Firenze. Adriano Bertinelli aveva solo 17 anni quando la sera del 7 settembre 1985 stava cenando, con un amico, Paolo Bernini, operatore televisivo, nella sala del ristorante "La Baracchina" di San Casciano, località "Scopeti". I due erano in viaggio verso Roma ma avevano fatto tappa a San Casciano perchè Paolo Bernini, che lavorava per una televisione privata parmense, doveva realizzare un servizio sui vitigni della Toscana. Quel settembre del 1985 era stato splendido. Sulla scia di una estate torrida che sembrava non dovesse finire mai. Giorni ideali quindi per filmare i vigneti delle colline toscane e guardacaso la scelta ricadde su San Casciano e sugli Scopeti. L'operatore uscì con la sua telecamera nel pomeriggio del 7 settembre e incrociò la coppia francese, Nadine Mauriot, 26 anni, e Jean Michel Kravechvili, 36, che avevano posizionato una tenda canadese in una delle tre piazzole degli Scopeti, verso il bosco. Ignari che dopo poche ore sarebbero stati uccisi dal Mostro di Firenze che avrebbe commesso il settimo e ultimo duplice delitto. Da notare un'altra casualità, un'altra tragica coincidenza. Prima la coppia si era accampata nella sommità del Monte Morello. Ma una guardia forestale, che parlava anche il francese come la coppia (!?) li fece scendere a valle, consigliandoli di accamparsi agli Scopeti, dove, in seguito, furono costretti a sistemare meglio la tenda perchè un'altra guardia giurata li aveva ripresi dicendo che non andava bene. Quando finalmente la tenda canadese fu agganciata al terreno e la coppia, dopo aver fatto un giretto per il paese dove venne vista da parecchie persone tra cui Pacciani, Vanni, Lotti, Pucci, forse il medico di Perugia, tutti nella piazza, (?????) dopo poche ore vennero massacrate.

Certo quando si dice la coincidenza dei mostri e la sfiga... Sta di fatto che alle 22,3O del 7 settembre 1985 e non l'8 come sempre è stato riportato dalla stampa, la coppia venne trucidata dal Mostro. I due amici che stavano cenando e un rappresentante di prodotti farmaceutici che aveva una Lancia Delta targata Verona non appena entrato nella sala d'ingresso del ristorante esclamò: " Zitti! Non avete sentito degli spari? Ma da queste parti vanno a caccia anche di notte?". I clienti uscirono dal locale ma non videro nulla. Troppo buio. Pensarono a dei petardi o dei fuochi d'artificio visto che più sotto a Cerbaia c'era una festa paesana a cui avrebbe partecipato anche Pacciani. Il giorno seguente i due amici Bertinelli e Bernini ripresero il viaggio per Roma. IL 1O settembre videro sui giornali che una coppia di francesi, la stessa che avevano notato con la tenda, erano stati ammazzati dal Mostro che aveva sparato con la famigerata Berretta calibro 22 e poi aveva praticato le solite scissioni sul pube e sul seno di Nadine. Un lembo del seno poi il Mostro lo inviò all'unico magistrato donna Silvia Della Monica che indagava su delitti delle coppiette.Un chiaro avvertimento a lasciarlo perdere. Anzi poi il mostro o il suo alter ego depistò lasciando una cartuccia Winchester serie H nel parcheggio dell'ospedale Ponte a Niccheri. In questi anni sia Bernini che Bertinelli hanno cercato invano di far capire agli inquirenti che il duplice delitto avvenne la sera del 7 settembre e non l'8. Bertinelli ossessionato per anni da quello che era accaduto ha cercato la verità fino a trovare una foto, mai vista prima d'ora, scattata di notte, quando tutte le foto pubblicate sono state scattate di giorno, che ritrae la tenda affllosciata e all'interno il corpo imbragato di Nadine. Si vede anche una mano della donna a metà della tenda, inzuppata di sangue. C'è da dire una cosa: l'inquirente nel suo libro "Il Mostro" si chiede perchè il killer non abbia finito il francese a colpi di pistola invece di inseguirlo veso il bosco e ammazzarlo a colpi di coltello dopo averlo ferito ad uno zigomo, ad un gomito, e da un arto inferiore. Il fatto è che il Mostro aveva sparato tutte le cartucce e l'ultima quella destinata al colpo di grazia si era conficcata in un albero.Peccato che nessuno si sia mai degnato di sentire il proprietario del ristorante, o qualcun altro.