piano...
grazie chiara per la tua attenzione
R.S
mauro smocovich
«Boss»
Messaggi: 347
MessaggioInviato: Gio 20 Lug, 2006 10:43 am    Oggetto:   

dai ragazzi qualche commento a questo racconto
a me ha ricordato per certi versi
le conseguenze dell'amore
il personaggio malinconico che si lascia andare ma in qualche modo vorrebbe ancora vivere....

di riccardo abbiamo in serbo un altro racconto di tutt'altro genere
poi vedrete...
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
rainwolf
«Killer - Lupo Solitario»
Messaggi: 243
MessaggioInviato: Gio 20 Lug, 2006 7:17 pm    Oggetto:   

A me quello che non è piaciuto sono i personaggi, perché il racconto è di lettura godibile, ben scritto.
Lui,per carità, è sicuramente malinconico: però dà anche l'idea di uno che è arrotolato su sè stesso, il tipo di persona che ha imposto il suo stile di vita alla famiglia - che ha pagato - ma che comunque non può fare a meno di dire in continuazione io io io io ........ la morte della figlia sembra più importante per le conseguenze che ha determinato per lui, che per la morte in sé. Una pratica di autoerotismo esistenziale che alla fine, quando muore, non ti fa sentire partecipazione nei suoi confronti, anzi: rilevi la beffa di uno che pensa ancora di farcela con una dell'età della figlia inconsapevole del fatto che questa sarà la sua nemesi. (quest'idea confesso che mi è piaciuta, per quanto cinica)
Lei, non so, mi convince poco: tra una figlia viva e un uomo morto preferisce un uomo morto.....
Mah, credo che gli uomini sopravvalutino il proprio ruolo nella vita delle donne, specie in confronto con il valore di un figlio.
Fosse stata la figlia - cresciuta nell'idea padre ideale e idealizzato, perfetto proprio perché nulla è più perfetto di un morto - allora sì.
Fosse stato che il morto era il figlio, allora sì
Ma con una figlia viva da allevare, istintivamente penso che una donna avrebbe scelto la sopravvivenza della specie. Le donne quando prendono calci nei denti tendono a progettare, non a piagnucolarsi addosso e crogiolarsi nella vendetta - ok, l'hai fatto fuori: e adesso? (da donna ho trovato i sentimenti di questo personaggio volgari)
mauro smocovich
«Boss»
Messaggi: 347
MessaggioInviato: Gio 20 Lug, 2006 10:52 pm    Oggetto:   

Ora se il racconto piace bene se non piace amen
e non ho certo intenzione di fare un'analisi della società
però
giusto per parlare
secondo me dipende da una donna dove è nata e cresciuta
prendo una frase tratta da un libro che mi ha fatto riflettere
il libro si chiama "l'altra metà della mafia" di Clare Longrigg

la frase è "Eravamo sposati da appena ottanta giorni quando hanno sparato a mio marito.
E ottanta giorni più tardi io ho sparato all'uomo che lo aveva ucciso.
Avevo solo diciotto anni.
Ed ero incinta"
Pupetta Maresca

le donne della mafia ma penso anche della malavita in generale
sono il fulcro a volte delle famiglie criminali
fungono da copertura, da vice, da prestanome, da corrieri, impacchettano la droga e crescono i propri figli nella cultura mafiosa, il libro arriva a dire che la donna nella mafia cura la carriera del suo uomo all'interno dell'organizzazione badando che non faccia l'infame tradendo la famiglia
Mauro Smocovich curatore del sito www.thrillermagazine.it
riccardo strada
«Ospite»

MessaggioInviato: Gio 20 Lug, 2006 11:11 pm    Oggetto: fotografie   

Rispondo a rainwolf:
credo sia bello che ognuno legga dal punto di vista suo: uomo o donna, vuole dire che c'è identificazione. il "lui" non sembra ma è uno arrotolato su se stesso, non vuole affatto essere un personaggio positivo e il fatto che non piaccia credo abbia colto nel segno. è un uomo che esplode e vive nella sua debolezza, ormai unica possibilità d'essere, che lo fa essere così come si mostra, piaccia o no. debolezza, fallimento, autoerotismo, ci sta tutto e il fatto che morendo susciti freddezza nel lettore è la dimostrazione finale che è già morto da tempo. Sul personaggio femminile invece o non ho capito io bene il tuo commento, che pure ho riletto, o forse tu hai frainteso qualcosa, "lei" non ha figli nè figlie vive da allevare...cmq qlc mi sfugge.
Alla fine questo punto di vista femminile irritato dalla debolezza autocommiserativa maschile mi è piaciuto...
rainwolf
«Killer - Lupo Solitario»
Messaggi: 243
MessaggioInviato: Ven 21 Lug, 2006 3:58 pm    Oggetto:   

Hai ragione, Riccardo, ho letto frettolosamente il finale (ebbene sì lo confesso, l'ho letto sul finale della pausa pranzo , con il capo che scalpitava di gioia all'idea della riunione pomeridiana ..... entusiasmo non condiviso, peraltro), e "lei" l'ho un pò fraintesa, anche se la definizione di "sentimenti volgari" è per me generata dall'accettazione di quella idea, di quella modalità di rapporto con la vita e con la morte. Sorry ... Embarassed

Che sia l'ambiente, che sia l'individuo, che sia un vasto insieme di fattori a generarlo, su questo sono d'accordo con te, Mauro.

Citazione:
ci sta tutto e il fatto che morendo susciti freddezza nel lettore è la dimostrazione finale che è già morto da tempo


Infatti quello che intendevo era esattamente che il personaggio è antipatico (non che è mal rappresentanto, anzi, è decisamente credibile), e la sensazione di mediocrità che a me suscita non mi fa provare simpatia.
E' vero, a me quel tipo di debolezza irrita (come dire, istinto da lupi .......)

Forse il mio commento era un tantino confuso, ma vuoi farci: sto caldo africano mi intorpidisce, e l'intorpidimento della ragione genera sgorbi Cool
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