Con il dottor Thorndyke…

Avevo da poco lasciato un cadavere trovato e poi sparito in Uscendo di casa una mattina di George Bellairs, Polillo 2013, che ecco ribecco la stessa idea in Il testimone muto di R. Austin Freeman, Mondadori 2013. Là era Mrs Jump la “trovatrice”, qui il dottor Jardine durante una passeggiata notturna nella zona di Hampstead. Il morto sembra un sacerdote anche perché sul posto rimane un reliquiario dorato con alcune iniziali incise. Volatilizzato al ritorno sul luogo con la polizia. Caso interessante per l’amico dottor Thorndyke, tanto più che Jardine ha subito un attentato rischiando di morire soffocato con il gas, e c’è un uomo cremato troppo alla svelta che desta qualche sospetto. Iniziano le operazioni di ricerca, partendo dal luogo della scomparsa.

Azione, riflessione, osservazione, piccoli indizi sparsi, un uomo sospetto sempre alle calcagna, una signora che si incontra dappertutto, una bella ragazza amante della pittura, passi nel buio, travestimento, pericolo (Jardine rischia ancora e finisce pure in acqua).

Scrittura precisa, minuziosa, “millimetrica” direi, senza la noia mortale che segue operazioni di tal fatta. Pronta a cogliere un dubbio, una sensazione, un particolare che non sfugge ad un occhio attento come quello del narrante e del nostro Thorndyke che si avvale di ogni mezzo scientifico (vedi l’analisi delle ceneri di un morto) per scoprire l’inquietante mistero. Non manca il brividino del cuore che la scienza va bene ma pure il sentimento.