Basta la parola…

Veleni, pugnali e altre amenità di AA.VV., Polillo 2014.

Due o tre cosettine veloci sui racconti. Il primo cadavere obtorto collo è quello di una donna trovata in un giardino di Bayswater con il cranio fracassato su una panchina in reggiseno e mutandine, gli altri indumenti al suo fianco ben ripiegati. Più precisamente Hazel Loring, curatrice della rubrica “Dimagrite sorridendo” del “Daily Banner”. Ci vuole una ragazza energica, secondo il direttore del giornale concorrente, per vederci chiaro e attirare l’attenzione dei lettori. Ovvero la signorina Dubois insieme al fotografo Henry Ashwin. E proprio una fotografia incastrerà l’assassino.

Al Grill Club, circolo esclusivissimo, cinque soci, quattro cenano e uno legge. Trattasi si Sir Andrew che sta per parlare alla Camera sull’aumento dei fondi alla Marina. L’americano dei quattro, tenente Rippley Seare, rivela che c’è in giro uno straordinario mistero da mettere in crisi perfino Sherlock Holmes e che lui, come unico teste, è stato fermato dalle autorità di Scotland Yard. Trattasi di un crimine eccezionale raccontato in prima persona e tutti ad ascoltare a bocca spalancata. Ma qual è il vero motivo? Qual è il vero scopo del racconto? E poi questo americano…

Storia d’amore finita. L’avvocato Lou Hendrix a sopportare le urla della donna. Uno schiaffo preso, un colpo inferto con un candeliere in testa alla esasperata che crolla a terra. Ora l’avvocato dovrà sostenere una sua possibile linea di difesa. L’ha fatto per gli altri, lo farà per se stesso Basta crearsi un alibi, mettere le cose a posto, fare un paio di telefonate, incontrare l’amica della defunta. E tutto andrà per il meglio. Se il Destino non ci si mette di mezzo.

Sorpresa! Mrs Waverley ha visto dove è stato gettato un corpo morto. In una piscina. Teste essenziale per incastrare l’assassino. Ma, passato un po’ di tempo, una sera si ritrova in casa la figlia del suddetto decisa a vendicarsi e uccidere la cara e brava Mrs Waverley. Sorpresa!

Un morto strangolato al Museo Nero. Coppia famosa l’ispettore Oscar Piper e la secca insegnante miss Hildegarde Withers a risolvere l’enigma. Due tizi che si accusano a vicenda. Quale dei due è l’assassino? Trappola ben congegnata della nostra famosa signorina per incastrarlo.

L’agente Barnard Murphy, un punteruolo di ghiaccio impiastricciato di sangue, una bella ragazza, lo “sparuto e insignificante” investigatore Willis Perkins, un capobanda ucciso. Ecco gli ingredienti per una bella storia. Un po’ di fatica ma alla fine “Elementare, mio caro Murphy. Elementare.” e Sherlock che gongola.

Ufficio “Delitti Impossibili” di Paul Dawn. Ucciso un anziano ricco e malaticcio. I due nipoti lo hanno accompagnato all’ascensore vivo. Alla fine della discesa, al pianterreno, trovato morto stecchito con un coltello infilato nella schiena. Impossibile! Ma c’è, appunto, Paul Dawn a risolvere il mistero.

John Bautner davanti alla moglie senza vita sulla strada schiacciata da un auto alla gola. Arriva qualcuno, un poliziotto. Clade, Roy Clade. Evidente assassinio. Clade interroga l’impaurito John, prende appunti su appunti. Solo che non gli fa la domanda più naturale, la più semplice, la più ovvia.

Christine e Steven, Steven e Christine e una donna in mezzo al loro rapporto. Nel parapiglia ci scappa il morto ammazzato (l’uomo) con un colpo di pistola. Occorre aggiustare qualcosa nella stanza e poi tenere un certo atteggiamento per farsi credere colpevole. Sì, proprio così, colpevole.

Messaggio al dottor Mellan. Subito dagli Hentish. John è morto per una overdose di morfina. Di mezzo un nuovo testamento con il quale il defunto lascia tutto alla ricerca sul cancro. Al nipote manco una lira (se si fosse in Italia). Chiaro che il colpevole è proprio lui. Ma c’è un testimone che lo scagiona. Però, però questo testimone…

Di tutto e di più in questa pregevole antologia: l’eleganza della scrittura, il sottile umorismo, la ricchezza delle trovate, vari modi e mezzi di mandare l’altro al creatore, l’apparire diversi da quello che si è, il capovolgimento delle aspettative, quel creare un’atmosfera ambigua e particolare che avvolge il lettore tenendolo in ansiosa fibrillazione, l’omaggio a Sherlock Holmes e tante altre cose ancora, frutto di una banda scatenata di scrittori di razza messi insieme dalla Polillo.

Li volete conoscere? Eccoli: John Dickson Carr, Richard Harding Davis, Ben Hecht, Rufus King, Stuart Palmer, Joel Townsley Rogers, Will Scott, Philip Wylie, James Yaffe, Loel Yeo.

Basta la parola.