Pubblicato nel 1994 dalla Arnoldo Mondatori Editore le Lacrime di Drago di Stefano Di Marino è in assoluto uno dei miei romanzi preferiti.
In questo romanzo sono presenti tutti gli elementi “canonici” dell’autore, la mafia occidentale e quella orientale, i servizi segreti americani , le arti marziali, Parigi, Palermo, Marsiglia, la Corsica, l’Oriente.
Elementi che Di Marino conosce e padroneggia con quella rara perfezione che solo i grandi autori possono avere.
Le 459 pagine del libro, attraverso l’alternarsi di salti temporali che vanno dagli anni 40 ai nostri giorni, da un lato narrano la storia di Santo Castiglione (personaggio inventato) e di come esso, fuggendo negli USA da un piccolo paese della Sicilia, per salvarsi da una faida mafiosa che aveva distrutto la sua famiglia, sia diventato “Il Kaitong” (il capo supremo del più potente impero criminale del mondo) attraverso il monopolio del commercio delle “Lacrime di drago” (eroina prodotta con la più pregiata qualità di papavero coltivato in oriente), dall’altro, ambientato alla fine degli anni 90, narra gli attacchi che la famiglia Castiglione, deve subire alla sua morte da parte di un nemico oscuro e potente che vuole raggiungere il vertice del potere.
Il romanzo non descrive il classico scontro tra buoni e cattivi.
Tutti i personaggi hanno il loro lato negativo, le loro debolezze, i loro dubbi e come avviene nella realtà, la storia si sviluppa attraverso le loro scelte, le loro decisioni che ineluttabilmente si ripercuotono sulla loro vita.
In mezzo a personaggi memorabili come il boss Santo Castiglione, Fred Hawkins (l’uomo dei sogni) l’onesto agente della Cia, attaccato al suo paese ma anche amico fedelissimo della famiglia Castiglione, il fiero “capu” dell’Unione Corsa Spiritu Guerrini, la bellissima Marie Galante emancipata e moderna figlia di Guerrini
che sposerà Santo, emerge la straordinaria figura di Angelo Castiglione, figlio secondogenito di Santo il vero protagonista del romanzo.
Angelo, allevato nell’uso delle armi e delle arti marziali era un killer, uno strumento di morte, nelle mani di Santo . Ha trovato il coraggio di rinnegare il padre ed il suo mondo e si è rifugiato a Parigi dove gestisce una palestra di Kickboxing.
Angelo non è un assassino, non è dominato dalla avidità e dalla sete di potere, desidera solo una vita normale.
Suo malgrado sarà costretto a tornare a combattere per difendere la sua famiglia. Nella sua strada troverà vecchi amici e nemici, conoscerà l’amore, il tradimento, il dolore, ma sopratutto regolerà, una volta per tutte, i conti con il suo passato.
Di Marino, grande costruttore di storie, ma anche grande scenografo attentissimo ai particolari, nel suo racconto trascina il lettore nella Marsiglia degli anni 50 , lo fa assistere a violenti incontri di Kickboxing, lo fa viaggiare dall’Europa all’Oriente dei nostri giorni, nei bassifondi di Parigi, nel quartiere a luci rosse di Bangkok, nelle giungle impenetrabili dell’Asia.
Il tutto non con pesanti descrizioni, ma con piccole pennellate, come fanno i grandi artisti.
“Le lacrime di Drago” è un romanzo di azione , di avventura popolata da spie, sicari, avventurieri, mercanti d’armi e di intrighi.
Angelo Castiglione lotterà duramente con se stesso e con i nemici della propria famiglia fino alla inevitabile “resa dei conti”.
Sarà lui il prossimo “Kaitong” o rinuncerà al potere per tornare ad una vita normale ed anonima?
Oggi il romanzo, purtroppo, è introvabile.
Spero che qualche editore si decida a ripubblicarlo, insieme a tutti i vecchi romanzi di Di Marino, lo merita l’autore, lo meritano soprattutto i lettori. |
