Ben quattro uscite questo mese per Fratelli Frilli Editori che allargano in modo considerevole sia le tematiche che le ambientazioni dei romanzi. Oltre alla sempiterna Genova del Commissario Mariani, si scende in Sicilia dove politica e vendetta s’intrecciano a Siracusa, saliamo quindi a Firenze dove l’Arno si tinge di rosso e da qui a Milano dove con l’espediente del romanzo ci viene raccontata la realtà inquietante dell’espansione delle organizzazioni mafiose al nord.

Ma vediamo nel dettaglio...

         

Mariani allo specchio di Maria Masella.

Romanzo della serie dedicata ad Antonio Mariani. Si legge come un romanzo a sé stante ma è molto facile che poi si voglia “tornare indietro” e scoprire le vicende familiari che hanno portato il Commissario all’ennesima svolta della sua vita. Una curiosità: la copertina la si deve all’autrice che ha espressamente richiesto una nave da crociera, pare infatti che nel libro vi sia un personaggio ispirato da... sé stessa!

TRAMA. - Luglio. Al commissario Antonio Mariani è stato proposto un nuovo lavoro. Vorrebbe consultarsi con la moglie, ma Francesca è in Corsica, con le figlie, ospite di un cliente. E non è discorso da farsi per telefono... Mariani dovrebbe andare, ma un omicidio lo trattiene a Genova. È stato trovato il corpo di unuomo, privo di identità, non lontano da Ponte dei Mille. Pochi giorni dopo c’è un secondo omicidio: una donna uccisa nella sua casa in Val Bisagno. I due delitti si intrecciano e spingono Antonio a porsi molte domande su di sé.

Maria Masella è nata a Genova. Ha talmente tanti romanzi e racconti alle spalle, e in generi diversi (noir, romance, action), che rimandiamo direttamente al suo sito www.mariamasella.it

Per Frilli pubblica da oltre dieci anni noir aventi per protagonista il Commissario Antonio Mariani di cui alcuni romanzi sono stati tradotti anche in Germania. Tra i vari premi che ha vinto è doveroso citare l’ultimo: 3° classificata alla IX Ed. del Premio Azzeccargarbugli 2013 con Celtique (2012).

Maria accetta volentieri le opinioni dei lettori a: marilumas@libero.it

       

Il gioco delle sette pietre. Siracusa 1964 di Alberto Minnella.

La storia di sa si ripete, e così 1.000 copie di questo libro sono partite da Genova e son sbarcate in Sicilia... invaderanno anche il resto della penisola? Le premesse ci sono tutte han detto, di questo autore esordiente:

«I Commissari del giallo italiano dovrebbero essere commissariati. Sono troppi. Alcuni dovrebbero essere degradati. Altri, tra cui il commissario Portanova, meriterebbero dopo una attenta lettura la promozione a vice questore» (Andrea G. Pinketts). «Dalla terra di Sciascia e Camilleri un noir scritto come Dio comanda.» (Bruno Morchio).

TRAMA. - Durante il capodanno del 1964, al commissariato di Siracusa arriva una telefonata inquietante: una testimone dichiara di aver visto tre uomini uccidere Antonio Passanisi, proprietario del ristorante “La spada blu”. Arrivato sul posto, il commissario Portanova si trova al cospetto di una scena del crimine del tutto inedita:il cadavere è scomparso e con lui anche la più piccola traccia del colpevole.Una porta chiusa a chiave, nel retrobottega, farà da perno alla vicenda e sarà causa di guai neri. Alla difficoltà delle indagini si aggiunge la voce insistente della pioggia che apre una breccia fra i ricordi del commissario, costretto a fare i conti con il suo passato e una torbida storia fatta di potere politico e di vendetta personale.

