Mauro Smocovich non sarà contento.

Il curioso caso di Benjamin Button su Thriller Magazine probabilmente non c’entra nulla.

Non è giallo, non è nero, non è thriller.

Anche se Brad Pitt conciato da neonato ottantenne è parecchio freak, e la suspense per riuscire a vedere l’anteprima del 5 febbraio all’UCI Cinemas di Casalecchio c’è stata.

La schermitrice poteva avere accesso a tre tipologie d’inviti. L’anteprima offerta da La Repubblica, occultata   nelle ultime pagine del giornale: vista troppo tardi.

L’invito di Fanatic About Films via internet: posti esauriti (c’è gente che resta collegata in rete tutto il tempo per non perderli).

L’invito dell’UCI Cinemas, via mail, ai possessori della omonima card: Solo per i primi 50 che si presentano.

Inizio film ore 20,30.

La schermitrice era riuscita a dare l’adesione alle 17,30. 

Film pompatissimo con 13 nomination all’oscar e per di più gratis. Doveva valere sicuramente lo sforzo.

“Guardi non importa che la metto in lista, è sufficiente che si presenti per le 20,30…”

“Mi scusi, ma visto che sono già qui vorrei farlo lo stesso…”

“Occhei!” Il cassiere, sospirando, per evitare discussioni l’aveva aggiunta sul fondo della già lunga lista (ma a che ora erano arrivati i primi scritti in alto?).

Poi aveva guardato l’orologio sconfortata. Mancavano tre ore.

Avrebbe fatto la spesa e  mangiato qualcosa.

Al supermercato si era attardata tra le corsie e una volta alla cassa aveva lasciato passare avanti un fracco di gente.

Dopo, aveva mangiato al Messicano dove una birra, sfuggita alla cameriera, aveva inondato una famigliola di quattro persone. E un cliente ci era scivolato sopra.

Quando era tornata al cinema erano solo le 7,40 e c’era già la coda.

Fila disordinata, invito alla mano e una sola signorina a spulciare tre fitte liste. Di cui una illeggibile, scritta  a mano.

Superato il primo sbarramento, ce n’era un secondo dove i diffidenti utenti dovevano consegnare il telefonino e farlo sigillare in una robusta busta di  plastica adesiva e un terzo, dove un signore  passava il metal-detector su borse e cappotti.

L’attrezzo suonava ogni volta. Ma dopo un’occhiata indagatrice tutti venivano lasciati  proseguire  con un “non importa, vada pure”. Forse contavano su una confessione spontanea.

La schermitrice si era intruppata con un gruppo nella prima  sala sulla destra per scoprire, dopo poco, che  davano si un anteprima, ma quella di “Frost/Nixon”.

Quando aveva raggiunto la sala giusta i posti già scarseggiavano e si era dovuta accomodare nel primo laterale libero che aveva trovato. Il pubblico rumoreggiava.

Gli addetti ai lavori si agitavano per le scale alla ricerca di poltrone vacanti, urlando “Signori non è possibile tenere occupati posti coi cappotti!”

“Giusto!” Convenivano quelli che non erano  ancora riusciti a sedersi.

E una signora dall’ultima fila, alzando  la mano, “Ma io che debbo andare in bagno, posso lasciare  il  cappotto sulla  poltrona?”

“Vada  signora!” Sembrava di essere tornati a scuola.

La sala, gremita, era calda e la gente si sventolava con degli opuscoli. Molti, rassegnati, si erano seduti sui gradini e qualcuno cercava già di liberare il telefonino dalla busta, che non si apriva, e provava a strapparla coi denti.

Quando quello del metal-detector era tornato i pavidi indisciplinati avevano nascosto subito  i telefonini.

Il  film finalmente cominciava.

“Sono io che vedo male o è sfocato?” si era informata una signora di fianco.

“E’ sfocato, è sfocato!”

