Mattias ha solo dodici anni quando viene portato via dal suo villaggio, nel 1540. Attorno a lui orrore e morte.  La sua vita, da quel momento, cambia in modo radicale. Diventa un assassino, sotto il segno di Allah. Orlandu è solo un piccolo fagottino quando viene strappato dalle braccia della madre, subito dopo il parto. È un cucciolo al quale nessuno dà il benvenuto in famiglia. 1565, Malta. Due fedi cieche e sorde, se non ai complotti, combattono una guerra che sembra infinita. L'isola è l'ambito bottino; la conversione dei maltesi è il secondo obbiettivo. Due popoli che pregano il loro personale Dio e uccidono, a prescindere. I campi di battaglia sono imbrattati di sangue, si scivola negli escrementi e nelle viscere fuoriuscite dai morti, nella loro materia cerebrale mescolata a terra e sabbia. I cadaveri sono migliaia, l'odore della putrefazione è insopportabile, mosche e corvi sono ovunque, i feriti gravi non si contano più.  I superstiti vagano con gli occhi sbarrati, senza meta, in preda all'angoscia più terribile. Nemmeno pregare li conforta. Elmi e corazze vengono accatastati e si cerca di riutilizzarli al bisogno. I medicamenti e l'oppio cominciano a scarseggiare. L'Inquisizione è presente a Malta, pronta a puntare il dito su eretici e diversi. Ma non solo...Nella disperazione e nel dolore diffuso conosciamo la nobile Carla, donna bellissima e sola, coraggiosa e fiera, che porta con sé un vuoto incolmabile, che ha paura dell'amore e delle emozioni. Nella confusione che impera, conosciamo anche Amparo, giovane donna dagli occhi di colore diverso, particolare e sensibile, dal fascino fanciullesco e felino. La loro strada incrocia quella di un valoroso cavaliere, un mercenario, dai modi rozzi e dal cuore passionale e tumultuoso. Ha sete di vendetta, ma ha una promessa da mantenere...Come è possibile conciliare un sentimento con una prorompente carnalità? Come si riesce ad uccidere nel nome di un Dio? Come si sopravvive alle ferite dell'anima? In che modo il tormento di emozioni può stare in equilibrio con le armi? Amore, sesso, passione, morte e sofferenza. Due popoli, due religioni. Un uomo, due donne. Amicizia, fedeltà e rispetto. Intrighi, cospirazioni e gelosia.  La guerra come un mercato. Dio o Allah da temere. Minacce e ricatti. Valore e onore. Affetti ritrovati. Capacità di reagire alla stanchezza e allo sconforto. Punizioni che intimoriscono. Questo libro è una storia.  È la storia. È l'onore e l'onere di portare a compimento una missione. È la carnalità della vita e della morte che Tim Willocks ci racconta. È la forza di volontà che vince sulla rassegnazione. È il ricongiungimento del presente con il passato per capire, per crescere, per cambiare. È la capacità di perdonare e di essere perdonati, magari senza assoluzione.  Religion, un romanzo dove le parole hanno un peso e un significato importante.  Religion, per chi crede e chi no. Religion, intenso e crudo. Che non si può dimenticare. Ottima lettura. Usque Ad Finem.