È iniziata ieri grazie a Mezzotints una nuova imperdibile saga digitale, nuova erede del pulp classico: Obscura Legio, firmata da Stefano Di Marino.

Abbiamo incontrato l’autore per parlare di questa iniziativa.

       

Noi lettori di Stefano Di Marino siamo abituati a non stupirci mai del tuo eclettico interesse per ogni forma narrativa, ma lo stesso sorprende vederti occupare anche di azione nell’antica Roma: è la tua prima volta in questo ambito o già hai calcato le antiche arene?

No, è il primo racconto (quasi un romanzo) che scrivo del genere. Da molto desideravo farlo ma da una prospettiva particolare. In effetti il mondo romano è un contenitore ma si tratta di uno Sword & Sorcery vicino al nostro mondo.

       

Obscura Legio promette di essere una serie di storie dalle forti emozioni: come nasce la sua idea e come ti sei trovato a scrivere di questi temi?

L’idea nasce dalla mia passione per il pulp originale. Diciamo che c’è molto Howard o almeno la versione che ho in mente io, mescolato a un po’ di Spartacus. Poi ho approfondito parecchio l’ambiente dei gladiatori. In particolare i miei studi sul combattimento con armi antiche. Il periodo storico è quello delle guerre galliche ma è un mondo a sé, in cui spada e magia s’intrecciano. Un mondo a tinte forte, con un eroe e dei comprimari selvaggi. Il titolo Bastardi di Roma nel primo episodio è significativo. Jorgas, il protagonista è un gladiatore, un barbaro, un brutto tipo incaricato di missioni che nessuno vuole accettare. Vi ricorda qualche altro mio personaggio?

       

Il genere “romano” è molto apprezzato anche a livello internazionale, sia nei romanzi che recentemente in serial televisivi come “Spartacus”: c’è qualche titolo, libro o film, che ti senti di consigliare perché ti sono particolarmente piaciuti?

Nel periodo di preparazione ho letto molto nel genere. Tra i libri sicuramente quelli di Simon Scarrow sono quelli che più si avvicinano alla mia idea, anche se, come dicevo, il modello è un altro, Conan di Howard, appunto. Tra i film e telefilm le serie di Spartacus, 300 e la serie TV Roma di Milius. Tra i fumetti invece il punto di riferimento è proprio Vae Victis! di Mitton-Rocca da poco tradotto anche in italiano nella serie Historica, ma che lessi per intero in originale molti anni fa. Una serie potente che abbinerei a Croniques Barbares sempre degli stessi autori. Devo dire che la vera ispirazione di Obscura Legio viene da lì.

       

Il tuo impegno digitale cresce: dopo le ristampe-revisioni di alcuni tuoi romanzi e la serie Sex Force ora ecco Obscura Legio: sei più fiducioso in questo mondo dell’eBook?

Stefano Di Marino, tra spade e pistole
Stefano Di Marino, tra spade e pistole
È sicuramente il futuro dell’editoria anche se per il momento in Italia i risultati sono ancora tutti da verificare. Però posso fregiarmi di essere stato tra i primi a battere questa pista.

        

Ne approfitto per ricordare il tuo Giallo Mondadori ancora nelle edicole: cosa hai provato ad esordire in solitaria nella storica collana?

Il palazzo dalle cinque porte è una grandissima soddisfazione sostenuta anche dall’approvazione della maggior parte dei miei lettori. Il Giallo è una collana storica in Italia, apparirvi come autore è un coronamento del lavoro svolto in tanti anni.

       

Imminente poi l’uscita della nuova avventura del Professionista in Segretissimo: puoi anticiparci qualcosa?

White Tiger è una classica missione del Professionista che qui ritrova anche Antonia. Ritmo forsennato e una varietà di ambienti per tutti i gusti. Saranno contenti gli amanti dell’avventura esotica perché ritroveranno l’Indocina, questa volta nell’inedita ambientazione del Laos. Ma prima c’è l’Africa, Gangland per chi vuole un collegamento con l’Italia. Poi Praga e i Carpazi Bianchi. Una storia scritta “di viscere” e narrata in prima persona. Capirete perché leggendola. Poi come ulteriore omaggio ai lettori la proposta per la prima volta in volume di un racconto con Antonia e la Bimba Un affare di donne. Direi che ce n’è per tutti i gusti.

      

Ancora una volta hai dimostrato che la narrativa è frutto di lavoro e grande abnegazione: cosa consigli agli autori esordienti o aspiranti tali?

Prima di tutto scrivete le storie in cui credete, divertitevi voi per primi, è la migliore garanzia per chi legge. E poi le solite raccomandazioni. Leggere, leggere, leggere. Scrivere, scrivere, scrivere.

        

Per saperne di più: http://www.mezzotints.it/legio.html