Un libro pregevole, affascinante, che è – nel contempo - un intrigante e divertente giallo, una squisita ghost-story e un esemplare romanzo ad ambientazione esotica.

Proprio un bel romanzo, Intrigo a Oriente. Equilibrato, gradevole, coinvolgente.

A ThrillerMagazine indaghiamo sempre sulle proposte in arrivo: intrigati dall’originalità dell’ambientazione proposta, abbiamo voluto leggerlo in anteprima. E ne siamo rimasti sedotti.

L’autore, Colin Cotterill, rivela solide doti di narratore, capace di accontentare con un unico testo più “palati”.

Innanzi tutto, già analizzando il soggetto e il suo sviluppo, abbiamo apprezzato come Cotterill riesca a far rivivere, con destrezza e spiccata personalità, un modulo giallo per certi versi classico, che a tratti ricorda autori del passato come Simenon (peraltro espressamente citato nelle pagine del libro). E lo fa calando tale modello in uno scenario tanto originale quanto perfetto per tale rivisitazione di format: il Laos del 1976.

E’ del resto proprio l’ambientazione il primo punto di forza della narrativa di Cotterill. L’inusuale scelta di luogo e tempo che caratterizza Intrigo a Oriente non avrebbe potuto essere altrettanto convincente e pulsante di vita propria se alla sua base non ci fossero più di vent’anni d’Asia “vissuta”. Colin Cotterill, infatti, è londinese di nascita, ma è espatriato nel Sud Est Asiatico sin dagli anni ’80. Per questo le pagine dei suoi libri sono così realistiche. E non parliamo solo di conoscenze storiche o di sfondi.

Parliamo di persone: l’umanità “vera”, quella che rende concreta, genuina e condivisibile una storia, anche a dispetto delle differenze tra genti.

Parliamo di quei Laotiani che diventano protagonisti, comprimari e caratteristi di Intrigo a Oriente, che pertanto è parimenti romanzo di trama e di personaggi.

Sempre dalla profonda conoscenza di tale scenario “umano” (culturale, sociale, di tradizioni…) emerge come valore imprescindibile anche un'altra caratteristica fondamentale del libro: il rapporto di Siri Paiboun, il protagonista principale, con il mondo degli spiriti. Perché sì: Intrigo a Oriente è “anche” una delicata ghost-story. Un aspetto che, se può sembrare un espediente letterario (e in senso positivo, lo è), in realtà arricchisce la trama, sviluppandosi in assoluta coerenza e armonia con la vena verista del testo. Che siate in grado di accettarlo o no, non potete vivere nel Sud Est Asiatico, soprattutto nelle aree provinciali e rurali, senza “convivere” con gli spiriti – o quantomeno con ciò che da secoli di un mondo sovrannaturale è profondamente radicato nelle popolazioni. Se non riuscirete a farlo, resterete sempre stranieri. Da lettori, vale la stessa capacità di adattamento – sempre che siate davvero interessati a conoscere, a capire. Ad immedesimarvi.

Comunque sia, Cotterill non gioca sporco contaminando i generi. E la ghost-story in realtà non toglie spazi alla razionalità delle motivazioni proprio tutte materiali che determinano i delitti in Intrigo a Oriente.

Last but not least, di Cotterill abbiamo apprezzato anche il sapiente uso dell’ironia: presente in tutto il romanzo, ma mai esasperata. Mai piazzata a casaccio.

I momenti più drammatici sono sottolineati senza enfasi, ma con una delicata semplicità estremamente incisiva.

Segnaliamo che The Coroner’s lunch (questo il titolo originale: indubbiamente più significativo e stuzzicante, ci rendiamo del resto conto delle esigenze editoriali) è il primo di una serie di romanzi incentrati sugli stessi personaggi.

Ci auguriamo che Fanucci decida di tradurre anche gli altri titoli, tra i quali Disco for the Departed e Thirty-Three Teeth.

Un consiglio. Visitate il mondo di Colin Cotterill attraverso le esilaranti pagine web del suo sito: www.colincotterill.com

 

Riportiamo ora la quarta di copertina:

“Un detective fuori dagli schemi, un'indagine portata avanti con l'aiuto di amici, collaboratori, sciamani Hmong e visite in sogno da parte dei morti, alla strenua ricerca della verità.

Nominato Coroner nel Laos subito dopo l'avvento del regime comunista per assenza di altri candidati, il dottor Siri Paiboun, settantadue anni, medico che ha studiato a Parigi, accetta controvoglia la nuova carica. Al titolo elevato, però, corrisponde una realtà ben misera: un obitorio male equipaggiato, gestito da uno staff in cui spiccano un tecnico lento di comprendonio e un'infermiera debole e distrutta dalla fame, grazie alle cui brillanti improvvisazioni il laboratorio riesce ad andare avanti. Ma dopo mesi di quasi totale inattività, il dottor Siri si trova all'improvviso a dover esaminare una quantità di corpi di persone le cui morti presentano elementi sempre più sconcertanti e misteriosi, e che in nessuno modo possono essere considerate casuali. Il Partito pretende risposte, ma l'anziano Siri porta avanti le sue indagini tentando di non subire le pressioni della burocrazia né quelle degli stessi defunti, coi quali, suo malgrado, continua a confrontarsi...

Colin Cotterill è nato a Londra. Ha insegnato in Australia, negli Stati Uniti e in Giappone, e ha vissuto nel Laos. Negli ultimi anni ha lavorato per l'Unicef e per alcune agenzie non governative, adoperandosi nella lotta contro la prostituzione infantile e per aiutare i bambini vittime di abusi. Oggi vive a Chiang Mai, nel nord della Thailandia.”

 

A chiusura di notizia, ricordiamo che Colin Cotterill sarà presente al Piemonte Grinzane Noir (dal 1 al 3 novembre a Orta San Giulio, sulle sponde del Lago d'Orta - Novara), dove parteciperà tra l’altro all’incontro Giallo a Oriente (sabato 2 novembre, alle ore 15.00, presso il Palazzo Penotti Ubertini – Sala Ocra, in via Caire Albertoletti 31), in compagnia di Barry Eisler, Andy Oaks, Sergio Altieri e Luca Crovi.

Colin Cotterill, Intrigo a Oriente (The Coroner’s Lunch). 320 Pagine, 16,00 Euro. Collana: Collezione Vintage, Fanucci Editore