le paure le esorcizzo scrivendone. a volte le affronto, pistola alla mano, nel corso delle operazioni di polizia che capita di fare. poi ne scrivo, immagina quanta adrenalina provi nello sfondare una porta ed irrompere in una villa nella quale si nasconde un latitante che ha sulle spalle centinaia di omicidi, è una bella storia... in tutti i sensi!

il cibo? Wow! mangio molto (peso esattamente 110 chili per 185 cm), quindi mi piace mangiare, più in compagnia che da solo. mi piace cucinare, e mi piace che cucinino per me, soprattutto se chi cucina se la cava. spesso mangio di fretta, in ufficio, per lo più panini o pizze. preferisco il salato, di gran lunga. diete ne seguo molte  e ne abbandono altrettante. soo decisamente onnivoro con una predilezione per le bistecche. amo visceralmente gli spaghetti al nero di seppia.

Caffè? Pochissimi. Te, tisane?!... Puah! Mangiare è cultura, ed io in questo  senso sono un intellettuale!

Sono uno sportivo, faccio pesi e vado al campo di rugby con i vecchietti del rugby palermitano (per ora mi alleno poco, disputo mischie furiose con i miei bambini, due gemelli di nove mesi che mi sfiancano) Preferisco la doccia al bagno. Ho rispetto del mio corpo pur rispettandolo poco a volte. vesto jeans e maglioni, giacca e cravatta sono una tortura.

La mia città la vivo intensamente, da sbirro e da scrittore, oltre che da palermitano, perchè la mia città pretende di essere vissuta, si fa amare ed odiare. spesso mi chiedo cosa mi tenga ancora legato a questa città, poi mi dico che non lo so, e poi mi accorgo che invece lo so. perchè palermo è un veleno che ti assuefa ma dal quale vorresti fuggire. la mia città la attraverso in motocicletta per lo più, a volte in macchina, e spesso ho la sirena accesa. non ci sono altri luoghi importanti nella mia vita. ma vorrei vivere in mille altri posti che non siano palermo. vorrei vivere in Irlanda, per via della birra, dei filetti di angus e del rugby, in ordine confuso. per i miei viaggi preferisco la collina

Per la scrittura riti non ne ho.

a parte un paio di sigarette. scrivo nelle mezzore di tempo, ed in quelle mezzore scrivo tutto quello che voglio scrivere, senza bisogno di grosse correzioni.

prendo appunti mentalmente. uso il pc perchè è più comodo, e mi da l'idea della pagina stampata.

L'informatica è un mistero che non so come affrontare. come cazzo si usa internet? che cosa ha in mente il fottuto sistema operativo quando dice "Invia segnalazione errori ora"? fanculo bill gates.

La scrittura è una dolce schiavitù. di norma,  non sapendo come si svolgerà la storia che scrivo, a parte una vaga idea del punto di partenza e di quello di arrivo, mi lascio guidare dalle mani, dai personaggi, lascio che siano loro a determinare la mia scrittura, mi abbandono al gesto della scrittura, alla magia di dita che corrono sui tasti.

all'entusiasmo che provo nel comprendere che quello che mi sembra un caso in realtà faceva parte di una storia che esisteva in me e che io non conoscevo. vivo di visioni.

spesso mi dico "e ora?". poi succede qualcosa che non so, e le cose vengono fuori, veloci e leggere.

Scrivo alla scadenza, tipo un'ora prima che scada il termine e riesco sempre ad essere puntuale, a volte anche in anticipo. non mi do mai scadenze. scrivo quando ho tempo e tempo ne ho pochissimo, eppure lo trovo sempre.

nessun tic, nessun trucco. vivo e scrivo.

Scaramanzie? Diceva Peppino De Filippo: essere superstiziosi è da ignoranti... non esserlo può portare male.

sono scaramantico, sì. non cose tipo che se vedo un gatto nero cambio strada, ma se vedo un gatto nero che sta per attraversare la strada accelero, sperando che non attraversi prima che io passi.

s

pero di essere simpatico, e mi piace molto la compagnia degli amici, un uomo senza amici è un uomo a metà.

Saluto con grande affetto e sconfinata ammirazione l'Ispettore Ciccio Mirenda, autentica leggenda dell'antimafia palermitana. uno che ha sofferto molto ed ha dato tutto alla causa della lotta alla mafia.

Zù Ciccio, la Squadra Mobile di Palermo non sarà più la stessa ora che va in pensione!

Ai miei nonni devo la passione per la lettura e quindi per la scrittura.

Il passato è importante, è da lì che veniamo.

