Settimo numero per la neonata collana “Segretissimo EXTRA” (Mondadori), che questo marzo presenta Sniper Forever: tutti i racconti di Alan D. Altieri.

Per l'elenco dei racconti, si rimanda agli Archivi di Uruk.

La trama

Vento. Soffia duro come silice sul tiratore scelto appostato. L’occhio sul mirino telescopico del fucile di precisione, il proiettile in camera di lancio. Russell Brendan Kane, predatore fantasma. Pronto a premere il grilletto, come sempre, una missione dopo l’altra. In una Las Vegas che inghiotte illusioni e incubi, disgrega vincitori e vinti, o dentro la Zona Zero, no man’s land al confine tra Iraq e Kuwait. Il nemico è ovunque e in nessun luogo, perché è finito il tempo degli eserciti e tutte le guerre sono perdute. Benvenuti nell’era delle black ops. Innescare la demolizione controllata di una torre ponte radio nel deserto del Mojave. Uccidere una divinità che minaccia un impero commerciale in Malesia. Fermare l’Artiglio della Jihad, nuovo alfiere dello sterminio votato alla distruzione dell’Occidente. Operazioni nere. Fino al Götterdämmerung, l’ultimo giorno degli uomini e degli dei. L’Apocalisse nucleare di un domani prossimo venturo. Quando nel ruggito della tempesta di fuoco che frantuma l’aria non rimarrà niente altro che cenere. Ormai lo Sniper ha guardato dentro molti, troppi baratri. Lo farà ancora una volta, prima di allontanarsi nella luce.

L’incipit di Joshua Tree

Spine nel vento.

Grigie come cenere, esili come spettri. Memento di una tomba di alberi morti.

Oltre le spine, il sole arroventava il cemento armato. Onde torride tramutavano il deserto in un miraggio tremante. Badlands scolpite da eoni di erosione, arroyos come cicatrici scalene. E silice. Giardini di silice senza inizio, senza fine. Punteggiati dai relitti di alberi che avevano cessato di esistere. In attesa che anche il deserto cessasse di esistere.

Feci scivolare la destra sull’imbragatura da scalata. Da commando? Cinturone di nylon ad alta resistenza, giberne a spalla, corregge attorno alle cosce, moschettoni d’acciaio. Trovai la leva di controllo degli arpionismi. Tre, quattro pompate ritmiche. A sussulti, andai in elevazione tra onde termiche e refoli di spine.

Non guardai nel baratro. Tempo sprecato, alla fine. Avevo già guardato dentro molti, troppi baratri. Sapevo quello che avrei visto.

La struttura era un totem deforme conficcato nel ventre di una depressione alcalina. Dilatava la propria ombra sulla sabbia come un artiglio color piombo. Nel tempo degli eserciti e delle guerre era stata una torre ponte radio. Connessioni satellite, alte frequenze, encryption multiple. Un’orgia di tecnologia cibernetica. In questo tempo, tutti gli eserciti sono in agonia, tutte le guerre sono perdute.

E tutti gli alberi sono morti.

L'autore

Sergio “Alan” D. Altieri (1952-2017), laurea in Ingegneria, autore, sceneggiatore, traduttore, è tra i massimi narratori italiani del thriller d’azione estrema. Nel suo primo romanzo, Città oscura (1981), è di scena una Los Angeles da incubo metropolitano, ripresa poi nel seguito, Città di ombre (1991). Ultima luce (1994), thriller futuristico ambientato in un mondo in cui il global warming è prossimo al limite critico, viene considerato un punto di svolta nella narrativa di anticipazione. In Kondor (1997), vincitore del Premio Scerbanenco, Altieri precorre i tempi presentando un’apocalittica guerra mediorientale ad alta tecnologia. Con la Trilogia di Magdeburg (Corbaccio, TEA), Altieri compie un salto tematico affrontando in chiave d’intrigo storico e di saga bellica la disastrosa Guerra dei trent’anni (1618-1648). Nella serie Sniper, creata espressamente per Segretissimo, Altieri riscrive le regole del combat thriller ad altissima tensione. Per saperne di più sull’opera di Alan D. Altieri: facebook e Wikipedia.

Info

Sniper Forever: tutti i racconti di Alan D. Altieri (Segretissimo EXTRA n. 7), 266 pagine, euro 5,90