Il cinema ninja è più vivo che mai e sa ancora appassionare con la sua mitologia. Per esempio nasce The American Ninja Saga, sito in inglese dedicato alla saga cinematografica di American Ninja - comprensivo di timeline, interviste esclusive a Sam Firstenberg e altri, sezioni sui ninja, etc.

Essendo io leggermente appassionato di ninja, ho incontrato il creatore e curatore, Tiziano Caliendo, e abbiamo chiacchierato un po' di argomenti ninja.

Per iniziare, una domanda biografica: come hai conosciuto (ed amato) il cinema ninja?

Ninja la furia umana (1983) e Guerriero americano (1985) sono stati l'inizio di tutto per me. Credo di non essere l'unico. All'epoca, percepii Guerriero americano come una sorta di parola definitiva sul genere, e in effetti lo fu.Dopo poco, a soli 12-13 anni, cominciai a ricercare anche le pellicole più oscure, tra cui ricordo con particolare piacere The Super Ninja (1984) per l'idea degli "elementali".

Ritengo che le Turtles, come concept di base, abbiano rappresentato la semplificazione deleteria e la cartonizzazione dell'immagine del "Ninja". Involontariamente, hanno sancito la fine del filone "serio". Detto ciò, apprezzo comunque la prima saga cinematografica delle Tartarughe, mi diverte.

Volevo anche aggiungere che la canzone Ninja degli Europe, contenuta nell'album The Final Countdown, ha contribuito a farmi appassionare al genere e sicuramente ha stimolato l'immaginario di tanti ascoltatori. L'album ha venduto 7 milioni di copie nel mondo.

Immagino che seguissi su Italia1 le avventure di "Master" (Lee Van Cleef), con il giovane ma già mitico Shô Kosugi…

Assolutamente. Era l'estate del 1986, indimenticabile. La sigla è ancora oggi un esempio valido di musica televisiva memorabile, che riesce a farti entrare nel mondo che vuole raccontare.Amavo la serie, ma non credo che all'epoca realizzai che Kosugi – cioè l'attore di Ninja la furia umana - fosse il villain. Non operai subito il collegamento. Ero solo un bambino e all'epoca Internet era fantascienza. L'informazione era frammentaria. Kosugi era poi un gran trasformista, un camaleonte.Van Cleef era eccezionale. Considera che a quel tempo non guardavo film western, non conoscevo la Trilogia del Dollaro, quindi per me Lee era Master – senza "se" e senza "ma".

Com'è nata l'idea di inaugurare un sito sul cinema ninja in un periodo in cui davvero pochi sanno cosa sia realmente questo genere?

Nasce dalla volontà di ricostruire la timeline della saga di American Ninja, ovverosia la sua cronologia "in-universe". In seguito, il sito si è sviluppato in maniera più accademica e "ampia". La strada è ancora lunga, lavorerò a nuove sezioni.

Michael Dudikoff in American Ninja

Devo comunque dire che in America il fenomeno della "Ninja Craze" degli anni Ottanta è celebre e ben documentato. La tetralogia di American Ninja è un cult inossidabile. Tra l'altro, considera che la memoria di Steve James (RIP) è sempre molto viva.

Il suo sito si presenta esclusivamente in lingua inglese: come mai questa scelta?

Perché non solo non esiste un fanbase di American Ninja in Italia, ma anche l'America è carente in questo senso. I fans del genere "in toto" sono anche estimatori della saga, ma nulla di specifico. Mi sono adoperato dunque per promozionare la serie e fare proseliti anche tra gli amanti del cinema mainstream.

Con gli anni Duemila è sembrato che il cinema ninja rinascesse, ma è stata una scintilla spenta immediatamente. Pensi che riuscirà mai a tornare di moda?

No. Il suo unico sbocco è e rimarrà la contaminazione e l'inglobamento in altri generi… direi purtroppo. La serie Ninja (2009-2013) resta comunque un gioiello ed un eccellente revival. Sono sicuro che, nelle prossime decadi, diventerà maggiormente popolare. Per il resto, dobbiamo sperare in un grande rilancio di G.I. Joe ed una rivisitazione del personaggio di Snake Eyes. La Hasbro ha numerosi progetti in cantiere.

"Ninja 2" (2013) è un chiaro omaggio allo stile Cannon degli anni Ottanta: quale pensi sia stato il grande segreto di quella casa?

Tante idee, pochi mezzi. I pochi mezzi sviluppano l'inventiva, l'ingegno ed il fascino. Non riuscirei a riassumerti meglio il suo segreto. La Cannon ha creato degli eroi cinematografici memorabili ed epici. Il basso budget diventava pura meraviglia. Chiamala "movie magic", la magia del cinema.

Basta guardare films come American Ninja 4: The Annihilation (1990) per comprendere come la Cannon, anche allo stremo delle sue forze produttive, fosse decisamente avanti. Era capace di dar corpo a visioni "simil comic-book" davvero favolose.

Per finire, ci sono progetti futuri?

Sì, presto pubblicherò un'intervista che ho fatto a Bob Bralver, regista del semi-apocrifo American Ninja 5 (a.k.a. American Dragons). Dunque, progetterò nuove sezioni.

Colgo l'occasione per complimentarmi con te riguardo il tuo saggio ed i tuoi siti. Siamo appena all'inizio della riscoperta. Un saluto a tutti i lettori del blog! Siamo ombre nella notte.

David Bradley in American Ninja 5

Ringrazio Tiziano per la disponibilità e invito tutti sul suo sito. E chiudo ricordando l'unico saggio al mondo davvero completo sull'argomento ninja…