In libreria un nuovo romanzo della scrittrice americana Elizabeth George. Il romanzo dal titolo Un piccolo gesto crudele (Just One Evil Act, 2013) è il diciottesimo titolo della serie Inspector Lynley. una serie iniziata nel 1988 che ha avuto un successo crescente. I suoi volumi sono stati tutti pubblicati dalla Longanesi e i lettori italiani si sono affezionati ai due protagonisti e cioè Thomas Lynley & Barbara Havers.

Sono sempre interessanti le loro avventure investigative e anche i loro umanissimi problemi.

Nel romanzo ora in libreria la presenza di Barbara Havers è preponderante in quanto tutto parte dal rapimento di un a bambina di nove anni, figlia del professore Azhar. L’uomo è un vicino di casa di Barbara Havers che conosce molto bene la ragazzina, gli è affezionata e verso il professore prova un sentimento più forte dell’amicizia.

Azhar chiede il suo aiuto e in poco tempo si scopre che il rapimento è stato effettuato dalla madre ed ex convivente del professore. Lei ora si è trasferita in Italia e precisamente a Lucca per stare insieme al suo nuovo amore.

A questo punto la Havers non può fare nulla in via ufficiale, ma tutto cambia il giorno che la bambina viene rapita veramente. I media si impadroniscono del caso e Scotland Yard deve intervenire mandando in Italia a investigare proprio Thomas Lynley e Barbara Havers.

I due detective si troveranno in terra straniera e dovranno affrontare problemi di lingua, questioni razziali e pregiudizi culturali, collaborando con un ispettore italiano.

I due detective inglesi presto scoprono che il caso è molto più complesso di un normale rapimento rivelando segreti sia della madre della bambina e sia del suo nuovo amante. Ma anche il professore Azhar nasconde qualcosa dietro una facciata di padre affranto dal rapimento di sua figlia

Come sempre l’autrice è stata molto brava nel descrivere i vari personaggi; la trama è complessa ma la lettura scorre veloce in quanto il lettore rimane avvinto dalle varie situazioni che si susseguono.

un brano:

"Forse in vita era stato un bell'uomo, ma a quel punto era difficile dirlo, così come era impossibile dire se era l'uomo che si vedeva accanto a Hadiyyah nelle foto scattate dalle due turiste americane al mercato. Gli esperti forensi della natura - gli in¬setti - lo avevano trovato e ci avevano lavorato su per benino. Nelle orbite, nel naso e nella bocca serpeggiavano vermi bianchi, la pelle era stata divorata dagli scarafaggi e nel colletto della camicia di lino brulicavano millepiedi e altre bestiole. Doveva essere atterrato di faccia, perché il sangue si era accumulato nella parte anteriore del corpo quando il cuore aveva smesso di battere, conferendo al viso una colorazione violacea. Inoltre i gas che si erano sviluppati all'interno del corpo a mano a mano che i tessuti si erano deteriorati avevano dato luogo a pustole, che da lì a poco sarebbero scoppiate lasciando uscire fluidi maleodoranti, che colavano anche dagli orifizio La morte, in certi casi, è uno spettacolo ributtante. Impossibile non rimanere turbati.

Lo Bianco lanciò un'occhiata a Lynley, che emise un fischio sommesso e sospirò guardando il cadavere..."

l’autrice:

Elizabeth George è nata a Warren (Ohio) e vive nello stato di Washington. La stampa ha detto di lei che «è la regina incontrastata del mystery» (Entertainment Weekly) e che, con la sua scrittura, «dimostra che i grandi scrittori di romanzi gialli sono anche grandi romanzieri» (New York Times). Nei suoi libri – tutti bestseller internazionali – ha dato prova di un indiscutibile talento, conferendo alla detective story classica una dimensione diversa e più complessa, che sonda l’inesauribile varietà dei sentimenti umani. E' stata insignita dei prestigiosi Anthony Award, Agatha Award, Grand Prix de Littérature Policière e MIMI, riconoscimento tedesco dedicato ai gialli.

la quarta: 

Quando il professor Azhar scopre che la figlia di nove anni è scomparsa dalla sua casa di Londra insieme a quasi tutte le sue cose, non può che bussare disperato alla porta accanto e chiedere aiuto alla vicina e amica, il sergente Barbara Havers. Presto si scopre che a portar via la bambina è stata la madre, trasferitasi in Italia, a Lucca, per seguire il suo nuovo amore.

In bilico tra i sentimenti e la ragione, Barbara si impegna a indagare ufficiosamente sul caso, ritrovandosi presto nei guai con i superiori a causa delle ingiustificate assenze dal lavoro. Qualche mese dopo, però, la bambina sparisce davvero da un mercato della città, e sul caso si accendono i riflettori dei media. Viene chiamata in causa Scotland Yard, e a indagare sul probabile rapimento della piccola è Thomas Lynley, mentore e superiore di Barbara. La Havers, dal canto suo, in questa vicenda sta mettendo a rischio la propria carriera, e forse molto di più: che cosa nasconde Azhar dietro l’immagine del padre affranto? Insieme a un ostinato ispettore italiano, Lynley e la Havers devono affrontare una situazione delicatissima, in cui si mescolano questioni razziali, difficoltà linguistiche e pregiudizi culturali, che si complica ulteriormente quando al mistero sul rapimento si aggiunge quello di una misteriosa morte...

Un piccolo gesto crudele di Elizabeth George (Just One Evil Act, 2013)

Traduzione Annamaria Biavasco e Valentina Guani

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1143,  pagg. 709, euro 19,90