Sono poche le persone, siano appassionati di letteratura poliziesca o semplici curiosi, che non conoscono, almeno per sentito dire, Sherlock Holmes.

Questo personaggio letterario, creato dalla penna dello scrittore, medico e poeta scozzese Arthur Conan Doyle, svolge il lavoro di investigatore privato ed è protagonista di quattro romanzi e cinquantasei racconti appartenenti al genere del giallo deduttivo, pubblicati quasi tutti sulle pagine della rivista Strand Magazine a partire dal 1887, narrati dal dottor John Watson e passati alla storia col nome di canone holmsiano.

Nonostante l'ampia produzione letteraria riguardante il famoso detective, molte sono le opere di autori diversi dal suo creatore, che vengono chiamate “apocrifi”, dove si immagina Sherlock Holmes alle prese con eventi e personalità del suo tempo e con vicende e relazioni, che pur non entrando in contraddizione con queste, sono diverse da quelle descritte nel canone.

Rientrano in questa tipologia le composizioni presenti nel volume, uscito nel gennaio del 2000 nella collana Mystery Pocket della casa editrice milanese Hobby & Work, Sette misteri per Sherlock Holmes del neuropsichiatra infantile, romanziere fiorentino e affiliato dell'associazione sherlockiana italiana Uno Studio in Holmes Enrico Solito.

Questi scritti appartenenti agli archivi segreti del dottor Watson, avvincenti e perfettamente in linea con gli originali, vedono il leggendario poliziotto privato, attorniato dai comprimari di sempre, alle prese con delitti “impossibili” ed enigmi mortali.

Le ambientazioni sono quelle classiche e non mancano riferimenti a personaggi storici veramente esistiti come un giovane Charlie Chaplin, il famoso fisico tedesco Albert Einstein e lo stesso creatore dei personaggi di Holmes e Watson Sir Arthur Conan Doyle.

Un altro tratto di pregio di quest'opera è che al suo interno contiene sette illustrazioni, una per ogni componimento, realizzate dalle abilissime mani di Alba Di Ferdinando e Riccardo Colasante dell'associazione Altrimondi, scelte, tra oltre trenta lavori, dall'autore e dall’allora curatore delle collane della Hobby & Work, Luigi Sanvito.

Un'ultima curiosità da mettere in evidenza poi, è che concludono questo tomo, in cui si intrecciano finzione letteraria, la descrizione di persone reali e di fatti veramente accaduti e indagini poliziesche di altissimo livello, appendici in cui si traccia una biografia sommaria di colui a cui è dedicata la narrazione, si accennano le regole del grande gioco degli apocrifi e si traccia un elenco sommario delle associazioni che nel mondo sono state dedicate al famoso consulente investigativo inglese.

Alla luce di quanti scritto si può affermare quindi che questo libro sia una lettura obbligata per ogni appassionato di letteratura gialla classica e per chi, rimasto impressionato dalla lezione del canone holmsiano, abbia voglia di immergersi in nuove avventure che abbiano per protagonisti gli eroi creati da Sir Arthur Conan Doyle.