The lunatic is in my head......

  You raise the blade, you make the change...

  I'll see you on the dark side of the moon

                   Brain Damage - Pink Floyd

Quando la luna diventa scura, il nostro lato normale si sposa con l'altro, con l'essere primevo, la dimora dell'ancestrale. Così l'ombra che si nasconde nel nostro cuore e nel nostro cervello si congiunge alla quintessenza di quello che siamo nella superficialità e quello che vorremmo diventare nel profondo.

La nostra consapevolezza in questo modo si mescola e si sgretola e tutto diventa confuso.

Mister Hyde incombe e ci guida, mentre il povero dottore cerca di aborrirlo ma non trova più la cura. 

Forse non basta rendersene conto. E nemmeno conta dare la colpa allo specchio. Ci sono parti che gridano dentro di noi e che vogliono uscire, spostarsi, sbucare e poi rientrare.

Altro-lati, sedi diverse.

Luoghi ove perdono significato  parole come moralità, comune senso delle cose. Equilibrio.

La celebrazione della metà oscura a volte diventa un'esigenza  per comprendere appieno fino a dove possiamo arrivare, dove si trova la linea di confine, sempre quella.

Side one

ZZZZZZZ……

Provate ad ascoltare bene… Tendete l'orecchio. Non lo avvertite? Un ronzio sottile che pervade l'aria e si insinua sempre di più dentro la sostanza dei nostri pensieri. Quando cominci a sentirlo, quando ti rendi conto che c'é, la sensazione che provi assomiglia a quando prendi consapevolezza del ticchettio della sveglia sul comodino di notte e non riesci più a dormire perché quel tic tac (che fino a quel momento c'era ma tu non ci facevi caso), ti entra dentro al cervello e non se ne va più e sembra un martello. Quel ronzio è come un orologio che penetra la coscienza all'improvviso. Un rumore di fondo che c'è sempre stato ma che a un certo punto inizia a perseguitarti.

L'urlo di una mosca che non smette, che continua. Che forse non proviene dall'esterno. E' qualcosa nel cervello. Forse l'occhio di un gemello oscuro che si sta formando simile a un tumore strano.

…il cervello di Thad Beaumont aveva il colore grigio del bordo esterno di una conchiglia di mare, con un quasi impercettibile viraggio rosa. Dalla superficie uniforme della duramadre sporgeva un occhio umano, cieco e malformato. Il cervello pulsava leggermente e l'occhio pulsava con esso…

Nel celeberrimo La metà oscura di Stephen King, il protagonista del romanzo, da ragazzo, sente strani suoni nella testa ed è affetto da terribili emicranie. Dopo che gli esami medici hanno riscontrato la presenza di una massa estranea nel suo cervello, viene sottoposto a un'operazione chirurgica che porta alla luce l'accenno di un gemello, un essere che si suppone sia stato in qualche modo divorato al momento del concepimento.

Così dal ronzio di mosca si passa allo sguardo estraneo che ti riempie il cervello. Una visione che è sempre tua. Ma che nello stesso tempo è diversa. Di un altro.

Il Thad Baeumont di King diventerà uno scrittore famoso e a un certo punto dovrà fare i conti con un essere misterioso e crudele che lo perseguiterà, un gemello formato dal nulla, un prodotto delle sue ossessioni, la personificazione del suo pseudonimo artistico. Thad però non sente un ronzio nella testa ma un cinguettio di passeri.  Che è la stessa cosa. Emblematico pensare che mosca in inglese si dica fly, che è anche la voce del verbo volare.

Perché stiamo parlando di rumori di fondo che scandiscono il tempo in modo ossessivo e che ti rendono in grado di galleggiare al di sopra della tua presenza materiale.

Che ti fanno prendere coscienza dell'ombra.

Side two

C'è questo film molto intenso, l'ultimo di David Cronenberg: History of Violence, dove l'indagine della metà oscura si sposa a un concetto di mutazione a dir poco esemplare.

Tom Stall è in apparenza un tranquillo padre di famiglia, gestore di un tranquillo bar di provincia. Due figli, una moglie innamorata, una vita perfetta. Tutti lo ritengono un uomo buono e simpatico. Poi succede che due balordi psicopatici si presentino al suo bar per minacciare gli avventori. La reazione di Tom lascia tutti stupefatti: lui riesce a uccidere con incredibile abilità entrambi gli assalitori, lui diventa un eroe. Questa vicenda riporterà a galla il suo passato. Tom un tempo si chiamava John, ed era un killer professionista. L'equilibrio famigliare si spezza. Lo status quo viene alterato e il concetto di bene e di male, ancora una volta si confonde e si mescola. La moglie del protagonista dovrà compiere una scelta. E anche i figli: continuare a dare la propria fiducia a un uomo diverso e nello stesso tempo uguale. Un essere diviso fra due entità che lo pervadono. Bravissimo l'attore: Viggo Mortensen, con lo sguardo ceruleo e innocente che diventa gelido e crudele all'improvviso. Bravissimo il regista a rendere ancora una volta il concetto di doppio e di mutazione affrontato da sempre, fin dai tempi del suo fantascientifico La mosca (sempre quella!), passando da Inseparabili e da un sacco di altri titoli, fino ad arrivare a quest'ultima opera esteticamente ineccepibile.

Histroy of Violence, che è tratto da una graphic novel scritta da John Wagner e disegnata da Judge Dreed, parte come un pulp di Tarantino, poi muta registro e si trasforma in altro. La sceneggiatura è precisa, secca, senza sbavature. Una fotografia perfetta. Un montaggio raffinato e con il ritmo adeguato alla narrazione. Ma la cosa che rende la storia degna di essere vissuta è essenzialmente l'indagine psicologica dei personaggi e gli interrogativi che vengono suscitati.

Sempre quelli.

Qual'è il confine che ci separa dalle nostre parti scure?

Quanto e quando è lecito superare queste demarcazioni.?

Con una riflessione di fondo (già, proprio come un rumore): la moralità, così come il limite dell'accettabile, è solo un concetto che si basa su quello che il nostro cuore suppone possa essere adeguato e vero.

Tutto il resto è solo ronzio.

Proprio come un orologio che non ti fa dormire all'improvviso.

Alla prossima amigos

NERO