Il 3 marzo alle ore 18 presso la libreria IBS di via Nazionale 254 Roma, verrà presentato il romanzo “Il vangelo del boia” Newton Compton editore, relatori gli scrittori Tea Ranno e Luigi De Pascalis. Il romanzo sarà disponibile a partire dal 2 marzo.

Ernesto Mezzabotta è, con ogni probabilità, il vero autore delle uniche Memorie di Mastro Titta “scritte da lui stesso” circolanti; questo romanzo non è altro che la “prosecuzione” di quelle memorie apocrife.

Tutto ha inizio con l'ultima decapitazione compiuta da Mastro Titta nell'agosto del 1864; il boja ha già 85 anni e benché abbia ancora la mano ferma una impercettibile indecisione renderà drammatica l'esecuzione, questo gli costerà il posto di carnefice. Per spiegare quell'incertezza, si dovrà risalire a fatti precedenti.

Roma giugno 1861, durante alcuni tafferugli in via del Corso viene ucciso un gendarme; agosto dello stesso anno, la confraternita dei sacconi rossi raccoglie due cadaveri lungo la sponda del Tevere, uno è senza testa. Fatti apparentemente di poca importanza, che però daranno la stura a una catena di altri avvenimenti che scuoterà il torpore di una Roma pre-capitale. A occuparsi del processo per la morte del gendarme e che, sebbene innocente, porterà alla condanna capitale un vetturino di omnibus, il giudice Eucherio Collemassi, lo stesso che in seguito guiderà le “rivelazioni impunitarie” (una sorta di “pentitismo” ante litteram) di Costanza Vaccari in Diotallevi, una fotografa malmaritata che si troverà impelagata in intrighi di potere più grandi di lei. A essere coinvolto anche Mastro Titta, il boja papalino, trascinatovi proprio da Costanza che gli ricorda un tormentato amore di gioventù. Le “rivelazioni” della donna arriveranno a toccare persino l'ex regina di Napoli Maria Sofia di Wittelsbach, sorella della più famosa Sissi, in quei giorni in esilio presso il Papa, dopo che Gaeta e il Regno delle Due Sicilie erano caduti. Si parlerà di fotomontaggi pornografici prodotti dal Comitato Nazionale Romano, un'organizzazione segreta nata alcuni anni prima in appoggio alle idee piemontesi. Niente di più probabile, considerato il comportamento piuttosto disinibito dell'ex regina. In realtà si tratta di una montatura ordita e condotta dal pro ministro delle Armi, monsignor de Mérode, con la complicità del giudice Collemassi e del direttore di polizia, monsignor Matteucci, allo scopo di colpire il Segretario di Stato, cardinale Antonelli e la sua politica considerata tremebonda. È una lotta intestina per il primato, dove l'apparente “manovratore”, monsignor de Mérode, risulterà, in verità, “manovrato”, sconfitto sarà costretto a ritirarsi dalla vita politica, mentre il giudice, uomo infido e pericoloso, che per nascondere la propria appartenenza a una setta sacrilega arriverà all'assassinio, la Storia lo vedrà cadere all'impiedi. Mastro Titta, con l'aiuto di un ispettore di polizia, cercherà di districare l'intricata matassa per soccorrere colei che nella sua fantasia avrà le sembianze di quell'amore perduto, e che sarà causa di quell'incertezza fatale, risultando una figura complessa e tormentata, più di quanto ci rimandano le scarne fonti ufficiali. Così come complessa e torbida risulterà la figura di Costanza Vaccari.

Verità storiche, dunque, di un intrigo politico (e di scandali) accaduto in quegli anni risorgimentali, che si intrecciano a verità che la Storia soltanto suggerisce o che… potrebbe semplicemente suggerire e che danno vita a un quadro di una Roma intorpidita, in attesa degli eventi che stanno risalendo lo Stivale, sconvolta da omicidi e guerre intestine che si svolgono nel segreto delle stanze vaticane, restituendoci l'esatto clima di una città alle soglie di un cambiamento epocale.

BIOBLIOGRAFIA DELL'AUTORE

Nicola Verde è nato a Succivo (CE) l'1/3/51, è sposato e ha un figlio; vive a Roma. Vincitore di alcuni prestigiosi premi dedicati al giallo e al fantastico, è presente in numerosissime antologie (Giallo Mondadori, Hobby & Work, Del Vecchio, Perdisa, Dario Flaccovio, Robin ecc.). Finalista nel 2016 al premio Alberto Tedeschi per i Gialli Mondadori. Suo mentore è stato il compianto Luigi Bernardi.  Ha pubblicato i seguenti romanzi:

·                Sa morte secada”, (Dario Flaccovio ed. 2004), prefazione di Luigi Bernardi, semifinalista al premio Scerbanenco;

·                “Un’altra verità”, (Dario Flaccovio ed. 2007), prefazione di Marcello Fois, vincitore del premio Qualità editori indipendenti;

·                “Le segrete vie del maestrale”, (Hobby & Work 2008), prefazione di Ben Pastor, finalista al Festival Mediterraneo del giallo e del noir.

Noir antropologici ambientati in una Sardegna fine anni '60, oscura quanto un pezzo di luna caduto nel Mediterraneo, dove un umanissimo maresciallo dei carabinieri, scontrandosi con una realtà che non gli appartiene, ma che cercherà di capire, vivrà i ribollii e i traumi di un cambiamento sociologico in pieno svolgimento.

·                “La sconosciuta del lago”, (Hobby & Work 2011), liberamente ispirato al caso di Antonietta Longo, la decapitata di Castelgandolfo; un contro-giallo in cui prende le mosse un commissario “brutto, sporco e cattivo”, ma, soprattutto, mediocre, come spesso capita nella vita. La verità da più punti di vista, compreso quello della vittima. Il romanzo è stato vincitore della sez. romanzi storici al Festival Mediterraneo del giallo e del noir.

·                “Verità imperfette” (Del Vecchio 2014), “romanzo noir a più mani a incastri multipli” (tra gli autori partecipanti: Maurizio De Giovanni, Giampaolo Simi, Marco Vichi)

·                “Il marchio della bestia” (Parallelo45  2017), quarto romanzo della “serie sarda”

·                Il vangelo del boia” (Newton Compton 2017) finalista al Tedeschi con il titolo “Mastro Titta e lo scandalo della regina nuda”.