L’eredità lasciata dallo straordinario successo di L.A.Law nel campo del legal drama fu molto impegnativa per gli sceneggiatori statunitensi: qualsiasi tentativo di ricalcarne il modello rischiava di essere una fallimentare ‘brutta copia’, mentre trovare qualcosa di originale per catturare l’attenzione dei telespettatori non era compito facile.

 

In realtà, una produzione assolutamente originale fece il suo debutto a distanza di solo un anno dalla chiusura di L.A.Law: si tratta di Murder One. E indovinate da quale prolifica mente ne scaturì l’idea? Ebbene sì, ancora una volta si tratta di Steven Bochco, ideatore di storici successi quali L.A.Law, Hill Street Blues e NYPD Blue.

 

La principale innovazione della serie risiede nella struttura narrativa: Murder One non racconta una storia per episodio, e neppure tante storie che si intrecciano e si sviluppano nel corso degli episodi, alcune concludendosi e altre no,  come era prassi nelle ultime produzioni di Bochco.  Al contrario,  Murder One di storia ne racconta una sola, che si articola e si sviluppa nel corso dei vari episodi,  concludendosi soltanto con la conclusione della stagione.

Per questa sua caratteristica, Murder One rappresenta un’ottima opportunità di seguire lo svolgimento di un procedimento penale statunitense in tutte le sue fasi: dall’arraignment e la selezione dei giurati fino al verdetto e al ricorso in appello.

Protagonista della serie è Ted Hoffman (Daniel Benzali), un avvocato difensore di prima classe, dotato di competenza ed esperienza straordinaria, capace di agire con calma e determinazione anche nelle situazioni più tese e di prendere rapide decisioni nei momenti più difficili. Non per niente Hoffman è il proprietario di un notissimo studio legale di Los Angeles.

E il suo aplomb è uno dei punti di forza della serie.

Tra gli altri membri dello studio legale, figurano Justine Appleton (Mary McCormack), Lisa Gillespie (Grace Phillips), Jimmy Wyler (Anthony LaPaglia), Chris Docknovich (Michael Hayden) e Arnold Spivak (J.C. MacKenzie).

La prima stagione,  trasmessa nel 1995, segue la vicenda giudiziaria di Neil Avedon (Jason Gedrick), giovane star televisiva e cinematografica, accusato dello stupro della quindicenne Jessica Costello e del suo successivo omicidio (da cui il titolo, Murder One,  che in gergo giuridico, sta per ‘murder in the first degree’, ossia ‘omicidio di primo grado’).

Per difendere Neil, Hoffman deve insinuare nella giuria quanti più dubbi possibile sulla sua colpevolezza, in particolare facendo ricadere i sospetti sul multimilonario Richard Cross (Stanley Tucci).

Ma il compito è tutt’altro che facile, visto che è l’infallibile e agguerrita Miriam Grasso (Barbara Bosson) a sostenere l’accusa (piccola curiosità: Barbara Bosson, l’attrice che veste i panni di Miriam Grasso, è nella realtà la moglie di Steven Bochco).

La seconda stagione, del 1997, vede sostanziali cambiamenti nel cast, a cominciare dalla partenza di Ted Hoffman e dall’arrivo si James Wyler (Anthony La Paglia,  che alcuni anni dopo sarà protagonista di Without a Trace).

Ex vice procuratore distrettuale, Wyler passa dall’altra parte della barricata per scontrarsi in aula con Miriam Grasso e difendere il presunto assassino del Governatore della California e della sua amante.

Tuttavia - e qui sta l’altra grande differenza - questo non è l’unico caso della seconda stagione, che vede infatti svilupparsi diverse vicende giudiziarie nel corso degli episodi (anche per adeguarsi ad esigenze di pubblico).

Fin dall’inizio, la seria ha riscosso un ottimo successo di critica ma non di pubblico, anche per via di programmazioni sfortunate (contro E.R. la prima stagione, contro Seinfeld la seconda).

A mio avviso la prima stagione va segnalata per la qualità delle sceneggiature e dell’interpretazione (impareggiabili quelle di Tucci, di Benzali, di Gedrick e della Bosson), per la giusta dose di suspence, e per tutte quelle cornici narrative che catturano il telespettatore e che sono tipiche delle serie di Bochco. Ad esempio la personalità di Hoffman, che non sorride mai e sembra avere ghiaccio nelle vene, ma che soffre per il suo matrimonio che sta andando a pezzi per via del suo lavoro.

Oppure gli scontri all’ultimo sangue tra Hoffman e la Grasso quando sono in aula, ma la sincera amicizia che li lega quando ne sono fuori.

La seconda stagione non ha riscosso negli Stati Uniti il successo di pubblico sperato. Non ha sopravvissuto al rifacimento del cast e al rifacimento dello schema narrativo. Anche per molti fans, la serie si è conclusa con la prima stagione. Conclusa la storia,  concluso lo show. Il tentativo della seconda stagione di reinventare qualcosa che è stato unico non poteva che fallire. E così, dopo i 41 episodi delle prime due stagioni, il network ABC decise per la chiusura della serie. In Italia, Murder One fece il suo arrivo nel 2003 sugli schermi del canale satellitare FOX, conservando il titolo originale.

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