Il tuo curriculum è eccellente: scrittore, traduttore, sceneggiatore cinematografico, editor; ami più generi narrativi; vanti la creatività del narratore e insieme la razionalità che deriva probabilmente anche dalla tua laurea in ingegneria.

Si tratta di esperienze e competenze che ti permettono di destreggiarti tra lettori, redattori, consulenti, contratti, marketing, distributori, scadenze. Gli aspetti che maggiormente ti intrigano in questa nuova sfida?

Un aspetto primario, anzi: L’aspetto primario: la “sala macchine”. In sostanza, dove i libri diventano realtà. In momenti diversi dei miei venticinque anni di navigazione nell’editoria, ho operato nei vari compartimenti separatamente.

In questa nuova prospettiva che la Mondadori mi offre, ho la possibilità di  affrontare l’intero sistema: dalla selezione dei testi, all’editing, all’eventuale traduzione (in caso di testi stranieri) fino alla realizzazione del prodotto finito.

È una sfida professionale che non esito a definire straordinaria.

Ti appassiona di più scovare quell'ottimo libro fra i tanti che, pur avendone le qualità, non hanno avuto la fortuna di imporsi, o la prospettiva di poter seminare oggi per aver un buon raccolto domani (e qui entrano in gioco gli italiani, chiaramente)? In sostanza, ti vedi più come cacciatore di teste o come paziente fattore?

Ne l’uno nè l’altro, cacciatore di teste e/o fattore, intendo.

È essenziale partire dai numeri. Le collane Mondadori da edicola emanano oltre duecento titoli l’anno: un blocco di editoria tutt’altro che indifferente.

Alla ricerca del testo valido – che si sia imposto oppure no fa parte di una diversa prospettiva commerciale – devono quindi affiancarsi la professionalità autoriale e la continuità nelle pubblicazioni.

Dall’estero - in cui la lingua inglese è come al solito la parte del leone - la Redazione riceve un flusso pressoché ininterrotto di materiale, con ampie e valide possibilità di selezione.

Inoltre, gli autori italiani in tutte e quattro le collane – Giallo, Urania, Segretissimo, i Romanzi – stanno andando alla grande. Siamo bravi quanto loro.

Anzi: siamo più bravi di loro.

A tutti gli effetti, è proprio sulla “squadra di casa” che vorrei puntare.

Entriamo nello specifico delle collane. Iniziamo dalla più giovane: True Crime. Nata come collana “chiusa” (con un numero di titoli dichiarati fin dall’inizio). Continuerà? È questa una formula che si potrebbe ripetere, con nuove minicollane tematiche?

TRUE CRIME è un’ottima proposta e il suo curatore, Massimo Picozzi - spin-doctor in materia e co-autore di più che validi libri scritti con il grande Carlo Lucarelli - non ha bisogno di presentazioni.

Anche qui – oltre a perseguire testi stranieri (non solo americani) - vogliamo esplorare lo “all-Italian True Crime” in forma rigorosa e precisa, con taglio divulgativo ma anche analitico.

L’elemento chiave rimane il “caso” al centro del testo. Deve trattarsi di casi eclatanti e controversi, che continuano a catturare l’attenzione del pubblico anche attraverso altri media, incluso il medium per eccellenza: la televisione.

Quanto alla durata della collana stessa, al momento l’idea è proseguirla.

Altre collane a tema? Perché no. Vedremo.

Per parlare di Urania dovremmo interpellare anche Giuseppe Lippi, che ne è curatore da lunga data. Ma sono certo che il buon Giuseppe non si offenderà se sarai tu a darci qualche anticipazione sugli appuntamenti di SF per i prossimi mesi.

Giuseppe – che è tra i massimi profeti della SF in Italia - e io siamo amici da oltre vent’anni. Finalmente riusciamo a lavorare fianco a fianco.

Il programma Urania per il 2006 è pressochè inquadrato, sia per Urania Collana che per Urania Collezione, la riproposta dei grandi classici.

Le saghe delle autrici Kage Baker e Nancy Kress continueranno. Vedremo anche nuovi testi ad alto livello di autori quali Haldeman e Sawyer.

