Georges (Daniel Auteuil) e Anne (Juliette Binoche), una serena e vincente coppia francese comincia pian piano a fare i conti con la notorietà e il successo: lui conduce un programma televisivo visto in tutta la Francia e “si occupa di libri”, lei organizza eventi, happening e presentazioni per una delle più grandi librerie parigine. La vita scorre tranquilla per i due, e per il piccolo Pierrot, loro figlio non ancora a adolescente. A turbare questo equilibrio, l’intervento di quello che pare un maniaco, intenzionato a spiare la famiglia e distruggere la loro quiete: alcune videocassette, incartate in assurdi e raccapriccianti fogli disegnati, vengono lasciate sui gradini della loro casa. Nei nastri, lunghe riprese della facciata della loro casa a Parigi, oppure della casa dell’infanzia di Georges.

Chi può voler fare del male a Georges, Anne e Pierrot? Perché queste attenzioni particolari. E soprattutto, è solo la conseguenza di una notorietà acquisita? Nelle vite di Georges, Anne e Pierrot, è sicuro non ci sia Niente da nascondere?

Il settimo film di Michael Haneke, maestro austriaco già celebre in campo internazionale e in Italia per pellicole come il folle Funny games o il torbido La pianista, vincitore del premio per la miglio regia al festival di Cannes, edizione 2005, torna a fare i conti con un tema carissimo al regista: la dissoluzione dell’equilibrio e della serenità per una famiglia all’apparenza assolutamente normale. Più che di dissoluzione o di distruzione, alla fine, al regista piacerebbe di più si parlasse di implosione. La crisi della coppia, la crisi dell’individuo, dell’uomo bimillenario, come unica cornice di una ricerca che Haneke porta avanti sin dal suo primo film, inedito in Italia, Die siebente Kontinent (Il settimo continente). In questo film la crisi giunge inaspettata, solo stimolata da un elemento esterno, tutto sommato relativamente innocuo. Le videocassette, la testimonianza di vivere la propria esistenza costantemente sotto il tiro di una videocamera digitale, sciocca a tal punto la famiglia protagonista da sottoporla ad un interrogativo irrisolvibile: quanto si conosce veramente dell’altro? Basta uno scheletrico, anche piccolo, grande quanto un bambino, vecchio ormai di 40 anni e più, per far sì che la giostra cominci a girare, in una ridda di silenzi, mezze verità o bugie… fino al finale sofferto. Fino alla dimostrazione che in un mondo come quello in cui ci troviamo a vivere, complicità, serenità e fiducia sono, per il regista, ideali ormai molto più vicini ad Utopia che al Pianeta Terra.

Dal punto di vista squisitamente tecnico, il film sconta quelli che sono i vezzi-vizi del maestro austriaco: tempi dilatati, nessuna cessione a movimento ed alla velocità, un lavorio continuo sul dialogo, sul viso, sulla forma del rapporto prima che sulla sostanza. Eppure tutto questo è realizzato in modo perfettamente funzionale al genere, con un gusto ed un compiacimento per la violenza e l’induzione dell’ansia simili concettualmente agli eccessi del suo vecchio capolavoro Funny games. Felicissime, assolutamente geniali, alcune scelte stilistiche e di regia: i lunghissimi piani sequenza a camera fissa a rievocare le immagini girate dall’occhio “indiscreto”; come geniale è la scelta meta-cinematografica di miscelare senza una chiara discriminante, le immagini girate dal “maniaco” con quelle vere e proprie del film, in un efficace e disorientante intruglio di scene reali a velocità tradizionale e sequenze intere che vengono passate al microscopio scorrendole velocemente o al ralenti.

Ottime le interpretazioni, sobrie ed efficaci le caratterizzazioni.

Dal punto di vista del valore aggiunto legato al DVD, oltre al trailer ed al solito documentario sul Making of… una interessante intervista al maestro Michael Haneke completa i materiali. Incluso nella confezione un libretto di 40 pagine corredato di materiali editoriali e contributi giornalistici sul film.

Pellicola davvero imperdibile per gli appassionati di Haneke e assolutamente consigliata a chi voglia guardare un buon prodotto d’autore, accettando anche di allontanarsi dagli stilemi classici del genere.

Extra

Video 1,78:1 oppure 16:9, Audio: Dolby Digital 2.0 Italiano o Francese. Sottotitoli in italiano. Contenuti speciali: Making of, Trailer, Intervista al regista