Un po’ cronaca un po’ fiction: storie vere che sono anche racconti, storie che fanno parte della nostra vita. Pagine forti, ben scritte, avvincenti, commoventi.

Amore e morte, Eros e Thanatos: un abbinamento celebre, eterno. Perché da sempre accade che alcuni amori trovino dietro l’angolo una morte cattiva e improvvisa. Ti amo ti ammazzo raccoglie nove archetipi di passioni corrotte, malate, innominabili ma che rimangono figlie dell’amore. L’amore impazzito di "J" e l’amore adolescente di Roberto, il sedicenne di Sesto San Giovanni, le cui conseguenze letali si abbattono sulle fidanzate innocenti, o quello infeltrito dalla perversione del marchese Camillo Casati Stampa, quelli disperati perché del tutto immaginari di Daniela Cecchin o del cavalier Candiani che uccidono senza neppure mai essersi dichiarati, o quello morboso della famiglia di Sagliano. O ancora l’amore bestiale, che coinvolge una bambina di nove anni e in queste pagine diventa una spaventosa fiaba dei fratelli Grimm. Quello senza età, che firma la morte di una coppia di ottantasettenni, quello infranto di un giudice coraggioso e di sua moglie che rimane amore fino alla fine. All’apparenza è soltanto una sfilata di orrori, in verità è molto di più: un viaggio in fondo alle passioni, raccontate dai migliori creatori di delitti di carta prestati per una volta alla realtà, da giornalisti con abituali frequentazioni nella saggistica criminale, più uno psichiatra che tutti i giorni si confronta con sguardi pieni di follia. Nove variazioni sul Male, nove storie che lasciano dietro di sé un’inquietudine profonda, perché le persone coinvolte sono reali, hanno facce, corpi, vicini e familiari con cui hanno condiviso legami. Crimini veri, dunque, che vengono esplorati con le armi affilate della narrativa. E così, nella forma del true crime, quei fatti di sangue abbandonano i codici della cronaca nera per recuperare il fattore umano. Possiamo insinuarci allora nella mente dei colpevoli, leggere le loro "motivazioni", ascoltare la voce delle vittime negli istanti che hanno preceduto il buio. Pensieri e voci che non si faranno più dimenticare.

Alan D. Altieri è stato sceneggiatore per il grande cinema, prima di passare al romanzo. Fra le tante produzioni vanno ricordate almeno il ciclo delle avventure dello Sniper e la trilogia di Magdeburg. Da tempo è impegnato a reggere i pilastri Giallo Mondadori e Segretissimo.

 

Claudio Brachino direttore di Videonews, testata giornalistica Mediaset, è stato vicedirettore di Studio Aperto, oltre che ideatore di programmi di successo come Top Secret (di cui è stato anche conduttore) e Lucignolo.

Massimo Carlotto dopo anni di latitanza e carcere dovuti a un errore giudiziario, il veneto Carlotto si trasferisce a Cagliari e inizia una carriera di scrittore e sceneggiatore che lo porta a diventare uno dei massimi noiristi europei. Sono feroci le sue critiche al declino sociale del Nordest e più in generale dell’Italia.

 

Enzo Catania è stato direttore del Giorno nel periodo d’oro del quotidiano, culmine di una carriera di grande cronista iniziata al Tempo Illustrato. Dopoha preferito dedicarsi ai libri, saggi di cronaca e biografie calcistiche (quasi sempre di giocatori dell’Inter), che sforna a ritmi indiavolati.

Adolfo Ferraro psichiatra con una lunga carriera accademica, attualmente è direttore dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Dopo tante pubblicazioni scientifiche nel campo della psichiatria forense e della criminologia clinica si è scoperto una buona penna anche in generi più divulgativi.

Marcello Fois nato a Nuoro ma da tempo trapiantato a Bologna, è autore estremamente versatile, che sa passare con naturalezza dal romanzo al saggio, dalla poesia al teatro, dalla radio alle fiction televisive. La sua specialità resta il noir, pur se trattato con estrema personalità.

 

Luca Telese di mestiere fa il cronista parlamentare per il Giornale anche se sovente tracima anche nelle pagine Cultura & Spettacoli. In Cuori neri, ormai un libro di culto, è stato capace di raccontare come nessun altro le piccole grandi storie dei militanti di destra uccisi durante gli Anni di piombo.

Nicoletta Vallorani marchigiana, vive da tempo a Milano. Come scrittrice ha iniziato con la fantascienza per poi passare al noir, genere che ha saputo sfrondare da tutti gli stereotipi, lavorando molto anche sul linguaggio. Le piacciono i libri per bambini, che le vengono pure bene.

Mauro Zola giornalista, ha scritto di tutto, ma le sue passioni sono sempre state la musica e la cronaca, sia quella raccontata dai libri sia quella descritta dai quotidiani. Un colpo di fortuna l’ha fatto diventare direttore del mensile Noir. Non si direbbe ma è molto fiero di aver scritto insieme a Giovanni Arduino la biografia degli 883.