Un maniaco alla caccia di maniaci…

Dexter il devoto di Jeff Lindsay, Mondadori 2009.

Dopo “Dexter il Vendicatore” ecco a voi “Dexter il Devoto”, cioè Dexter Morgan, analista della polizia scientifica di Miami, dall’anima trucida e dagli istinti bestiali che sfoga verso i tipi come lui.  Indirizzato da suo padre Harry (ora non c’è più) che aveva capito la sua vera natura, ha una sorellastra, Deborah, e una compagna, Rita, divorziata con due figli, di cui uno sembra che nutra  le stesse pulsioni di Dexter.

Abbiamo una caccia ad un pedofilo con il quale vorrebbe fare i conti a modo suo ma non può perché tenuto sotto osservazione dal tenente Doakes dal passato nebuloso. Deve trattenersi, aspettare, “osservare, imparare”, come gli aveva insegnato suo padre che si insinua spesso nei suoi pensieri. Oltre al pedofilo si aggiunge un altro disgraziato maledetto che fa a pezzi le sue vittime lasciando il solito bigliettino da visita. Rapito anche un caro amico di Deborah. La caccia è aperta. Deve stare solo attento a non scoprirsi.

Romanzo quasi tutto incentrato nella testa di Dexter, con i suoi rimuginamenti, i suoi assilli, le sue paure, la sua visione del mondo. Non manca il solito pazzo, impossibile inseguimento in macchina tra le vie della città come nel più classico dei classici. Trama scontata e perfettamente intuibile da un certo punto in poi. Prosa sicura, fluente, ironica. Citati Sherlock e Watson e non se ne può più.

Direi passabili, cioè carini, i racconti Vado via di Christian Hill e I sette nani di Assia Bonacci. Anche perché sono brevi…(ironia affettuosa).