Nemmeno gli autori italiani scherzano: Luca Masali, Paolo Aresi e Lanfranco Fabriani sono consolidati narratori SF. Inoltre, molto del materiale per il Premio Urania 2005 è più che promettente.

Infine, Giuseppe Lippi e io stiamo esaminando un nuovo progetto seriale per il 2007 che potrebbe avere un notevole impatto “planetario”. In tutti i sensi.

Ci saranno ancora speciali fantasy e horror sponsorizzati da Urania?

Poco ma sicuro, e su entrambi i fronti.

Con le saghe cinematografiche Il Signore degli Anelli e Narnia, con l’attesa per il prossimo volume di Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco del grande George R.R. Martin, il fantasy continua a restare in primo piano.

Anche Urania continuerà con gli special di fantasy, proponendo sia autori collaudati che inediti.

Lo stesso vale per l’horror, genere sempre attuale anche se di questi tempi più cinematografico che letterario. Urania Horror rimane sul piatto di portata. Anche qui sia autori noti che con newcomers.

In passato, Urania presentò delle ottime antologie tutte italiane: Strani giorni, curata da Franco Forte (fantascienza), e In fondo al nero, curata da Gianfranco Nerozzi (dove horror, fantastico e noir convivevano). Altri progetti per il futuro?

We have the men and we have the means – abbiamo gli uomini (gli autori) e abbiamo i mezzi (l’editore) – e le antologie che citi sono entrambe diventate dei classici a pieno diritto.

Franco Forte e Gianfranco Nerozzi sono non solo eccezionali autori ma anche eccellenti curatori.

L’antologia è una proposta che offre comunque visioni multiformi. Valide ragioni per proseguire in questa direzione anche in futuro.

Il Giallo Mondadori è senz’altro la collana più famosa e solida della Mondadori edicola. Definirla “storica” non è assolutamente pretenzioso. In Italia la fetta della narrativa di genere definita “giallo” si deve proprio a questa collana

Da tempo, anche se il mistery classico resta in pole position, i sottogeneri proposti sono svariati: il giallo storico, il thriller moderno, l’hard boiled, il poliziesco, il noir (“nero” italiano, compreso). Come intendi accontentare tutti i gusti?

Come avete giustamente detto, stiamo parlando di una collana storica: una tradizione rispettata sia dai lettori che dall’editore. La “detection” pura rimane il cavallo di battaglia. La formula è solida e collaudata:

Uno, al massimo due delitti, l’investigatore (nelle sue varie incarnazioni), l’analisi degli indizi, la ricerca del movente, l’individuazione dell’assassino.

Per contro, il “giallo” è anche tutti gli altri vettori che avete elencato. Ritengo che questi vettori vadano esplorati, a livello riproposte e a livello nuove proposte.

Gli “special”, i “supergialli”, i “fuori collana” sono gli strumenti dell’esplorazione. A “grandi” come Ed McBain e Donald Westlake si affiancano “nuovi” quali John Katzenbach e Dan Simmons.

Inoltre, come dimostra anche “Colorado Noir”, il giallo italiano is alive and well. Il Premio Tedeschi rimane una pietra miliare e un crogiolo di autori insospettabili.

E, come tutti sappiamo, un crogiolo è in perenne ebollizione...

OK, vediamo di incastrarti sul prossimo punto: la narrativa d’amore (generalmente ad ambientazione storica) dei Romanzi

E bravi: sapevate che la bomba era innescata e adesso l’avete fatta fare BOOM! Nei romanzi dello scrivente, di “amore” in senso lato ce n’è poco (l’eufemismo del secolo), e quel poco fà comunque un gran male e basta.

Sto però facendo i miei compitini a casa e leggendo “Romanzi” a grappoli. Sono ammirato dalla professionalità e dall’inventiva delle autrici, sia estere che italiane.

Non ce n’è una che non centri il bersaglio romantico o passionale o addirittura entrambi con precisione... da “Sniper”. Non è certo un caso che proprio i “Romanzi” siano il cavallo di battaglia della editoria da edicola Mondadori.

