Il consueto Mauro Boncompagni, colonna portante de Il Giallo Mondadori, presenta questo aprile la sua nuova opera di raccolta: il numero 78 de “Gli Speciali del Giallo Mondadori”, dal titolo L'alta cucina del delitto. Per sapere tutto sui racconti contenuti, si rimanda agli Archivi di Uruk.

Le trame

ELLERY QUEEN, La ricetta del diavolo

Terry Miles, bella e disinibita, è scomparsa un venerdì pomeriggio.Rapita? Uccisa? Entrambe le cose? Le piste possibili non si contano, a partire da un marito per nulla preoccupato. Ma per il capitano della polizia Bartholdi, un posto speciale tra gli indizi spetta a uno stufato con troppa cipolla.

DOUGLAS CLARK, Ne uccide più la gola…

Daphne Bymeres è morta dopo una cena fra buongustai. Forse per avvelenamento, anche se dall’autopsia non risultano sostanze letali. Cause naturali, allora? Difficile crederlo per il sovrintendente Masters e l’ispettore Green, soprattutto quando tra gli invitati c’è chi avrebbe desiderato che accadesse.

CORNELL WOOLRICH, Morte in ascensore

In un palazzo di uffici un ascensore viene manovrato a velocità folle fino a schiantarsi al suolo. Agli occupanti intrappolati al buio non resta che attendere i soccorsi, fronteggiando il panico e il dolore per le ferite riportate. E un assassino che ha scelto quest’occasione per colpire.

L’incipit dell’Introduzione

Sarebbe troppo facile dire che, nella cucina del giallo, non occorra essere un grande chef per preparare i piatti migliori. Sono altri gli ingredienti che qui si rendono necessari per dare al prodotto finale il suo sapore unico e inconfondibile: l’inventività del plot, una buona delineazione dei personaggi, una scrittura sapida e incisiva, naturalmente una sorpresa finale degna del nome. Tuttavia, nella sua storia, il giallo si è cimentato spesso anche con la gastronomia in senso stretto, dando vita, nei suoi esiti migliori, a piatti da alta cucina. L’alta cucina del delitto, appunto. E tra l’attività del cuoco e quella del giallista c’è una somiglianza di fondo, a pensarci bene: confezionare un buon piatto può essere magari meno complesso, ma è altrettanto soddisfacente che confezionare un buon poliziesco. Specie se si usa la buona e vecchia, diremmo insuperabile, ricetta che Aristotele ci ha preservato nella sua Poetica: scegliere un intreccio sufficientemente intrigante, lasciar muovere i personaggi in modo che suscitino emozioni convincenti e far culminare il tutto in una catarsi purificatrice che risolva l’azione e chiuda la vicenda senza lasciare buchi.

Info

L'alta cucina del delitto a cura di Mauro Boncompagni (Il Giallo Mondadori Speciali n. 78), 322 pagine, euro 6,90