Arriva in libreria Bllody Mary, il secondo romanzo di J. A. Konrath, vincitore del Reasers' Award per il miglior poliziesco dell'anno. Protagonista assoluta il tenente Jacqueline “Jack” Daniels, Chicago P.D.

Prendiamo una dura, ma vulnerabile poliziotta di Chicago. Aggiungiamo un serial killer psicopatico affetto da gravi crisi di emicrania. Mescoliamo il tutto con un gatto iperattivo, una madre insofferente, un fidanzato geloso, un ex marito che torna prepotente dal passato e un collega nel bel mezzo della crisi di mezza età, shakeriamo con parti uguali di humour e suspense…

 

Et voilà, siamo pronti per Bloody Mary, il secondo avvincente romanzo di J.A. Konrath, pubblicato in Italia da Alacrán Edizioni e tradotto da Sandro Ossola, traduttore e scrittore. Protagonista assoluta del romanzo è il tenente Jacqueline “Jack” Daniels, quarantasei anni portati benissimo, di cui venti in servizio presso il Chicago Police Department.

 

Bloody Mary, la storia

Quando il tenente Jacqueline “Jack” Daniels riceve sul suo tavolo il rapporto su un gran numero di resti umani rinvenuti all’obitorio di Cook County, spera si tratti solo di un errore. Non è così. E peggio ancora, insieme a quei resti vengono rinvenute anche le sue manette. Qualcuno ha  progetti per Jack. Progetti terribili che riguardano chiunque lei abbia a cuore. Jack deve mettere da parte la sua disastrosa vita personale, per dare la caccia a un inafferrabile, geniale e perverso maniaco, un maniaco la cui cattura è soltanto l’inizio…

 

Qualche cenno su J. A. Konrath

 

Attore, autore televisivo e docente di corsi di scrittura e di marketing al College di Dupas, nell'Illinois, nel 2003 J. A. Konrath firma con l'entusiasta casa editrice Hyperion un contratto per tre romanzi, di cui pubblica subito il primo, Whiskey Sour che i critici sono concordi nel giudicare “il miglior romanzo di debutto dell'anno.” È la prima avventura di Jacqueline “Jack” Daniels, tenente della Squadra Crimini Violenti del Dipartimento di Polizia di Chicago, questa volta alle prese con un terribile serial killer che, ispirandosi a una vecchia filastrocca, firma i suoi delitti “Gingerbread Man”, ovvero “l'Omino di Marzapane”. Con il secondo romanzo della serie, Bloody Mary, Konrath vince il “Love is Murder Readers' Award 2007” per il miglior poliziesco dell'anno. Tutti i suoi romanzi, intitolati con il nome di un celebre cocktail, sono editi in Italia da Alacrán.

 

Jacqueline “Jack” Daniels, il personaggio e il suo mondo

Sul lavoro la tenente Daniels è tenace, intelligente e coraggiosa. “Il suo fiuto per i dettagli”, scrive di lei l'autore, “non è meno potente della calibro 38 che porta sotto il blazer.” La affianca il collega Herb Benedict, una sorta di fratello più grande (anche quanto a stazza), accanito consumatore di cheesebuger e patatine. Ma Jack ha anche qualche conto aperto: per esempio la rivalità con l'infido detective privato Harry McGlade (“un incrocio tra Mike Hammer e Danny DeVito”, lo descrive l'autore), ex poliziotto dal curriculum pieno di macchie, con la pericolosa abitudine di mettere il naso dappertutto, assumersi meriti altrui e trovare opportuni capri espiatori per le proprie malefatte.

Nella vita privata Jack, reduce (come ogni poliziotto americano che si rispetti) da una relazione disastrosa e sofferente di insonnia, non trova niente di meglio da fare che bazzicare l'unico bar non “alla moda” del suo quartiere e giocare al biliardo con l'ex detenuto Phineas “Phin” Troutt (fu lei stessa a spedirlo in galera tempo prima): ora Phin lavora come guardia del corpo free-lance ed è uno dei pochi amici su cui Jack possa contare, specie in caso di rissa..

Intorno a questo ventaglio di personaggi, Konrath costruisce in modo esemplare le sue storie, che vanno dalla tradizionale inchiesta poliziesca (soprattutto in alcuni racconti) alla caccia mozzafiato al serial killer. “Sono egualmente attratto dalla narrativa dark e dalla commedia, che per me sono i due lati della stessa medaglia, e amo i thriller, che però hanno la tendenza a prendersi troppo sul serio”, sottolinea J.A. Konrath. “Io volevo scrivere un thriller che avesse senso dell'umorismo e divertisse il lettore senza perdere la suspense”. Ed è proprio questo, il segreto del successo di J.A. Konrath, che con i suoi gialli ha rinnovato in modo brillante tanto il police procedural quanto lo psychothriller con un cocktail inaspettato: una doccia scozzese di humour da commedia americana alternato a scene di suspense e violenza estreme.