C’era una volta l’americana Lilian Jackson Braun (classe 1912) che, nel 1967, fece conoscere al mondo la coppia di detective formata dal giornalista Qwilleran detto “Qwill” e dal suo gatto siamese Koko debuttando con il primo romanzo The Cat Who Could Read Backwards (Il gatto che leggeva alla rovescia) seguito da The Cat Who Ate Danish Modern (Il gatto che mangiava i mobili) e The Cat Who Turned On and Off  (Il gatto che accendeva il registratore) uscito nel 1968 e tutti pubblicati sull’”Ellery Queen Mystery Magazine”

Gattofili e giallofili si trovarono subito tutti d’accordo e accolsero con curiosità e ammirazione i libri della Braun che dichiarò: “Se non a tutti gli appassionati del giallo possono piacere i gatti, sembrerebbe che a tutti i gattofili piaccia il giallo”.

L’eccentricità  dei particolari (il gatto che indaga e lancia segnali con le vibrisse, il nome quasi impronunciabile di Qwill, e non solo il suo; i luoghi, gli stravaganti personaggi, le storie) sembrava non porre limiti al talento della Braun che, invece, solo dopo 3 romanzi, sparì dalla scena editoriale.

Nel 1989 (ben 21 anni dopo!) l’editore Jove convinse la Braun a tornare in libreria ripubblicando i suoi primi tre romanzi e proponendole di scrivere nuove storie. D’allora a oggi, Lilian Jackson Braun ha pubblicato atri romanzi e una raccolta di 14 racconti (The Cat Who Had 14 Tales) che ne hanno fatto un’autrice amata e conosciuta dai lettori di tutto il mondo.

 

In Italia i gialli della Braun hanno visto i natali nel febbraio del 1991 quando fu pubblicato Il gatto che leggeva alla rovescia. I lettori italiani fecero la conoscenza di Jim Qwilleran più noto come “Qwill”, ex giornalista di cronaca nera di Chicago ora penna del “Daily Fluxion” che, sulla cinquantina, un metro e ottantacinque, novanta chili, capelli sale e pepe, baffi cespugliosi (che gli conferiscono un’aria un po’ felina), che piace a tutte le donne (anche per i suoi modi gentili e affabili e per la sua intelligenza), incontra e adotta due siamesi d’eccezione: prima Koko (1° romanzo) poi Yum Yum (3° romanzo). Quando decide di prendersi una breve vacanza a Pickax City (contea di Moose), seicento chilometri a nord da ogni dove, nel grazioso cottage della zia Fanny (5° romanzo), gli piovono in testa strane cose anche l’inaspettata eredità della stessa zia che lascia a lui il suo immenso patrimonio di famiglia (6° romanzo).

 

Attenta lettrice dei gialli di Lilian Jackson Braun (non me ne sono mai persa uno e mi diverto a regalarne delle copie anche ad amici gattofili/giallofili) ho notato - e non sono stata la sola - che per inseguire le stravaganze dei personaggi e l’evolversi della storia personale di Qwill, l’autrice ha perso un po’ della verve poliziesca e ha trasformato i suoi romanzi. Da graziosi gialli i suoi libri sono diventati romanzi senza detection: le morti ci sono ma non si capisce (né si approfondisce) se accidentali, naturali o criminali, poi manca tutta la parte relativa alle indagini e la tanto sospirata soluzione finale.

Giunta ormai a 32 romanzi e 14 racconti con il trio “Qwill-Koko-Yum Yum”, l’epopea creata da Lilian Jackson Braun avrebbe bisogno di una scossa per ritrovare le atmosfere e i dettagli del giallo. Un po’ delusi dagli ultimi titoli pubblicati, i lettori della Braun reclamano l’inchiesta!

 

Bibliografia italiana (Gialli Mondadori)

Il gatto che leggeva alla rovescia (G.M. 2192, 1991) 

Il gatto che vedeva rosso (G.M. 2204, 1991) 

Il gatto che amava Brahms (G.M. 2220, 1991) 

Il gatto che giocava all'ufficio postale (G.M. 2246, 1992) 

Il gatto che leggeva Shakespeare (G.M. 2257, 1992) 

Il gatto che parlava ai fantasmi (G.M. 2273, 1992) 

Il gatto che viveva alla grande (G.M. 2282, 1992) 

Il gatto che mangiava i mobili (G.M. 2301, 1993) 

Il gatto che conosceva il cardinale (G.M. 2324, 1993) 

Il gatto che muoveva la montagna (G.M. 2337, 1993) 

Il gatto che non c'era (G.M. 2354, 1994) 

Il gatto che accendeva il registratore (G.M. 2377, 1994) 

Il gatto che entrava nell'armadio (G.M. 2395, 1994) 

Il gatto che annusava la colla (G.M. 2415, 1995) 

Il gatto che giocava a domino (G.M. 2426, 1995) 

Il gatto che volle andare sottoterra (G.M. 2451, 1996) 

Il gatto che faceva la spia (G.M. 2479, 1996) 

Il gatto che amava il formaggio (G.M. 2509, 1997)

Il gatto che pedinava il ladro (G.M. 2533, 1997) 

Il gatto che cantava agli uccelli (G.M. 2585, 1998) 

Il gatto che guardava le stelle (G.M. 2629, 1999) 

Il gatto che rubava i salvadanai (G.M. 2689, 2000) 

QUANDO IL GATTO CI METTE LA CODA (SPECIALI G.M. 27, 2001)

Il gatto che sentiva puzza di bruciato (G.M. 2734, 2001)

TANTO VA IL GATTO AL DELITTO... (SPECIALI G.M. 33, 2002)

Il gatto che  annusava le streghe (G.M. 2810, 2002)

QUATTRO GATTI IN GIALLO (SPECIALI G.M. 39, 2004)

Il gatto che andava al cinema (CLASSICI G.M. 1024, 2004)

IL DELITTO FA LE FUSA (SPECIALI G.M. 43, 2004)

Il gatto che andava ai party (CLASSICI G.M. 1075, 2005)

DELITTI SIAMESI (SPECIALI G.M. 47, 2005)

Il gatto che dava i numeri (G.M. 2903, 2006)

GATTI & DELITTI (SPECIALI G.M. 50, 2006)

Il gatto che scattò la foto (G.M. 2932, 2007)

GATTI E ENIGMI (SPECIALI G.M. 53, 2007)

Il gatto che aveva sessanta vibrisse  (G.M. 2956, 2008)