L’antologia  Delitti per le feste propone due romanzi brevi:  Che bomba! di Maurizio Matrone e A Natale ti ammazzo di Stefano Tura.

 

A Natale ti ammazzo

Il sangue degli innocenti non lava le colpe e non cancella i ricordi. Non c’è pietà per uomini e animali. Al tuo gatto ho strappato il cuore e le viscere. Oro voglio la tua testa! La tua anima! Il Vendicatore (ultore@tripod.net).”

 

Un’amica, una confidente, una voce rassicurante. Con la rubrica "Parlane con me", Alba Soave è un punto di riferimento per i lettori del settimanale "Solo donna". E lei, giornalista prossima alla sessantina, sola, senza figli e due matrimoni falliti, si appassiona alle storie dei suoi fedelissimi; vi si tuffa a capofitto,  soprattutto in prossimità del Natale.

Una notizia, però, travolge Alba: dopo più di dieci anni, l’editore ha deciso di sopprimere la rubrica. Anno nuovo, nuovi spazi pubblicitari; e niente più dialogo con i lettori. Ma offre ad Alba un’ultima possibilità:  scovare storie forti e toccanti, approfittando delle feste. Un tentativo estremo per salvare la rubrica. E proprio durante la “tregua”, Alba comincia a ricevere, via internet, intimidazioni e minacce di morte. Fino a scatenare, inconsapevolmente, una catena di sangue, in un crescendo di sgomento e orrore.

A Natale ti ammazzo è un thriller a tutto tondo, avvolgente,  con un finale imprevedibile.  In cui prendono forma le molteplici identità fittizie, affastellate in una matassa di mail, e l’incubo moderno della raggiungibilità, sempre e ovunque. 

Scrittore e corrispondente di guerra  (Kosovo, Afghanistan e Iraq)  per il TG1, Stefano Tura vive a Roma. Con il romanzo Arriveranno i fiori del male (Mondadori 2005), è stato finalista al premio Franco Fedeli per il giallo poliziesco.

 

 

Che bomba!

“Quando non siete sicuri, fate attenzione ai falsi obiettivi. Dove c’è una finta bomba, ce n’è una, forse di più, ma vera. Che cosa vi costa guardarvi attorno, se vi serve a salvarvi la vita?”

 

Può accadere di tutto, la notte di Capodanno, a Bologna.

Anche di trovarsi di fronte a una ventiquattrore nera, similpelle, abbandonata accanto a un bidone del rusco, in piazza Galliera, angolo Galleria 2 agosto 1980, vicino alla stazione. Con il pensiero rivolto alle immagini strazianti di Milano, Genova, Unabomber,  Madrid o le due torri. Una valigetta innesca reazioni a catena: la circolazione ferroviaria sospesa, il tentativo frenetico di disinnescare l’ordigno presunto, uno smercio di droga andato in fumo e un negro, con un coltello in gola, che stramazza davanti alla guardiola della Polfer, in un lago di sangue. Un mondo sommerso e storie ai margini della legalità, narrate con lo sguardo lucido del poliziotto e l’arguzia dello scrittore. Due anime che convivono in Maurizio Matrone. Il quale ci regala  un thriller singolare, ingegnoso, architettato con maestria: una scrittura prorompente, venata anche di umorismo.

Che bomba! è un groviglio di equivoci da dipanare tutto d’un fiato:  per sapere non come andrà a finire, ma per capire come sia accaduto. Perché, come sostiene l’autore, “se questa storia non fosse quasi vera, potrebbe sembrare un fumetto o forse uno di quei film di genere, che andavano tanto negli anni Settanta. Ad ogni modo una cosa è certo. La sfiga ha della fantasia.”

Maurizio Matrone è un poliziotto e lavora a Bologna. Scrittore, autore di teatro e sceneggiatore per fumetti e televisione, è membro della Associazione Scrittori di Bologna e docente di corsi di scrittura creativa.