Un uomo qualunque di André Héléna non può non esserci tra i libri negli scaffali di un amante del noir. Non averlo nella propria biblioteca, e quindi averlo letto, sarebbe come non buttare il sale grosso nella pentola con l'acqua che bolle per cucinare una pastasciutta.

Come affermano Laurent Lombard e Massimo Carlotto nella postfazione, Héléna è “il maledetto, il patito, l'accanito del noir: non mancano le definizioni per qualificare lo scrittore. Esploratore del grigiore umano, condannato per la lucidità con cui riusciva a cogliere gli uomini nel vivo del loro spirito, è stati ripudiato dalla vita e dall'umanità, delle quali aveva rivelato profonde verità non sempre facili da dire”.

La trama è semplice ma tutto il resto è fortemente evocativo: a Parigi, durante gli anni del dopoguerra, tra magnaccia, derelitti, prostitute, spie, piccoli borghesi, uomini e donne di tutte le nazionalità, il personaggio principale, Balthazar, accetta di far parte della banda di un gangster italiano, Scipioni, per partecipare a una rapina. Ma durante i contrasti nati per la divisione del bottino, ci scappa il morto. Inseguito dai sicari di Scipioni e dalla Polizia, Balthazar incontra una ragazza, Simone, anche lei in fuga dalla miseria e dallo squallore che la vita le ha messo di fronte. E da questo incontro le loro vite andranno incontro a un finale già scritto nel loro destino.

Mentre si legge il romanzo, pagina dopo pagina, si entra in una Parigi piovosa, si vedono i vetri dei bistrot appannati e una volta entrati si è avvolti da un'aria fumosa e pesante. E' come essere lì, a fianco del protagonista, a bere un bicchiere di vino.

Come dice Léo Malet, amico dell'autore, nella prefazione:”Come il subacqueo che vuole risalire a galla, André Héléna, con una spinta vigorosa del piede in una pozzanghera di sangue, indirizza il romanzo fino alla conclusione”.

Fidatevi, buttate il sale nella pentola.

André Héléna, autore dalla personalità controversa, considerato uno dei maestri del noir francese, è autore di centinaia di romanzi.