I miti non muoiono mai!

Ma anzi si accrescono, si sviluppano e trasformano, si nutrono di se stessi… e questo è quello che accade con quello che è sicuramente uno dei più grandi miti della letteratura mondiale: Sherlock Holmes. La fama del detective di Baker Street non conosce soste, il suo successo aumenta con il trascorrere degli anni, la sua figura alta e distinta, il suo naso aquilino e la sua pipa di ciliegio hanno ormai attraversato ben tre secoli e loro fascino è immutato.

Alle decine di trasposizioni cinematografiche si affianca la moltitudine di romanzi apocrifi che ormai da decenni accompagnano e gratificano gli appassionati. A volte si tratta di opere ingenue e criticabili (ma comunque sempre dettati dalla passione), a volte di accurati lavori filologici di ottima fattura.

Proprio fra questi ultimi si può tranquillamente annoverare Lo strano caso del Dr Jekyll e Mr Holmes di Loren D. Estleman, da poco pubblicato dalla Gargoyle books (sull’onda del successo del precedente lavoro di Estleman – Sherlock Holmes contro Dracula, Gargoyle, 2008). Il romanzo di Estleman (utilizzando l’espediente dell’opera perduta e poi ritrovata di John H. Watson) ci trascina a forza in un affascinante Londra vittoriana, fatta di torbidi misteri, inquietanti vicoli avvinti dalla nebbia e frenetiche corse in carrozze.

L’idea di base è semplice e al contempo geniale. Far incontrare fra loro due dei più grandi personaggi della letteratura di tutti i tempi, da un lato l’imperturbabile e geniale investigatore di Conan Doyle, dall’altro l’inquietante e controverso Dr Jekill (con il suo doppio Hyde) di Robert Louis Stevenson. E così il nostro Sherlock, con l’immancabile amico Watson, si vedrà coinvolto, dallo stesso governo britannico, nelle indagini per acciuffare il diabolico Mr Hyde, reo di aver barbaramente ucciso il parlamentare Sir Denver Carew, e proprio il detective di Baker Street sarà colui che riuscirà a disvelare il mistero che si cela dietro Hyde, un uomo che apparentemente compare e scompare del nulla, che non ha un passato, che si muove agile e sicuro nei bassifondi di una Londra inquietante e senza perdono.

Il libro di Estleman avvince e coinvolge, abbraccia il lettore con accurate descrizioni e attente ricostruzioni, i suoi personaggi sono ben delineati, la narrazione procede fluida e attenta ai particolari, i riferimenti al Canone sono continui e precisi. I dialoghi complessi, strutturati eppur freschi ed efficaci.

I più attenti appassionati del grande Sherlock rimarranno soddisfatti dall’accuratezza dell’autore, e gli altri lettori, che magari per la prima volta si avvicinano al personaggio, resteranno affascinati da tutta la vicenda, perché quello di Estleman, oltre a essere un omaggio a due mostri sacri della letteratura, è prima di tutto e soprattutto un magnifico romanzo, fatto di colpi di scena e pagine emozionanti, un meraviglioso esempio del miglior giallo classico.