A distanza di circa un anno la Corbaccio pubblica il secondo thriller scaturito dalla fervida fantasia di Federico Inverni, pseudonimo dietro al quale si nasconde un autore che pur rilasciando molte interviste non ha mai rivelato il suo vero nome. Si ipotizza che “quel” nome sia ben conosciuto in altri generi della letteratura oppure in altri campi e per questo lo scrittore voglia che i suoi thriller “camminino” col le loro gambe e il lettore non sia influenzato da fattori esterni.

Il thriller dal titolo Il respiro del fuoco (2017) vede ancora in azione i due personaggi che abbiamo conosciuto nel primo romanzo dell’autore (Il prigioniero della notte). Si tratta del detective Lucas e della profiler Anna Wayne.

Anche questo romanzo ha un inizio che subito affascina il lettore perché i due protagonisti devono intervenire all’interno di un locale in cui si erano rifugiate e successivamente morte decine e decine di appartenenti ad una setta pseudo-religiosa guidata dal reverendo Tobias Manne. Il locale, saturo di odore di incenso, è pieno di investigatori, medici e infermieri quando Lucas urla a tutti di uscire, afferra Anna trascinandola fuori, ma fatti pochi passi avviene una tremenda esplosione con conseguente incendio. Lucas si era accorto che quelli che sembravano essere cuscini ad acqua in realtà erano pieni di benzina e qualcuno aveva atteso che il locale fosse pieno di poliziotti, medici ecc. per far esplodere la benzina.

I due scampati dall’esplosione, individuano la persona che ha fatto esplodere la benzina ma questa riesce a fuggire con l’auto. Solo una foto scattata in corsa da Lucas forse permetterà di individuare il proprietario dell’auto. Precisiamo che come per il precedente, anche questo romanzo è raccontato a capitoli alterni dai due personaggi e il lettore conoscerà anche i loro pensieri rendendo la vicenda sempre più interessante.

Dalle prime indagini, appare chiaro che dietro questo suicidio di massa (e del conseguente incendio) agisce una mente criminale. Una persona di una crudeltà inaudita che trova piacere nel manipolare persone fragili di mente per poi accompagnarli, felici, al suicidio.

Lucas e Anna in particolare devono riuscire a penetrare nella mente diabolica di questa persona prima che altre morti e altri incendi rendano rosse le notti della città.

Nel seguire le loro indagini, il lettore verrà a conoscere altri particolari del passato sia di Lucas che di Anna, un passato che non è stato facile per entrambi.

Ma ogni indagine ha un prezzo, e quando sia Anna sia Lucas scoprono che quel caso affonda le radici nel loro passato, nei loro segreti, sono costretti a chiedersi se possono davvero fidarsi l’una dell’altro… O se invece, come predicava il reverendo Tobias Manne, non sia il momento di compiere l'ultimo passo: accettare l'inaccettabile.

Un thriller assolutamente da leggere, che conferma la bravura di questo anonimo scrittore.

l’autore:

Federico Inverni è lo pseudonimo di un autore che preferisce conservare il proprio anonimato, lasciando che siano i suoi romanzi a trovare la loro strada, ma è felice di parlare con i suoi lettori e con i tanti librai che l’hanno contattato attraverso i social network. Nasconde i suoi interessi e le sue passioni fra le righe che scrive. Ha esordito nel 2016 con il thriller «Il prigioniero della notte» (Corbaccio), il primo romanzo con protagonisti la profiler Anna Wayne e il detective Lucas. «Il respiro del fuoco» è il suo secondo romanzo.

la quarta:

Manca poco al tramonto quando il cielo grigio e nero che incombe sulla città di Haven si accende di un rosso infuocato. Ma quel bagliore non proviene dal sole calante che tenta di illuminare uno degli ultimi giorni che precedono il Natale.

È il rosso violento di un incendio scaturito sulla cima di una collina in periferia, nella cittadina abbandonata di Eden Crossing.

Il respiro del fuoco non ha lasciato scampo: l’eccentrico tempio che accoglieva il reverendo Tobias Manne e i suoi adepti è ora un sepolcro ardente con decine di vittime.

La profiler Anna Wayne e il detective Lucas sono arrivati troppo tardi per impedire quel suicidio rituale… ma qualcosa appare assurdamente incongruo. Qualcuno è riuscito a dominare il fuoco, a farsene padrone. E forse quello non è un suicidio collettivo, ma la più efferata delle stragi, messa in atto da una mente visionaria e geniale. Perché esiste soltanto una cosa più affascinante e pericolosa del manipolare il fuoco: manipolare le menti. Mentre in città la notte arde di altri fuochi, Anna e Lucas devono sfidare il tempo per riuscire a elaborare un profilo del killer, ricostruire la storia delle vittime e individuare la più sfuggente delle ombre, prima che uccida ancora.

Il respiro del fuoco di Federico Inverni (2017) 

Corbaccio, collana Top Thriller, pagg. 470, euro 16,90