Usando quindi un celebre proverbio americano: If it ain’t broken, don’t fix it - se non è rotto, non aggiustarlo.

Adesso è il turno di Segretissimo, collana alla quale, è noto, il losco duo di compari che ti sta interrogando è, per più motivi, molto affezionato.

Attualmente, il palinsesto editoriale di Segretissimo conta molto, oltre che sulla presenza quarantennale di SAS, su autori come Di Marino, Cappi, Narciso, Signoroni, Altieri (Alan D.,; ) ), Nerozzi e Mazzoni (trovate le loro interviste individuali all’indirizzo http://www.thrillermagazine.it/rubriche/spie nel_mirino/ ).

Considerato che questa presenza nostrana si è consolidata e allargata negli anni, direi che possiamo tranquillamente confermare che si tratta di una scommessa vincente, gradita ai lettori. Per cui si può parlare ormai di una scuola italiana della spy-story?

Nessun dubbio. Come ho detto prima: siamo bravi quanto loro, anzi più bravi di loro.

È vero, Gerard de Villiers, con i suoi oltre duecento titoli di SAS in quarant’anni, è il classico 500 lb. gorilla – gorilla da cinquecento libbre - della collana.

Ma è anche vero che gli autori italiani di Segretissimo – a dispetto dei loro vari pseudonimi – continuano a dimostrare una inventiva e una professionalità che lasciano nella polvere quasi tutti i competitors di lingua inglese.

Stefano Di Marino (Stephen Gunn) non ha bisogno di conferme: ventidue romanzi del “Professionista” in dieci anni sono un biglietto da visita da artiglieria pesante.

Andrea Carlo Cappi (Francois Torrent), Gianfranco Nerozzi (Jo Lancaster Reno) e Giancarlo Narciso (Jack Morisco), presentano personaggi diversissimi ma comunque straordinari.

La risposta dei lettori rimane invariabilmente consistente. Non c’è n’è uno di questi autori che non parli di corrispondenze, dialoghi, confronti – sempre costruttivi – con i lettori.

La “scuola italiana alla spy-story” è a mio avviso una realtà destinata non solo a perdurare ma anche ad accrescersi nel tempo.

A proposito di Alan D. Altieri, guarda che ci devi sempre il quarto Sniper!

D’accordo, d’accordo... Ma immagino sappiate che negli ultimi tre anni sono sono stato esattamente a girarmi i pollici. Il nome “Magdeburg” suggerisce qualcosa?

In ogni caso – ed ecco l’anticipazione – conto che il 2007 vedrà il ritorno full force dello “Sniper”.

Chi ha creduto che Russell Kane fosse definitivamente gone in a blaze of glory – andato in una vampata di gloria – nel rogo conclusivo dell’Isola di Katawan... well, think again!

Un occhio alle… “pari opportunità”. Tra i personaggi seriali proposti da Segretissimo, ce ne sono anche un paio di femminili. In compenso, da molto tempo non si vedono nomi femminili a livello di autrici. Possibile che lo spionaggio letterario sia così… maschile?

Al contrario. Una straordinaria autrice – anche lei italiana - sta per fare il suo ingresso trionfale niente meno che dalla Porta del Brandeburgo.

“Segretissimo” affronterà intrighi nel cuore di tenebra del Terzo Reich. Si perchè, vedete, c’è questa sensuale spia in bilico tra croci uncinate e...

... Oops, al momento, non credo di riuscire a ricordare altro.

Oltre a quelli logici (consolidamento e possibilmente aumento delle vendite, soddisfazione del lettore) aggiungeresti degli obiettivi “personali” a questa tua nuova esperienza editoriale?

Il mio obbiettivo principale è per certi versi già raggiunto:

Continuare a lavorare in modo etico e professionale con persone – autori, traduttori, editor - che stimo e di cui mi fido da tanti anni.

Ritengo che sia un grandissimo privilegio – in questo nostro mondo usa & getta – da non darsi assolutamente per scontato.

Intanto, ringrazio tutti voi per il dialogo e l’attenzione.

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