La morte non mi fa paura. forse ora che ho i bambini un po' di più, perchè non vorrei che restassero soli ad affrontare questo mondo di merda.

temo moltissimo la malattia. spero di non ammalarmi mai, e di morire subito, senza costringere nessuno a pulirmi il culo od a disinfettarmi le piaghe da decubito.

Dormo pochissimo. sono stanco ma tiro avanti.

faccio sempre colazione appena alzato, prima ancora di andare al cesso.

quando ho un incubo e mi sveglio mi dico: be', era solo un incubo. quando sogno spero sempre di ricordarmene, ma spesso non ricordo un cazzo.

si può vivere di scrittura ma è difficilissimo vivere solo con la scrittura dei romanzi, certo se hai una botta di culo tutto è più facile. Io vivo con la scrittura perchè è una parte importante della mia vita, ma il mutuo di casa lo pago con lo stipendio da commissario.

Scrivo da molti anni, almeno 25, ma pubblico dal 2000. ho avuto molta fortuna nella mia "carriera", tutto iniziò nel '99 quando vinsi per la prima volta il premio Orme Gialle a Pontedera. lì conobbi Carlo Lucarelli, col quale diventammo amici e che mi fece l'onore di inserirmi tra i personaggi del suo "Un Giorno Dopo L'Altro", Graziano Braschi che mi mise in contatto con il mio Maestro, l'immenso Luigi Bernardi, al quale devo tutto.

Devo ringraziare però anche un'altra persona, che indirettamente mi mise sulla strada maestra. Un mio dirigente, un funzionario col quale lavorai molti anni fa, quando ero al primissimo gruppo investigativo che si occupava della cattura di Provenzano.

avevo vinto per la prima volta il premio Orme Gialle, e mi arrivò l'invito ad andare a Ponetedera a ritirare il premio. C'era Lucarelli come special guest. in quel periodo c'erano alcune piste molto buone che pareva ci avrebbero portati dritto da Binnu, ed io non volevo andare a Pontedera a ritirare il premio, perchè avevo paura che l'avrebbero catturato in mia assenza. un giorno lo venne a sapere il mio dirigente, e mi disse "perchè non vai, quando ti capita più di conoscere Lucarelli?" ed io "No Capo, poi voi lo prendete ed io non ci sono"... insomma insistè tanto che, a fronte del mio diniego mi disse "Lo sai che faccio? ti ci mando in missione, così non puoi rifiutarti". Ci andai e da lì cominciò tutto.

Grazie capo!

 

Farei sparire gli ipocriti e gli arrivisti. non eliminerei nessuno, perchè la gente che andrebbe eliminata, prima o poi lo fa da sè.

Se mi piacerebbe essere invisibile? Lo sono già invisibile, quando ascolto una conversazione telefonica o meglio ambientale. e questo mi basta.

I miei passatempi sono: Sport. Amici. Birra e barbeque. libri e fumetti ed un pc per scrivere.

Cena, vino, e sesso a tignitè!

Adios Amigo!

Piergiorgio Di Cara, 1967. Italia. Consegue la laurea in Scienze Politiche, per poi entrare in polizia nel 1993. Dopo aver prestato servizio a Palermo alla Squadra Mobile, dal 2002 è Commissario della Polizia di Stato. Dopo aver vinto tre edizioni del premio Orme Gialle di Pontedera, Di Cara esordisce nel campo letterario con la raccolta di racconti Cammina, stronzo. Sbirri a Palermo (2000). Il suo primo romanzo si intitola Isola nera (2002) seguito da L’anima in spalla (2004) romanzo dalle tinte noir e metropolitane, dove si respira l’atmosfera della squadra mobile. La carriera dell’autore prosegue con Hollywood Palermo (2005) e Vento freddo (2006). Hollywood Palermo ha in copertina un "lancio" di Andrea Camilleri, di cui Di Cara è un grande ammiratore: “Un delitto atroce in una Palermo che sembra una Los Angeles Messicana. Certo il romanzo più intenso e coinvolgente di Piergiorgio Di Cara”. Dalle pagine di Di Cara emerge sicuramente un forte amore per il lavoro di poliziotto, da cui egli prende spunto per le sue storie, sempre impregnate da un forte realismo. Come lui stesso dichiara in un’intervista rilasciata al Camilleri Fans Club, le sue storie sono distanti dalla realtà “Quanto la suola della scarpa di un piedipiatti è distante dall’asfalto mentre è di ronda”. Ultimamente è uscito per Perdisa Editore il romanzo Il ragazzo dai capelli rossi. (CB dal DizioNoir).