Nelle librerie troviamo in questi giorni un interessante thriller storico scritto da Matteo Di Giulio, dal titolo I delitti delle sette virtù (2013)

L’autore è noto ai lettori italiani in quanto ha già pubblicato molti racconti comparsi su varie antologie e i romanzi La Milano d'acqua e sabbia, finalista al Premio Belgioioso Giallo, e Quello che brucia non ritorna.

Ora cambia registro e anzichè ambientare la vicenda nella Milano moderna, passa a narrarci una storia che si svolge in un primo momento nella Burgos del 1481 e successivamente nella Firenze del 1494.

A Burgos un ragazzino di sette anni assiste, sconvolto, a una processione di poveri esseri che sono stati lungamente torturati dagli uomini della Inquisizione e che ora sono portati nella piazza principale dove saranno bruciati come eretici. Fra questi prigionieri ci sono i suoi genitori e nel momento che vengono bruciati lui giura vendetta.

Nel 1494, lo stesso ragazzino, di nome Rafael, ora quasi uomo di vent’anni arriva a Firenze. E’ sempre intenzionato a compiere la vendetta decisa molti anni prima, ma per via di una serie di incontri fortuiti il suo destino sarà un altro.

Mentre cerca di orientarsi tra le sconosciute strade della città salva un uomo da una aggressione. Questi, Jacopo Zaccari, è un ricco mercante e per riconoscenza lo accoglie nella propria casa.

Poco dopo però Rafael si ritrova in carcere in quanto viene accusato di aver ucciso un certo Rinaldo Cambi e anche di aver compiuto altri delitti. Sono delitti compiuti da un serial killer che sul corpo delle vittime lascia una pergamenta sulla quale cita una delle sette virtù:

“fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza.”

Per salvarsi Rafael, perso anche il sostegno di Jacopo, unico che credeva nella sua innocenza e proprio per questo viene ucciso, dovrà trovare il modo di uscire di prigione e dare la caccia a questo feroce assassino che viene chiamato dal popolo “Lo sterminatore”.

Romanzo interessante, scorrevole, con una trama abilmente intessuta e una vivida descrizione della città di Firenze, del modo di parlare e di vivere degli abitanti in quel periodo.

l’autore:

Matteo Di Giulio vive a Milano, dove è nato nel 1976. Esperto di cinema è direttore della rivista letteraria online L’insolito. Ha pubblicato i romanzi La Milano d'acqua e sabbia, finalista al Premio Belgioioso Giallo, e Quello che brucia non ritorna. Suoi racconti sono apparsi su diverse antologie e su Velvet  la Repubblica. Da sempre appassionato di storia, per scrivere I delitti delle sette virtù ha trascorso un lungo periodo di ricerca tra biblioteche e archivi fiorentini.

la quarta:

Anno Domini 1481. Un rogo brucia in una città spagnola: un uomo e una donna, bollati come eretici, stanno espiando le loro colpe. Ad assistere, con gli occhi sbarrati e il cuore gonfio di paura, c’è un bambino. È il figlio Rafael, che guarda morire i suoi genitori e tende le braccia verso le fiamme, in un estremo tentativo di riportarli a sé. Tredici anni dopo, quel bambino diventato ormai un giovane uomo arriva a Firenze, in fuga dall’Inquisizione e dalle sue persecuzioni: per lui, spagnolo di fede musulmana, non c’è pace nell’Europa cattolica. Non intende fermarsi a Firenze, ma grazie a un incontro fortuito cambia i suoi piani: si trova infatti, per caso, nel posto giusto al momento giusto e salva da un’aggressione un ricco mercante, Jacopo da Forlì, conquistandone la fiducia. Rafael entra così alle dipendenze di Jacopo, un uomo influente e vicino alla corte dei Medici. Allo stesso tempo, però, qualcuno in città sta seminando il terrore: una serie di delitti, commessi in rapida successione, ha trasformato Firenze in una città fantasma. La firma dell’assassino è sempre la stessa: sul corpo della vittima viene inchiodata una pergamena, sulla quale sono scritti oscuri testi che si riferiscono ogni volta a una delle sette virtù. Ben presto, sospetti e accuse ricadono proprio su Rafael, straniero e appena giunto in città. Solo Jacopo crede alla sua innocenza: forse per questo viene ucciso anche lui… Mentre Firenze è scossa dalle prediche infiammate del Savonarola, a Rafael non resta che cercare di scoprire da solo il vero colpevole. E soprattutto capire chi e perché lo vuole morto. Matteo Di Giulio ci trasporta in uno dei periodi più affascinanti, cupi e misteriosi della storia rinascimentale, con un thriller che si legge d’un fiato, forte di un protagonista eccezionale e di una scrittura che non lascia scampo.

I delitti delle sette virtà di Matteo Di Giulio (2013)

Sperling & Kupfer, collana Pandora, pagg 374, euro 12,90