C'è spesso un telefono di mezzo.

Forse lo usa Modesto (nome d'arte), signore trevigiano sepolto dai debiti, per seguire le istruzioni dei propri creditori, ora indagati per usura. Oggetto della probabile conversazione è: come presentarsi all'appuntamento con "Maria Paz", ballerina colombiana di lap-dance, recarsi assieme a lei davanti al sindaco di un paese della provincia, e infine sposarla, facendone così una cittadina italiana. In cambio Modesto otterrà uno sconto di 15mila euro dal proprio debito, per il resto si vedrà. Dato che l'uomo avrebbe già tentato di sottrarsi all'"obbligo coniugale", dandosela a gambe, gli assegnano due guardaspalle, da utilizzare anche come testimoni di nozze. Brindisi molto sobri seguono al matrimonio, regolarmente avvenuto, e di cui si ha notizia dopo l'arresto per usura ed estorsione di sei persone (cinque nomadi, fra cui una donna, e un italiano), effettuata dai carabinieri del Reparto Operativo di Treviso (Il Gazzettino e la Tribuna di Treviso del 14 gennaio).

Altro telefonino. Quello da cui Lando (nome d'arte) chiama Remo (idem): "Sai che ho trovato il modo di pagarmi le spese universitarie? Ho risposto all'annuncio di un volantino, e vado a girare un film porno. Mi mascherano, così non si vede che sono io, tocco qualcosa o qualcuno in giro, non ho capito bene, e alla fine mi mettono in mano 5mila euro. Mica male, no?". Il dialogo immaginario si riferisce a un evento reale, raccontato dal Giornale di Vicenza del 4 gennaio. Con buona pace dell'amico Remo, Lando saltella sì per ore, nudo e mascherato, in un appartamento dove c'è anche una "Lorena" (come sopra) intenta a emettere gridolini da un divano, ma, una volta terminate le riprese, nella mano che gli stringono c'è solo un bel po' d'aria. Peccato, perchè, stando a quanto Lando ha compreso e raccontato ai carabinieri, è stato fra i protagonisti di un'orgia molto faticosa, più "soft" che "hard", dove in mezzo ad altri disperati, vittime come lui del famoso volantino, comparivano anche dei professionisti del settore. Segue denuncia per truffa, e tanta paura di riconoscersi, chissà quando dove e con chi, fra i mattatori mascherati di un soft (o hard?) girato con quattro euro.

Terza telefonata: "Loretta, mi è esploso fra le mani un pacco-bomba, sono ferita alle mani, ora vado all'ospedale, ma sto bene, non preoccuparti". Come racconta Il Gazzettino dell'11 gennaio, la voce è di Antonella Stella, 50 anni, sindaco di Gallio (altopiano di Asiago), nonchè psichiatra. Lo scoppio avviene non appena aperto un pacco contenente un libro, recapitato nello studio di Padova dove la signora Stella esercita la professione. Vendetta politica, o raptus psicotico? Per ora restano valide entrambe le piste seguite dagli inquirenti.

Le telefonate diventano invece un'infinità quando entra il scena il caporalmaggiore Essemmeesse, di stanza al 5° Reggimento Alpini di Bolzano, accusato di avere abusato di un cellulare di servizio durante una missione di una settimana ad Abano Terme. Il conto è salatissimo, 3.700 euro, ed Essemmeesse lo avrebbe totalizzato chiamando numeri internazionali, collegando il cellulare a un Pc portatile per visitare siti a pagamento, e inviando in giro per il mondo un numero esorbitante di Sms. Dopo che il comando del 5° Alpini, intestatario del numero, ha sborsato al gestore i 3.700 euro dovuti, è scattata l'inchiesta della Procura militare di Padova, che ha rinviato a giudizio il graduato per peculato militare aggravato e continuato.

Il telefono è quasi superfluo per don Silvio Parlato, il settantaquattrenne Chuck Norris dei parroci veneti, che blocca e immobilizza da solo un ladro di elemosine sorpreso nella chiesa vicentina dei Carmini. Gli serve solo per segnalare l'arresto fai da te alla Questura (Il Corriere del Veneto del 14 gennaio).

Infine, nessuno da videochiamare, nemmeno Claudio Amendola, per Ise, mucca residente in un allevamento di Rozzampia, provincia di Vicenza. Forse ne avrebbe avuto bisogno, viste le crisi depressivo-claustrofobiche di cui soffriva.

Soprattutto la mattina in cui, colta da ineluttabile raptus, si dà alla fuga, obbliga un automobilista a finire contro un platano per schivarla e, una volta raggiunto l'abitato di Thiene, prende di mira una concessionaria di automobili. Ne sfonda la vetrata a cornate, si accanisce a zoccolate contro le auto esposte, e infine tenta di colpire un atterrito impiegato. A placarla arriva il suo padrone, portandosi dietro Dorina, un'altra mucca. A Ise basta vederla, riconoscendo l'amica del cuore che evidentemente conosce tutti i suoi tormenti, per placarsi d'incanto. Il tutto narrato da Valerio Bassotto sul Gazzettino del 15 gennaio.