Con Ellery Queen…

Scena del crimine la zona residenziale di San Souci a Hollywood. Quattro villette tra cui quella di Solomon (Solly) Spaeth, uno speculatore che ha mandato in rovina anche il suo socio Rhys Jardin ed è in perenne scontro con il figlio Walter che vuole sposare Valerie, a sua volta figlia del già citato. Per riparare in parte al danno vengono messi all’asta i beni della casa di Rhys acquistati da un “giovanotto alto e magro con una barbetta nera che gli copriva le guance e il mento, e portava occhiali a pince nez.”  Trattasi addirittura di Ellery Queen, appena arrivato ad Hollywood per scrivere soggetti. Ma perché questo travestimento e il suo intervento nell’asta?…

Walter aveva un appuntamento con il padre che viene trovato ucciso nel suo studio con “una ferita da coltello slabbrata” di un’arma del tredicesimo secolo sparita e poi ritrovata, sulla cui punta c’è melassa con cianuro di potassio. E, dunque, altra domanda che sorge spontanea, “Perché avvelenarla?…  

Ad indagare l’ispettore Glǖke dal naso aguzzo messo spesso in crisi da Ellery, presenza davvero fastidiosa per lui  “Non ho nessuna intenzione di vedere le mie indagini buttate all’aria da un tizio che scrive storie poliziesche!” Di mezzo il testamento del morto e la sua modifica con la quale disereda il figlio. Tutto il patrimonio va, invece, all’amante Winni Moon dalla erre moscia, con i suoi “fianchi che ondeggiavano come un orizzonte acquoso durante un monsone.” (sorriso). L’avvocato Anatole Ruhig vuole sposarla (mica scemo).

Arriva pure la stampa nella persona di Fitzgerald dell ‘”Independent” che assume Ellery (mille dollari ad articolo) sotto il nome di King, per trovare la verità insieme a Val,

Aggiungo, tanto per dare un’idea della complessità del plot: un soprabito preso per sbaglio che sparisce, un libretto bancario con cinque milioni di dollari, un binocolo ammaccato, una clava indiana, un uomo con due dita (forse), un codice delle carte da gioco, un dittografo, un guardiano che mente e Rhys, messo agli arresti come sospettato, che accetta la prigione e non vuole difendersi. Perché?…

Tanti dubbi, tante domande come abbiamo visto, e altre che sorgono soprattutto rispetto alla meccanica del delitto. Polizia piuttosto miope su certi indizi rilevanti (però c’è, apposta, Ellery, anche se abbastanza defilato rispetto ad altre storie). Scrittura felice dell’autore, intrisa di humour, che fila via spedita come un treno in orario.