Ecco un estratto:

La dea Artemide trasformò Aretusa in fonte per sfuggire dalle grinfie di Alfeo, figlio di Oceano. Fu allora che Zeus, per una sorta di commozione al dolore provato da Alfeo, trasformò il figlio di Oceano in fiume, permettendogli così di attraversare tutto il Mar Ionio, dal Peloponneso fino a unirsi all’amata Aretusa, a Ortigia. Le due acque, dolcedella fonte (Aretusa) e salata del golfo (Alfeo), pur sfiorandosi,non si miscelarono mai. Così erano i siracusani; c’erano quellid’acqua dolce, briosi, empatici e in perenne fuga e quelli d’acquasalata, scontrosi, imbronciati, malati. E proprio come nel mito greco le due razze siracusane, anche se entrambe fatte d’acqua, evicine geograficamente, non si miscelarono mai fra loro, pur condividendo lo stesso luogo, gli stessi pesci, la stessa aria.

Alberto Minnella, nato ad Agrigento e classe 1985, ha lavorato come giornalista per il Giornale di Sicilia e il Corriere di Sicilia e come critico musicale per Ilmegafono.org, La grande testata e Indie for Bunnies. Ha studiato musica moderna a Parigi all’accademia di batteria Dante Agostini. Un suo racconto Il negozio del fotografo è stato finalista per il premio Città di Palermo edito dall’Università di Milano e da Subway-Letteratura.

         

Arnoamaro di Simone Togneri.

Premesse davvero noir per questo romanzo d’esordio. La vittima, Chiara Volpatti, ha 14 anni e un “posto per piangere”. Uno di quei posti dove a nessuno è consentito di entrare, dove si può stare soli e soffrire in silenzio. A 14 anni ci si può ancora illudere che basti a proteggersi dal mondo. Il posto per piangere di Chiara è una panchina nel Giardino della Fortezza da Basso, a Firenze ed è lì che si pensa subito di cercarla. Ma Chiara non c’è...

TRAMA. - Una notte, sulla riva dell’Arno, da un’auto scendono in tre, dal bagagliaio tirano fuori il corpo di una donna e lo lasciano scivolare nel fiume. La mattina dopo il figlio del candidato numero uno alla carica di Presidente della Regione Toscana rientra all’alba con le scarpe sporche di fango. Nello stesso momento due genitori denunciano alla polizia la scomparsa della figlia quattordicenne cheverrà ritrovata cadavere pochi giorni dopo, alla base di uno dei piloni di Ponte alla Vittoria, insieme a tutte le domande che porta con sé. Alla ricerca delle risposte il commissario Franco Mezzanotte, che da bambino nell’Arno ci faceva il bagno, e il suo uomo più fidato Simòn Renoir, che del fiume cerca di cogliere ogni sfumatura di colore. Entrambi sanno che è lui il vero padrone, lui che divide Firenze in due e separa i buoni dai cattivi, i peccati dai peccatori.

In una città dove perfino l’arte e l’amore stentano a trovare la loro dimensione, l’indagine di Simòn e Mezzanotte li porterà a capire che la verità può costare cara. E che a volte le domande hanno le peggiori risposte.

Ecco un estratto:

L’auto era una BMW Serie 3 316 Compact nera. Si affacciò alla discesa con prudenza e per un attimo i fari illuminarono le cime degli alberi dalla parte opposta del fiume. Avanzò piano, facendo scricchiolare la ghiaia sotto le ruote. Si infilò nella strada che costeggiava l’Arno e percorse un centinaio di metri. Spense i fari, lasciandosi guidare soltanto dalla luna. Si fermò in un punto in cui il fiume forma una pozza profonda che di notte ha lo stesso colore del buio. Il motore si zittì e rima-se solo la voce della corrente.

