L’abbiamo conosciuta nel 2012 con Menti oscure (In the Shadow of Gotham, GM 3054) e l’abbiamo ritrovata nel 2013 con Sipario di sangue (A Curtain Falls, GM 3079): quest’anno Stefanie Pintoff torna in Italia a presentare la terza avventura del detective Simon Ziele, del 19° Distretto di polizia della New York del 1906.

Il Giallo Mondadori n. 3101, in edicola questo mese, presenta Il segreto della rosa bianca (Secret of the White Rose, 2011).

Dalla quarta di copertina:

Una Bibbia e una rosa bianca. Dettagli dalla scena di un crimine nella New York di inizio ’900. Il cadavere, con la gola tagliata, è quello del giudice Jackson, barbaramente ucciso una sera nella sua casa di Gramercy Park prima che potesse presiedere all’ultimo atto di un processo sensazionale. Alla sbarra c’è un anarchico, reo confesso di un attentato dinamitardo che ha provocato per errore una strage di innocenti. Il caso non rientrerebbe nella giurisdizione del detective Simon Ziele, ma la vedova del giudice ha chiesto aiuto al criminologo Alistair Sinclair, che a sua volta arruola Simon per unire le forze e agire fuori dagli schemi. La polizia è talmente sicura che il delitto sia riconducibile ad ambienti sovversivi da trascurare ipotesi alternative, mentre la pista da seguire è forse un’altra. Una pista attraversata da una scia di sangue, in grado di ribaltare ogni prospettiva e demolire ogni certezza. Lasciando intravedere un segreto sconvolgente.

Ecco un estratto dal primo capitolo:

Contrariamente alle mie intenzioni, e nonostante un’eccellente tazza di caffè francese, mi ero addormentato, vinto dalla stanchezza. A metà del saggio di W.D. Morrison “Il crimine e le sue cause”, me ne stavo sdraiato su un sofà di cachemire verde e oro, quando all’improvviso fui destato da una serie di colpi insistenti alla porta. Balzai in piedi, facendo cadere a terra il Morrison, seguito dalla tazza di caffè ormai vuota.

Brancolando, afferrai goffamente il mio malconcio orologio da tasca. L’una e mezzo. A un’ora simile di solito la gente telefona. Grazie al modernissimo apparecchio telefonico Strowger che il mese prima avevano installato nel mio nuovo appartamento, ero raggiungibile a tutte le ore. Era una cosa che presentava vantaggi e svantaggi, naturalmente, ma ero giunto alla conclusione che il telefono costituisse un modo più civile per disturbarmi rispetto a quel bussare incessante che mi stava frastornando.

Perché diavolo qualcuno era venuto di persona a svegliarmi?

Mi avviai scalzo alla porta camminando sul parquet riverniciato da poco, che sentivo freddo e liscio sotto i piedi.

Quando mi avvicinai, i colpi cessarono, ma qualcuno gridò il mio nome con una voce tutta agitata. — Ziele! Apri.

Feci scattare la serratura e aprii il catenaccio. Alla luce tremolante della lampada a gas che illuminava il pianerottolo riconobbi il mio amico e collega, il criminologo Alistair Sinclair.

Il professore, che normalmente era una persona composta e loquace, entrò barcollando nel mio soggiorno, crollò sul divano e mi guardò con aria disperata. — Ziele, ho bisogno del tuo aiuto — riuscì a bofonchiare, prima di essere zittito da un accesso di tosse.

Stefanie Pintoff, americana, si è laureata alla Columbia University e ha un Ph.D. in letteratura della New York University. Menti oscure (Il Giallo Mondadori, n. 3054) è stato vincitore dell’Edgar nel 2010 come migliore opera prima, seguito da altri due gialli storici, Sipario di sangue (Il Giallo Mondadori, n. 3079) e questo Il segreto della rosa bianca, sempre incentrati sul personaggio di Simon Ziele. L’autrice vive a New York con il marito e la figlia.

Il segreto della rosa bianca di Stefanie Pintoff (Il Giallo Mondadori n. 3101), 266 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Giampaolo Casati