"Una discesa all’inferno senza ritorno incisa con una scrittura affilata. Occhio a Renzo Saffi: sa come far male."

Sono le parole di Giancarlo Narciso (Premio Tedeschi con Singapore Sling, Premio Scerbanenco con Incontro a Daunanda) che appaiono sulla copertina di Bambole perdute, esordio ufficiale nella narrativa lunga dello scrittore Renzo Saffi.

Sempre Narciso, afferma ancora che Saffi "ha una scrittura nitida e precisa, priva di inutili orpelli, che scandaglia l'animo umano mettendo a nudo le passioni con un distacco crudo che esalta l'orrore inquietante di piccoli gesti quotidiani. La storia è semplice, una fabbrica lombarda, un mondo operaio, un'attrazione fatale che nasce e cresce ossessivamente fino a degenerare in un epilogo atroce."

E' un commento che, dopo aver letto a nostra volta questo libro, sottoscriviamo con molta convinzione. In Bambole perdute, Saffi dimostra di saper affrontare con personalità e stile un tema non originale ma assai caro, proprio per la sua forza intrinseca, alla letteratura d'ogni tempo: l'ossessione amorosa. E lo fa calandolo con realismo nero in una realtà italiana, che non fa solo da sfondo a una vicenda umana, ma ne è parte.

Renzo Saffi nasce a Thiene, in provincia di Vicenza, nel 1978. Si è laureato al Dams, indirizzo cinema. Vive a Riva del Garda.

La sua capacità di scrittore molto attento ai profili umani, inseriti in vividi e reali contesti sociali, non ci coglie peraltro impreparati, visto che si era già fatto conoscere con alcuni racconti presenti in antologie varie: Criminalcivico, Criminalcivico2, Gatti dal buio e Tutto il nero dell'Italia.

Abbiamo chiesto all'autore di introdurre in sintesi i nostri lettori al suo romanzo, allo spirito che lo anima. Ecco la sua risposta: "Mi sono sempre chiesto se i filtri d'amore funzionassero davvero.

E mi sono anche domandato quali potrebbero essere le conseguenze per chi ne diviene vittima.

Sicuramente un amore cieco, totale, indissolubile, davanti al quale si arriverebbe a compromettere tutto ciò che si ha di più caro.

Bambole perdute racconta questa storia.

La storia di un uomo che, schiavo di un sentimento che lo divora, attraverserà periferie desolate e campi zingari nascosti nelle campagne, per scoprire suo malgrado che l'amore e la morte, come due amanti, continuano a cercarsi."

 

Concludiamo con la quarta di copertina di Bambole perdute, che sottolineiamo essere pubblicato da Dario Flaccovio, editore che ancora una volta si distingue nella consapevole promozione della narrativa italiana.

"Oliviero Ferretti lavora in un gigantesco stabilimento siderurgico a Dalmine, una cittadina di provincia del nord Italia. È sposato, ha un figlio, ma soffre di alessitimia, una malattia che porta all'incapacità di provare emozioni.

Vive giornate tutte uguali, come se stesse recitando un copione. Almeno fino a quando Ivana, la segretaria del reparto contabilità dello stabilimento, ricorre all'aiuto di una zingara che, attraverso un rito magico, fa sì che Oliviero si innamori di lei. L'amore si trasformerà ben presto in un legame fatale.

Oliviero deciderà di seguire Ivana fino alle più estreme conseguenze, scoprendo verità che rischieranno di distruggere per sempre la sua esistenza."

   

Renzo Saffi – Bambole perdute. Dario Flaccovio Editore. Pag. 192. Euro 14,00.