Simone Togneri, nasce a Barga, si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha pubblicato il thriller Dio del Sagittario (L’Età dell’Acquario), con protagonisti Simòn Renoir e il commissario Mezzanotte, e Cose da non dire (Lindau). Suoi racconti sono apparsi in varie raccolte tra cui Toscana in giallo (Frilli) e su varie riviste tra cui Cronaca Vera e SherlockMagazine. Nel 2013, insieme all’amico chef decoratore Claudio Menconi, ha pubblicato il romanzo/ricettario Caterino, romantico duello in punta di Forchetta (Brandani). Vive, ascolta le voci e scrive le sue storie in una grande casa ai margini di un bosco misterioso, ai piedi dell’Appennino Tosco-Emiliano, insieme a un manipolo di gatti che, a suo dire, tengono lontani lupi e contrabbandieri.

Il suo blog è: simonetogneri.wordpress.com

       

A Milano si muore così di Adele Marini.

Il commissario Vincenzo Marino, protagonista di fantasia, si trova in mezzo al terrificante arazzo di una Milano in cui si intrecciano affari sporchi, massoneria mafiosa, omicidi su commissione e complicità insospettabili. Un romanzo che ci racconta e svela alcuni fatti realmente accaduti legati all’attività della ’Ndrangheta a Milano e ai personaggi veri che ne sono stati protagonisti.

TRAMA. - Per le vie di Milano si aggira una belva scatenata, tale “Nicu ‘U Buccèri”, un killer professionista oltre che un cane sciolto della ‘Ndrangheta. In realtà ‘U Buccèri ha un compito preciso e per portarlo a termine non si preoccupa del numero di cadaveri che si lascia alle spalle. Furbo ed estremamentepericoloso si guarda costantemente le spalle senza accorgersi però di essere seguito da una donna che arriva dritta dal suo passato e vuole vendetta. Assegnato alle indagini su quella che ha i contorni della strage familiare, il commissario Vincenzo Marino della Mobile di Milano si trova ben presto al centrodi un intrigo che sa di criminalità organizzata. Circondato dall’ostilità dei colleghi, alle prese con l’inspiegabile immobilismo del magistrato inquirente, fra abbagli, depistaggi e lotte sotterranee fra le procure, che vorrebbero assicurarsi la titolarità delle indagini, tutte le tessere del puzzle vanno a posto.

«Un avvincente noir che svela i codici della ‘Ndrangheta» (Luca Crovi).

«Un romanzo pieno di ritmo e di personaggi coinvolgenti. Leggendolo si entra in sintonia con la città, con la sua gente, ma soprattutto con il lato oscuro della metropoli meneghina» (Paolo Roversi).

Ecco un estratto:

Doveva stare muto, sempre. E confondersi con l’ambiente mentre teneva occhi e orecchi ben aperti per osservare, ascoltare, imparare. Nomi, facce e circostanze. Luoghi e date. Amicizie e inimicizie. Alleanze e parentele. A chi incontrava chi e a chi ce l’aveva con chi. Chi faceva favori a chi e chi era protetto da chi. Ogni santa cosa doveva essere scolpita nella memoria. Ma senza darlo a vedere. Senza mostrare interesse. Per questo Ninni’ stava sempre con gli occhiali a specchio saldati alla faccia. Sole o pioggia, luce o buio, interno o esterno, lui non se li levava mai.

Adele Marini, bergamasca, vive e lavora a Milano. Giornalista professionista, specializzata in cronaca nera e giudiziaria, ha lavorato per importanti settimanali nazionali e collaborato a diversi quotidiani fra cui l’Unità. Il suo primo romanzo: Il Consulente, uscito nel 1994, le ha aperto la strada per il genere thriller-non-fiction, strada proseguita con Milano, solo andata (2005) con cui ha vinto il Premio Azzeccagarbugli e con Naviglio blues (2008), entrambi pubblicati in Italia dalla casa editrice Fratelli Frilli e tradotti in tedesco per Random House-Goldmann. In e-book ha pubblicato i saggi: I fondamentali della scrittura d’indagine (2010) e Arriva la scientifica (2011) due manuali editi da MilanoNera ai quali hanno già attinto diversi studenti per le loro tesi.