Il western è più vivo che mai e non conosce limiti di “formato”. Come scrivo da anni, la nascita dell’editoria digitale ha riportato in vita quello che nel Novecento chiamavano pulp e nell’Ottocento chiamavano feuilleton: la narrativa d’intrattenimento in piccolo formato ad uscita regolare, pensata per appassionare lettori d’ogni tipo.

Come il blog Kentucky Mon Amour testimonia da tempo, non mancano romanzi e racconti in eBook più o meno legati ai dettami del western – anche contaminato – ma ora la Delos Digital presenta una nuova collana digitale di puro genere classico: Wild West è il suo titolo ed è curata da un nome d’eccezione come Stefano Di Marino.

Ricordo che trovate ancora in edicola lo speciale di Segretissimo Il Professionista Story 11, con una ristampa e un inedito con protagonista Chance Renard, il Professionista: storico personaggio action di Di Marino che ha compiuto ormai vent’anni di vita editoriale. Così come trovate ancora lo speciale Noi Siamo Legione, dove Di Marino e gli altri autori “sotto copertura” della collana raccontano un’avventura inedita del loro personaggio d’elezione.

Molti ti conoscono come autore di romanzi action e spy, ma nel tuo cuore c’è sempre stato spazio per il West: quando è nata la tua passione per questo genere?

Da ragazzino. Negli anni ’60-’70 la produzione avventurosa per ragazzi era prevalentemente western, nei fumetti, al cinema e c’erano anche molti romanzi nelle collane per giovani. Al di fuori di Emilio Salgari o di altri classici come “I Tre Moschettieri” e “Ivanhoe”, la mia formazione è avvenuta prevalentemente in questo filone che, comunque, è assai ricco di spunti.

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