"Questo luogo è terribile" è la misteriosa scritta che campeggia sul portone della chiesa di Rennes le Chateau, un piccolo paesino della Francia meridionale, il luogo dove tanti anni fa è scomparsa la madre di Desdemona. Terribili sono anche le rivelazioni che sconvolgeranno la vita della DJ nottambula di Radio Strega e ci accompagneranno in questa imperdibile saga finale che si concluderà nel tredicesimo episodio.

Il processo alchemico sta accellerando e la putrefactio è giunta al termine. La materia bruciata inizia la sua metamorfosi che trasformerà Desdemona e le mostrerà il vero volto delle cose: un volto terribile.

L’Insonne N°10 - Terribilis est locus iste

Testi: Giuseppe Di Bernardo

Disegni:  Daniele Statella, Marco Fara e Fabiano Ambu

Copertina: Marco Checchetto

96 pag. - € 2,70

Ideata nel 1994 da Giuseppe Di Bernardo (affermato disegnatore di Diabolik) e da Andrea J. Polidori, la serie dell’Insonne è approdata alla Free Books nel 2005.

Ragazza volitiva ma problematica, Desdemona Metus soffre di una strana forma di insonnia di origine traumatica, manifestatasi in seguito alla scomparsa della madre. La sindrome da cui è affetta, oltre a farle trascorrere in stato di veglia gran parte delle notti, le provoca stati di caos percettivo che giocano spesso un ruolo decisivo nelle misteriose vicende di cui è protagonista e che si svolgono prevalentemente nella città di Firenze.

L’Insonne mescola in sé giallo, noir, mistero, esoterismo, fantapolitica e ricerca storica e ha suscitato gli entusiasmi di scrittori di vaglia come il giallista Leonardo Gori ("Desdy evoca i miei incubi, li trasforma in storie, mi inquieta e mi consola", ha scritto) e la regina del noir italiano Alda Teodorani, che nella sua prefazione a Crimini perduti parla di Desdy in questi termini: "Desdy per me è magia, fascino, mistero. Si congiunge, nel mio immaginario, a vampiri e licantropi. È onnipresente ma irraggiungibile, eterea. Non a caso per diffondere la sua voce sceglie proprio la radio…", ma anche di importanti critici del fumetto come Antonio Faeti che sull’Unità scrive: "Desdemona sembra consapevolmente provenire dalle nostre migliori storie patrie: ci sono elementi per dire che vuol ragionare, che vuol capire, che teme gli eccessi, che ama la civiltà che odia, lei fanciulla notturna, proprio il sonno della ragione e i mostri malefici da esso generati, o meglio i mostri che tutti conosciamo, e lei, con la metafora dell'insonnia, ha scelto di essere vigile tra tanti giovani belli ma addormentati".

Puntando - al pari dei fortunati romanzi di scrittori come Carlo Lucarelli, Niccolò Ammaniti e Giorgio Faletti - sui molti lati oscuri e tenebrosi che anche il nostro Paese ha dimostrato di possedere, su una protagonista di inusuale spessore e su un team di autori formato da alcune delle migliori promesse del fumetto italiano, L'Insonne si rivolge a una platea di lettori vasta e trasversale.