Azzano X. Pordenone. C'è un filmato di pochi minuti che getta altre ombre sull'ingegnere Elvo Zornitta sospettato numero uno del caso Unabomber. Nella ripresa effettuata dalle telecamere nascoste nel suo capanno, dove abitualmente conserva i suoi attrezzi di lavoro, si vede Zornitta che, durante una perquisizione nel capanno, riesce a sottrarre ai carabinieri una forbice dal materiale sequestrato e quindi la modifica limandola. Il filmato risale all'ottobre 2OO6 quando già si conosceva la prova del toolmark sul lamierino e si attende l'udienza dell'incidente probatorio a Trieste. Non è una prova ma getta un'ombra inquietante. Inoltre un filo elettrico trovato in casa di Zornitta, combacia con quello di un ordigno inesploso collocato dal dinamitardo del Nord-est sotto la sella di una bicicletta pargheggiata nei pressi della stazione ferroviaria di Portogruaro. L'ordigno non esplose perchè la proprietaria della bici andò a ritirarla dopo 2O giorni che l'aveva parcheggiata. Intanto la pila che serviva all'innesco esplosivo si era scaricata. Ma ritorniamo alla perquisizione del 17 ottobre 2OO6. Nell'abitazione dell'ingegnere si presentano i carabinieri della locale stazione di Azzano X dove vive Zornitta. Sono stati mandati dal sostituto procuratore Montrone. Il magistrato triestino che coordina, assieme ai colleghi di Venezia, le indagini. E' arrivata ai militi della Benemerita la segnalazione che Zornitta è stato visto da alcuni vicini mentre trasportava nel capanno-laboratorio due sacchi neri. La pattuglia è accompagnata da un giovane appuntato. Nessuno sa di essere ripreso dalla candid-camera posta dal pool investigativo anti-Unabomber. Mentre il maresciallo dei carabinieri chiede a Zornitta di vedere il contenuto dei sacchi, l'appuntato continua a giocherellare con il cellulare. Sembra una scena tragicomica ma purtroppo invece è terribilmente vera e serissima. Il contenuto dei due sacchi viene svuotato davanti ai militari. A un certo punto al maresciallo squilla il cellulare e si allontana per rispondere seguito dai colleghi. Nel filmato si vedrebbe, perché Zornitta ha prontamente smentito il fatto, che Zornitta controlla se qualcuno sta osservando, si accerta che nessuno dei carabinieri guardi i sacchi e quindi si china, prende una forbice, la mette in una tasca, guardandosi intorno, quindi la getta in un cestino che si trova all'interno del capanno. I carabinieri dopo un pò rientrano, prendono i sacchi e se ne vanno. E Zornitta cosa fa? L'ingegnere avrebbe preso la forbice, l'avrebbe messa sulla morsa del banco, e avrebbe preso a limarla. A lavoro ultimato, prende una sigaretta, l'accende e la fuma con fare soddisfatto. Il filmato è stato successivamente depositato dal pool anti-Unabomber nelle due Procure che stanno indagando: quella di Venezia e quella di Trieste. Insomma il filmato girererebbe da parecchio tempo. Naturalmente non si tratta di una prova schiacciante. Curioso sarebbe sapere però perchè Zornitta ha preso quegli attrezzi e li ha infilati in due sacchetti neri. E poi perchè ha preso la forbice e l'ha modificata. Di certo ci sono due particolari non da poco. Unabomber non colpisce più da un anno e mezzo. Mentre prima era puntualissimo nel collocare le bombette. Natale, Pasqua, ferragosto e il primo di novembre. Ambienti? I supermercati, le piazze, le chiese i cimiteri e le spiagge. Secondo particolare: ho conosciuto Zornitta nel luglio dello scorso anno. Dovevo realizzare una intervista per un noto rotocalco. Zornitta mi è apparso come una persona estremamente gentile, cordiale, raffinato e colto. Mi colpì un fatto: Zornitta dialogava apertamente con il sottoscritto con molta naturalezza. Rimase di sasso quando prima di congedarmi gli chiesi a bruciapelo: "Scometto che lei si è laureato in ingegneria elettronica con 11O e lode?". "No, niente lode!". Rispose con molta semplicità. "E la sua tesi in cosa consisteva?". Per un attimo rimase senza parola. Poi tutto di un fiato: " Ma lei davvero vuole sapere in cosa consisteva la tesi di laurea?". "Mi farebbe piacere". "Allora vuole incastrarmi. Se io le dico su cosa era incentrata la tesi sarò per tutti davvero Unabomber anche se non lo sono". " La prego mi dica in cosa consisteva la tesi, le prometto che non lo scriverò. E' una mia curiosistà". E Zornitta: " E va bene! Mi sono laureato con una tesi sul taglio e la compressione dei metalli". "Perfetto! Sarà meglio che rimanga un segreto".  Zornitta giorni fa è uscito con una frase infelice. Vicino a Pordenone avevano trovato una trappola esplosiva in un campo di grano. Subito il pensiero è corso a Unabomber: "Eccolo è tornato!". Ma l'ordigno era composto con la polvere da sparo. E Zornitta: " Eh, chi prova l'ebrezza della nitroglicerina difficilmente ritorna alla polvere da sparo". Una constatazione che agli inquirenti non è piaciuta.