“Pazienza. Tanto a me Brad Pitt non mi piace neanche…”

“Ah, nemmeno a me se è per quello!” Aveva borbottato l’amica.

“Ssssht!” Da dietro.

Ma quella, sottovoce, continuava implacabile “Brad Pitt ha prestato la sua faccia, truccata, per montarla sul  corpo di un vecchio vero…”

“Lo so. Ma con un vecchio intero avrebbero speso meno”

“Eh, ma così a Brad Pitt mica gli darebbero l’oscar”

“Basta! Zitte per favore” fanno quelli dietro.

“Aho! Certo che per essere brutto è brutto!”

“Guarda la bambina che carina, invece”

“Un amore!”

“M’è piaciuto quando lui va a trombare al bordello e la prostituta, convinta di sbrigarsi perché è  vecchio, si accorge invece che tromba come un giovane…”

“Che forte! Mi  intrippa stò film” Dietro si sono rassegnati e non fanno nemmeno più shhht, shhht, anche perché ormai  solleciterebbero solo le vesciche provate degli spettatori.

“Dopo due ore Brad Pitt da 80 anni è passato a 60, e ci piazzano anche 8 minuti di intervallo” in pochi si schiodano dalla poltrona, perché temono che quelli seduti sulle scale gli freghino il posto.

“Nooo!” Fa la stessa signora “Ma a che ora finisce stò film? Quelle (le amiche) che sono andate a vedere  Frost saranno già uscite e dopo chi le sente!

“Bello però. Mi ricorda Forrest Gamp che  gli capitava di tutto e con la sua donna si perdevano e  ritrovavano in continuazione…”

“Ma qui dopo due ore lui ancora non ha usufruito…”

“E’ tanto onesto e gentile. Lei invece…”

“Meno male, dopo due ore e mezza, con lei che invecchia e lui che ringiovanisce si incontrano (alla stessa età) e lui  accetta e si spoglia…”

“Evvai!”

“Buttalo via, Brad Pitt!”

“E’ sempre bbono come il pane, come quando saltava con la Thelma sul letto col phon”

“Eh! Che phon!” La platea è distrutta, ma felice. Qualcuno guarda l’ora sul telefonino che ha strappato dalla busta coi denti.

Sono le 23 passate e la schermitrice comincia ad accusare stanchezza e cibo messicano,  ma soprattutto la devastante voce narrante della protagonista moribonda che, dall’inizio sembra abbia  ingoiato un fischietto. Gli sforzi della doppiatrice azzerano il fiato agli spettatori peggio di una canzone di Carmen Consoli.

Poi finalmente finisce e il pubblico se ne va affaticato ma contento. Gli amici che avevano visto in contemporanea l’anteprima  Frost/Nixon se ne sono andati da ore e forse li hanno perduti per sempre.

Appena messo piede in casa la schermitrice si ricorda della spesa custodita nel baule dell’auto, parcheggiata dentro a una pozzanghera grande come il lago d’Iseo, e nel riporre la  borsa rivede la busta plasticata che le sigilla il cellulare.

Prova ad aprirla coi denti, ma poi rinuncia, e decide di andare a dormire  lasciando tutto così com’è “Domani è un altro giorno…”

 

The Curious Case of Benjamin Button – USA – 2008 (159’) – Regia David Fincher

Con: Brad Pitt, Cate Blanchett, Julia Ormond, Tilda Swinton, Taraji P. Henson, Elias Koteas, Jason Flemyng

Benjamin Button nasce il giorno della fine della prima guerra mondiale, è un bimbo in fasce ma ha la salute di un ottantenne: artrite, cataratte, sordità. Dovrebbe morire il giorno dopo e invece più passa il tempo più ringiovanisce. Durante la sua crescita/ringiovanimento l'uomo si innamorerà della bella Daisy, ma il loro amore sarà destinato a prendere strade opposte: mentre lei diventerà sempre più vecchia, lui diventerà sempre più giovane.

Che il Premio Oscar sia con voi!